TRASCRIZIONE DEL MANOSCRITTO "LA FABRICA D'ORTA" -DON LANDO LEONCINI
N° FOTO =P4090466 SINISTRA Dalli quali parole si vede che non si può intender del Lago di Monte Rosolo perchè .........il dittatore sarria andato alla Selva Cimina essendoli molto lontane e fuori di strada. Si vede anco che non può intendere del Lago di Vietrbo perchè se al detto lago erano li soldati Toscani et Umbri, venendo il dittatore a Longula qual dicono che sia hoggi Viterbo, sarria già stato vicino alli inimici essendo il lago poco lontano a detta città. Anche se fussero stati vicini non havria raggiunto Tito Livio, che doppo alquanto di tempo nel qual la guerra non si cominciava da nessuna parte che “stative in propinquo hafuissent”. Li conferma ancora questo perchè dice che “ etiam cum urbis ....... depa quatum est” onde essendo più vicini questi popoli al lago di Orta si ha da credere che più presto intenda di questo, che di quel di Viterbo ne ci deve.......l’obbiettore che si può fare che non intenda del lago d’Orta (cioè che se il dittatore fosse andato al lago nostro non gli saria occorso di passar la Selva Cimina, ma solo se va saria potuto venire per il piano e per più corta strada) poichè a questi si risponde che l’istesso Livio dice le raggioni perchè volse passar detta Selva; per poter accrescerli terrore col venir per vie occulte e con occupar luoghi superiori. Dopo per andar a Longula a pigliar altri soldati per poter meglio abbattere gli inimici. Ma più chiaramente si presume con l’auttorità di Plinio 2° quale scrive minutamente tutte le proprietà di questo lago; quel che non ha fatto alcun altro scrittore; parlando di vedute, egli dice che quello è il Lago Vadimone che si può vedere dalli Colli d’Amelia, e quale è sottopasso: onde non potendosi veder altro che questo d’Orta, necessariamente bisogna dire che questo sia, che non sia quel di Viterbo l’esperimento il dimostra poichè non si può
N° FOTO =P4090466 DESTRA – pag. 364 orig vedere dalli più alti colli d’Amelia. Massime per la distanza che vé almeno di 15 miglia e così molto meno può intendersi di Monte Rosolo essendo molto più lontano. Oltre di questo, dice che in detto lago notant insule che se l’acqua di Viterbo è tanto calda quanto dice,..........nessuno vi potevano essere queste isole herbose poichè l’istessa acqua di detto lago si abbruggiate. Di più dice, che l’acqua di detto lago si indirizza verso il fiume; e che dopo che si poteva.......veder correre si nascondeva correndo per vie occulte. Né questi può convenire al lago di Viterbo essendo molto lontano da fiumi, et non apparendo segno alcuno per il quale si possa dire che specie “surgator post quam se................oculis.........”come si è visto in quel di Orta che occultamente sen va nel Tevere e molte volte l’indorbida. Di più alcuni autori viterbesi non chiamano il suo lago (quello di Viterbo) Vadimone come Fabio Uberto qual Dea secondo che riferisce Fr. Leandro “ Hani equidem esedebam quod fauna di diceram. Nec eram......Bulicament essa tam immergo ardore fescenna sed deicetur vervant decoctum eum Numini spatio etc.”. Di più la maggior proprietà di questo lago di Viterbo è il bullore onde per questo si chiama “Bullicame”; a anco l’esser oltre modo calda (il Volaterano dice esser il stagno del Roviso) di modo che non convenendo queste proprietà al Lago Vadimone. Che non li convigono queste proprietà; si prova perchè da nessuno auttote se gli attiribuiscono, tanto più che di quanto si è scritto ogni minima proprietà. Finalmente al lago di Orta convengono tutte queste proprietà et l’essere altremodo profondo del che il Cardinale di Treno ne fece far l’esperientia. Di più quivi si ritrovano marmi, medaglie
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