RICERCA
Nel
XIX secolo si poteva valutare solo approssimativamente l'efficacia delle varie
tecniche pubblicitarie. Il potenziale inserzionista era guidato quasi
esclusivamente dalle stime del numero dei lettori di quotidiani e riviste. All'inizio
delle trasmissioni via etere e della pubblicità esterna, il settore mancava però di un valido metodo di
misurazione del pubblico raggiunto.
La
competizione tra i mezzi di comunicazione e la richiesta da parte degli
inserzionisti di un metodo accurato per valutarne la reale efficacia ha dato un
notevole impulso alla ricerca dei fattori determinanti il gradimento del
pubblico radiotelevisivo e dei lettori. Rapidamente sono stati messi a punto
strumenti in grado non solo di quantificare il pubblico raggiunto, ma di
individuarne tipologia e localizzazione. I giornali svolgono analisi
approfondite per conoscere la residenza, il reddito, il grado d'istruzione, le
attività ricreative, l'età e il numero di figli dei lettori e per fornire altre
indicazioni utili a valutare la predisposizione di questi ultimi verso certe
classi di prodotti.
In
modo analogo analizzano il loro pubblico le reti radiofoniche e televisive che,
insieme alle agenzie di pubblicità, si affidano a una o più società di ricerca
per determinare il numero di spettatori o ascoltatori di un proprio programma
in una data fascia oraria. Anche le società che curano la pubblicità esterna e
quella sui mezzi di trasporto hanno dei sistemi per monitorare il numero di
persone esposte al loro messaggio.
A
causa della natura della pubblicità, che dipende da fattori psicologici e da
altre variabili di difficile definizione, la materia della ricerca sul pubblico
è complessa e controversa e i ricercatori hanno dovuto apportare consistenti
miglioramenti alle tecniche disponibili per renderle sempre più affidabili.
Uno
dei principali metodi di ricerca è l'analisi di mercati di prova. Inserzionisti
e agenzie conducono spesso vaste e costose indagini su mercati ristretti per
conoscere il potenziale gradimento di prodotti o servizi prima di avviare una
campagna pubblicitaria a livello nazionale (che implica costi che possono
essere enormi). In genere, la divisione marketing e pubblicità di una società
incarica un gruppo di esperti di effettuare dei sondaggi porta a porta in zone
differenti per livello di reddito; tali sondaggi servono a orientare la
formulazione dei messaggi pubblicitari e il lancio del prodotto sul mercato. In
genere, in tali occasioni vengono mostrate più versioni di uno stesso prodotto:
se una di esse risulta attirare un numero sufficiente di acquirenti, gli
esperti verificano il gradimento relativo a diversi messaggi pubblicitari
provvisori chiedendo loro di indicare quello preferito. Dopo la scelta dei
migliori messaggi pubblicitari, uno o al massimo due, una quantità limitata del
nuovo prodotto viene introdotta in un mercato di prova; sulla base della
risposta viene deciso se lanciare la campagna pubblicitaria a livello
nazionale.
Quale
elemento motivi il consumatore all'acquisto è problema la cui soluzione sfida
l'immaginazione e l'ingegno dei venditori e spinge i ricercatori a tentare
nuovi ambiti di indagine. La cosiddetta ricerca motivazionale, ad esempio, si
propone di conoscere gli impulsi inconsci che determinano le decisioni di scelta
e viene utilizzata dalle agenzie pubblicitarie per influenzare il consumatore e
diminuirne la resistenza all'acquisto. L'approccio motivazionale è stato
tacciato di inaffidabilità e di slealtà nei confronti del consumatore, che non
dovrebbe essere sottoposto ad attacchi indiretti per stimolare gli acquisti.
Molti ricercatori, tuttavia, considerano questo tipo di ricerca solo come un
mezzo più valido dei precedenti per approfondire l'aspetto psicologico del
comportamento umano.