Denario serrato di Sulpicio
Roma, 20.3.2004
Caro Giulio, rieccomi, dopo diverse mail penso che stavolta dovrei essere in grado di sottoporre alla tua attenzione una monetina d'argento (Stavolta non esagero è solo una!). Ti ringrazio della tua squisita e paziente disponibilità.
Passo ora alla descrizione:
Sulla monetina (presumo un denario in argento) sul diritto sono riportati i profili di una donna ed un uomo.
Il rovescio rappresenta ,presumibilmente, due persone alle prese con un animale che a me sembra un cinghiale ucciso.
L'asse di conio è ad ore 3.
dovrebbe trattarsi di argento, il peso è di gr.3,91
il diametro è di cm.2,00.
La forma è alquanto ovale, contornata da una ''corona'' di tagletti non uniformi. Noto anche un forellino, che presumo possa essere servito per utilizzare la monetina come ciondolo. Sotto la scena riportata sul rovescio riesco a leggere quanto segue:" CSVLICI " Ti allego la scannerizzazione in Jpg, ringraziandoti anticipatamente attendo tue gradite notizie.
Cordialmente ti saluto
Roma, 10.4.2004
Egregio Lettore,
di seguito le fornisco gli elementi che mi è stato possibile raccogliere sulla sua moneta:

Zecca di Roma, denario serrato1, Crawford 3122, Sydenham 572, 106 a.C.3
D. Giugato, teste laureate degli dei Penati a sinistra. Dinanzi DPP4 a scendere. Bordo perlinato.
R. Due figure maschili di fronte, ciascuna sorreggente un'asta nella mano sinistra mentre con la destra indicano una scrofa che giace in mezzo. In alto marchio V di controllo, in esergo5. Bordo perlinato.

Sono presenti nel web le seguenti moneta di tipologia simile a quella di figura delle quali di seguito fornisco, a titolo di confronto, i link:

  1. http://www.gilliscoins.com/coinage/roman_republican_silver/pic_wrrs4991.htm SULPICIA 1. BC. 106. Ar Den. C. Sulpicius C. f. Galba. Laureate heads of the Dei Penates conjoined left, D. P. P. before. ® Two soldiers swearing oath over sow, letter S above, C. SVLPICI. C. F in ex.  NVF £65.00 
  2. http://www.vcoins.com/maltergalleries/store/viewItem.asp?idProduct=1397&large=0 C. Sulpicius C.f. Galba. 106 BC. AR Denarius. Rome. 3.90g. C. Sulpicius C.f. Galba. 106 BC. AR Denarius. Rome. 3.90g. Laureate heads of the Dei Penates conjoined lt., D. P. P. before. / Two soldiers swearing oath over a sow, 'L' above, C. SVLPICI C.F. in ex. Sulpicia 1; Syd. 572. VF, minor flatness. Neat type. Price  $ 250    € 207   £ 136. Rates for 4/8/2004 
  3. http://tinyurl.com/3gca8 Descripción: SULPICIA. ¿Roma?. 103-102 a.C. A/Cabezas yuxtapuestas de los dioses Penates a izda. delante D.P.P. R/ Dos hombres prestando juramento sobre un cerdo. encima letra. En exrg. C.SVLPICI. C.F. 210 €
  4. http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v18/gb/monnaiesgb6cde.html?depart=181&nbfic=2582 Mint name : Italie ou Rome

  5. Diameter in mm : 20 mm Die axis : 9 h. Metal : Argent Actual weight : 3,79 g. Legal weight : 3,96 g. Pieces to the mark : 1/82 L., 3,5 scrupules Fineness per thousand : + 950°/oo Current for : 16 as. Realised Price : 150.00 €uros (around 172.50 USD)
    http://www.ventesuroffres.net/images/monnaies/vso/v18/v18_0181.jpg
  6. http://www.wildwinds.com/coins/rsc/sulpicia/ C. Sulpicius C.f. Galba. 106 BC. AR Serrate Denarius (3.76 gm). Conjoined laureate heads of the Dei Penates left / Two soldiers swearing oath over a sow; N above.  Crawford 312/1; Sydenham 572; Sulpicia 1. VF, obverse grafitti. Estimate $75.
  7. http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s0189.html Ref Sulpicia 1 denarius. C. Sulpicius C.f. Galba. 106 BC. AR Serrate Denarius. Conjoined laureate heads of the Dei Penates left / Two soldiers swearing oath over a sow; N above. Cr312/1; Syd 572; Sulpicia 1. BID Estimate $100  C. Sulpicius C.f. Galba. 106 BC. AR Serrate Denarius (3.82 gm). Conjoined laureate heads of the Dei Penates / Two soldiers swearing oath over  a sow; D above. Crawford 312/1; Sulpicia 1. Toned, VF. ($100)
  8. http://www.goldbergcoins.net/catalogarchive/20000604/chp0113.shtml C. Sulpicius C. f. Galba. Circa 106 BC. AR Denarius. Conjoined laureate heads of the Dei Penates left, DPP before. Reverse: Two soldiers swearing oath over sow, I above, C SVLPICI CF in exergue. Sulpicia 1; Cr. 312/1. Deep toning. Scarce. Extremely Fine. 

  9. Estimated Value $275-375.
    http://www.goldbergcoins.net/catalogarchive/20000604/030807.htm
Al termine dell'esame mi sembra di poter osservare che:
  • le caratteristiche di stile della sua moneta, per quanto è data di rilevare da un'immagine tutt'altro che perfetta, non presentano evidenti anomalie;
  • le caratteristiche fisiche comunicate rientrano nella norma;
  • la leggenda "DPP" sul dritto della moneta non è tuttavia chiaramente distinguibile mentre lo sono tre punti in rilievo la cui presenza non è chiaramente giustificabile.
Lascio le conclusioni al lettore, l'unico a cui è consentito un esame diretto della moneta e una comparazione con le monete originali presenti nel web.

Un saluto cordiale. 
Giulio De Florio
 

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(1) Riferisce il Crawford che "ad intervalli, per quasi tutto il corso della coniazione del denario, ...i denari di certe emissioni o parti di emissioni furono realizzati con bordi dentellati. L'operazione di intaglio veniva praticata a mano con un cesello prima della coniazione [cioè direttamente sul tondello vergine; n.d.r.]. Sfortunatamente lo scopo dell'operazione rimane oscuro". Sulle tecniche di intaglio, vedere il sito: http://tinyurl.com/3bctz.
Il primo denario serrato risale al 209-208 a.C. e fu forse prodotto in Sicilia (Crawford 79, così descritto, dritto: testa di Roma a destra con il segno X del valore dietro la testa; rovescio: Dioscuri a destra, sotto una ruota, ROMA in esergo ). Monete serrate sono presenti anche nella monetazione orientale in bronzo di Antioco III di Siria, siamo tra il 222 e il 187 a.C..
Una corrente di pensiero vuole che i serrati venissero prodotti allo scopo di contrastare la pratica dolosa della placcatura delle monete (le monete cosìddette "suberate", ricoperte cioè superficialmente di metallo pregiato ma costituite all'interno da un'anima vile); secondo questa teoria, una moneta serrata (dentellata), lasciando intravedere lo strato interno sottostante la superficie, non poteva essere contraffatta. Poiché tuttavia denari serrati  e non serrati vennero prodotti non solo nello stesso momento ma anche nello stesso luogo, un falsario avrebbe comunque potuto scegliere le emissioni da contraffare. E poi l'intaglio non veniva praticato in modo sistematico e infatti circolavano, della stessa serie, monete serrate e non serrate. E' pertanto possibile che quella dell'intaglio non fosse altro che una tecnica decorativa.
Il sito dell'American Numismatic Society (http://tinyurl.com/ypeer) registra dieci denari serrati della tipologia di figura di cui di seguito riporto le caratteristiche fisiche:
 
Peso (g) Diametro (mm) Asse (ore)
2.85 (*) 17.5 12 
3.97   11
3.89   7
3.86   12
3.84   11
3.95   11
3.77 10
3.35 10
3.90   12
3.81   11
(*) il peso indicato per questa moneta è verosimilmente errato e va letto probabilmente: 3,85g
(2) Facevano parte della stessa serie monetale di C. SVLPICI C.F. anche:

  • un asse di bronzo (Testa laureata di Giano con segno del valore I/Prua di nave a destra, in alto, dinanzi ramo di palma,  sotto ROMA);
  • un semisse (Testa laureata di Saturno a destra con segno del valore S/Prua di nave a destra, in alto, dinanzi ramo di palma e sotto ROMA)
  • e un quadrante (Testa di Ercole a destra con segno del valore "ooo" disposto verticalmente/Prua di nave a destra, in alto, dinanzi ramo di palma e sotto ROMA, dinanzi segno del valore "ooo" disposto verticalmente).
(3) Nell'anno 106 ricoprirono la carica di triumviri ovvero magistrati monetali: L. Cornelius Scipio Asiaticus (L SCIP ASIAG), C. Sulpicius C.f. (C SVLPICI CF), L. Memmius Galeria (L MEMMI GAL).
(4) DPP sta per "Dii Penates Pvblici".
(5) Riferisce il Crawford che il nostro monetiere, Caius SVLPICIVS Caii Filius, è di certo un giovane aristocratico della gens Sulpicia all'inizio della carriera senatoriale, figlio di quel C. Sulpicius Galba che nel 120 aveva ricoperto l'incarico di "Triumvir agris dandis assignandis" e fratello di Ser. Sulpicius C.f. Galba che aveva fatto parte del consilium di Pompeo Strabone ad Asculum. Il significato della moneta richiama le origini o supposte tali dei Sulpici: Sulpici, da "sue specta", cioè "vista la scrofa". Scrive infatti l'Anonimo autore di "Origo gentis romanae"(Origo gent. Rom. 12,5 - v. http://www.intratext.com/X/LAT0208.htm ):

"At Cato in Origine generis Romani ita docet: Suem triginta porculos peperisse in eo loco, ubi nunc est Lavinium, cumque Aeneas ibi urbem condere constituisset propterque agri sterilitatem maereret, per quietem ei visa deorum penatum simulacra adhortantium, ut perseveraret in condenda urbe, quam coeperat; nam post annos totidem, quot foetus illius suis essent, Troianos in loca fertilia atque uberiorem agrum transmigraturos et urbem clarissimi nominis in Italia condituros."
(Per parte sua Catone, nell'opera "L'origine del Popolo Romano", c'insegna che una scrofa partorì trenta porcellini nel luogo ove ora sorge Lavinio e quando Enea decise di fondare lì una città e vi fu scoraggiato dall'infertilità del suolo, gli apparvero in sogno i divini Penati che lo incoraggiarono a perseverare nell'impresa; infatti, trascorsi tanti anni quanti erano i figli della scrofa, i Troiani si sarebbero trasferiti in luoghi fertili e più produttivi e avrebbero fondato in Italia una città dal nome imperituro).

Si dà il caso ora che una personalizzazione della leggenda dello sbarco dei Troiani in terra laziale attribuisse ad uno dei compagni di Enea, specificamente al progenitore della gens Sulpicia, l'onore di aver notato per primo la scrofa con i suoi porcellini e che quindi, "sue specta" (avendo notato la scrofa), gli venisse attribuito il nomignolo che, per successiva mutazione, si trasformò in "Suispicius" prima e in Sulpicius poi.
Di qui dunque il significato della moneta: gli Dei Penati sul dritto; sul rovescio la scrofa, osservata dagli stessi Dei Penati vestiti da guerrieri; ed infine l'origine della gens del monetiere che si lega, attraverso la scrofa, al mito della fondazione di Roma. Bella storia, certamente mai smentita dagli interessati! Peccato che il nome dei Sulpicii compaia nei fasti consolari solo nel 500a.C., agli inizi della Repubblica, con Servius Sulpicius Camarinus (vedi bibliografia, A Dict...). Anche l'imperatore Galba (68-69d.C.) appartenne a questa prestigiosa famiglia.

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