Una moneta dei Napoletani | |||
9.11.2002
Sono in possesso dal 1984 di una
moneta antica della quale avevo perso memoria. La ritrovo adesso fra le
mie cose: ricordo di averla acquistata da un amico svizzero che mi riteneva
l'acquirente ideale per una moneta di pregio ( mi riferiva) e denominata
"Neapolis" (sono campano).
La moneta di piccole dimensioni (quasi identiche a una moneta da 10 centesimi di euro) è in argento e riproduce sul verso principale un profilo di donna (una matrona romana?) e sul retro un toro sovrastato da un piccolo putto (?) alato; ai piedi del toro si intravede una scritta che non riesco a decifrare. Gradirei conoscere se la moneta è censita in un qualche archivio e se una sua valutazione è possibile, anche con buona approssimazione. Purtroppo, dispongo solo delle foto digitali dei due versi della moneta (che troverà in allegato). Se gli elementi a sua disposizione dovessero, come temo, essere insufficienti la ringrazio in anticipo per l'aiuto. Cordiali saluti. L.S. |
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Roma, 18.11.2002
Egregio Signore,
le monete antiche si identificano dal peso, più che dal diametro. La carenza informativa su questo particolare, unitamente a qualche difetto di illuminazione nel rilievo fotografico (fig. 1), mi impediranno, come poi preciserò, di trarre conclusioni definitive sulla moneta in suo possesso. Partiamo dalla descrizione del conio: D. Testa di Ninfa a sinistra
(1)che
indossa diadema, orecchini a tre pendenti e collana. Dietro la testa un
tripode (?) (2).
Un "nomos" , ossia uno statere
acheo di tre dracme, di identica tipologia (ammesso che quello rappresentato
sul retro della testa della Ninfa sia effettivamente un tripode) è
reperibile nel sito di Guarracino:
Secondo il manuale di numismatica greca "Historia Nummorum" (v. bibliografia, disponibile in parte anche on line), il tema del toro androprosopo, incoronato da una Vittoria alata richiama, da un lato, i giochi che si tenevano a Neapolis in onore di Acheloo (si parla perciò, con riferimento alla moneta, di "tipo agonistico"), dall'altro i culti della divinità tauriforme ctonia (4), Bacchus Hebon, attestati nell'Italia meridionale e in ispecie in Campania che spiegano la presenza di questa tipologia del rovescio anche in monete di città della Campania diverse da Neapolis (si veda, ad esempio, la moneta di YPINAI di cui si è parlato in altra pagina di questo sito). Nel sito internet:
A proposito del simbolo sul rovescio della moneta c'e da dire che esso era assai comune tra le monete di area campana. Esso compare su quelle di Neapolis in epoca tarda e quindi attorno alla prima metà del 3° secolo a.C.. Concludo senza concludere. Gli elementi da lei forniti non mi consentono di approfondire i seguenti aspetti, essenziali ai fini della determinazione dell'autenticità:
Giulio De Florio Note:
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