Il Beato Eugenio Bossilkov nacque a Belene, sulla sponda bulgara del fiume Danubio, 
il 16 novembre del 1900. 
Entrato tra i Passionisti fu formato in Belgio, Olanda e infine a Roma presso l'Istituto Orientale. 
Fu ordinato Sacerdote il 25 luglio del 1926. 

Nel 1944 l'Unione Sovietica invase la Bulgaria e vi instaurò il regime comunista stalinista. 
Iniziò ben presto la persecuzione contro la religione cristiana; 
tutti i beni della Chiesa vennero confiscati ed i Missionari espulsi. 
Il 26 luglio 1947 Eugenio 
Bossilkov, che nel frattempo aveva svolto il suo apostolato in parrocchia, 
venne nominato Vescovo di Russe e consacrato il 7 ottobre successivo. 
Fu subito una personalità di spicco della Chiesa cattolica.


Beato Eugenio Bossilkov 
poco prima di essere fucilato

Nel 1948 si recò a Roma ove fu ricevuto in udienza dal Papa Pio XII. 
A un confratello che lo trovò a pregare in Santa Maria Maggiore disse: 
"Ho bisogno di una grande grazia: morire martire per la mia diocesi. 
Solo la Madonna me la può ottenere". 
Fu consigliato a non rientrare in Bulgaria essendo la sua libertà e perfino la sua vita in pericolo. 
Dopo profonde riflessioni e preghiere, egli decise di ritornare nella sua patria 
e in quell'occasione disse: 
"Io sono il pastore del mio gregge. Non posso abbandonare il mio gregge".

"Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. 
Il mercenario invece, che non è pastore e 
al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, 
abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le 
disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. 
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e 
le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; 
e offro la vita per le pecore"
(Gv 10, 11-15).

Il regime cercò di convincerlo a separarsi da Roma 
per essere messo a capo della Chiesa Cattolica Nazionale. 
Egli non accettò e per questo venne arrestato. 
Il processo che ne seguì fu una vera farsa. 
Egli fu accusato di essere una spia del Vaticano e dell'America e alla fine fu condannato a morte. 
Quando i familiari gli dissero di chiedere la commutazione della pena capitale in carcere, rispose: 
"No, sento che il Signore mi dà la forza di accogliere la morte così come egli la vuole da me. 
Non ho rinnegato nessuno, né il Papa, né don Galloni (il Delegato apostolico). 
Se avessi voluto avrei potuto essere libero e avere anche tutte le comodità possibili". 


Il beato Eugenio Bossilkov (seduto al centro)

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Fu fucilato l'11 novembre 1952. 
La conferma ufficiale della sua fucilazione arrivò solo nel 1975, 
quando il capo di Stato bulgaro rivelò al Papa Paolo VI che Bossilkov 
era stato ucciso in carcere 23 anni prima. 
Il Beato Eugenio Bossilkov ha sparso il suo sangue 
per testimoniare la sua fedeltà a Cristo e alla Chiesa. 
Il Papa Giovanni Paolo II ne ha riconosciuto ufficialmente il martirio il 26 marzo 1994 
e lo ha proclamato Beato il 15 marzo 1998. 
Il sangue dei martiri è seme di nuovi Cristiani.