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ESPLORATORE RUSSO A CACCIA DELL'ABOMINEVOLE UOMO DELLE NEVI

Trova in Siberia una gamba mummificata: «Il piede ha gli artigli, appartiene
a uno Yeti»
MOSCA - L'esploratore e scalatore russo Serghiei Semionov ha ritrovato lo
scorso agosto su un ghiacciaio della catena siberiana dell'Altai un
impressionante gamba pelosa con artigli. Un arto che, sulla base delle
analisi sin qui effettuate, non è di alcun animale conosciuto, vivente o
scomparso. Ed ha quindi fatto pensare allo Yeti, l'Abominevole uomo delle
nevi che è tradizionalmente ritenuto un abitante della Siberia.
Semionov, biologo di formazione, ha ritrovato l'intero arto inferiore in due
successive spedizioni durante le quali ha riportato indietro anche alcune
costole e frammenti del bacino.
La gamba in questione comprende la zona dal piede al ginocchio. La parte più
importante, forse, essendo quella che grazie alla forma del piede e
all'articolazione si rivela appartenente ad un essere che si muoveva eretto.
La gamba, mummificata dal gelo, probabilmente risalente a migliaia di anni
fa, ma in stato di perfetta conservazione e ancora ricoperta di pelo
rossiccio anche sotto il piede, apparteneva, secondo gli esperti che l'hanno
esaminata, ad un essere adulto di altezza simile a quella di un uomo
medio-alto, non più di 1,80 cm. Il piede potrebbe calzare una scarpa 43. Ed
è proprio il piede a colpire: arcuato come quello dell'uomo, cinque dita di
cui il più lungo, contrariamente a quel che avviene nell'uomo, non è
l'alluce. E ha tre falangi, come nell'uomo, ma dotate di artigli. Potrebbe
essere il piede di un lupo se non fosse per l'articolazione del calcagno, e
perchè così grande.
Le altre ipotesi sono egualmente cadute perchè nè i primati nè gli orsi
vivono tanto in alto. Ma all'idea che fosse l'arto di un orso, qualcuno era
rimasto attaccato. Sino a quando il dottor Iuri Kemer, dell'istituto di
anatomia patologica veterinaria di Barnaul, nella repubblica dell'Altai,
aveva comparato i tessuti e aveva detto: «No, non è un orso». E anche lui
aveva finito per avanzare l'ipotesi dello Yeti.
Semionov è un siberiano quarantenne di poche parole che all'ipotesi
dell'esistenza dello Yeti sembra giunto per averne tanto sentito parlare,
durante le spedizioni ai confini di Cina e Mongolia, dai molti che dicono di
averlo incontrato. «Ma mi ha sopratutto colpito il fatto - dice - che tutti
gli sciamani cui ho mostrato l'arto, tra cui una donna, non hanno avuto
dubbi. "E l'arto di uno Yeti" mi hanno detto, ed hanno compiuto dei riti
magici». «Gli sciamani siberiani - spiega - considerano gli Yeti esseri
magici, appartenenti ad un'altra dimensione, che ogni tanto appaiono nella
nostra. E mi hanno detto che io sono stato apparentemente scelto per
comunicare con loro». «Ma - aggiunge con un mezzo sorriso - mi hanno
avvertito che proprio rimuovendo la gamba sono stato la causa dei violenti
terremoti che da allora hanno colpito la regione dell'Altai».
La prima scossa, fortissima, superiore ai 7 gradi Richter venne registrata
due settimane dopo il ritrovamento di Semionov, avvenuto il 26 agosto.
Adesso Semionov sta organizzando una nuova spedizione sull'Altai, la prima
davvero a caccia dello Yeti. Per ritrovare altre parti dell'essere
misterioso ma anche, chissà, per trovarsi faccia a faccia con un esemplare
ancora vivo.

giovedì 8 gennaio 2004

Fonte: Il Tempo & Chucara2000