Uno scienziato vide dei dischi volanti e un "buco nero" a Hessdalen
Per quei pochi che ancora non lo sapessero, Hessdalen è una valle della Norvegia dove periodicamente appaiono strani fenomeni luminosi in atmosfera, che sembrano avere un comportamento “intelligente” e che, ipoteticamente, potrebbero essere alimentati da qualcosa di energetico, completamente nuovo.Anche se le testimonianze di strani avvistamenti, nella maggior parte casi notturni, risalgono anche a secoli passati, si è cominciato a monitorarli attraverso strumentazione tecnologia agli inizi degli anno 80 del secolo scorso, con l'interessamento di molti scienziati a livello mondiale, anche italiani come Massimo Teodorani.In una intervista apparsa sul sito di “UAP Reporting”, Philippe Ailleris (immagine sopra), che collabora come controllore di progetti per conto dello Space Research and Technology Centre dell'ESA, ha posto delle domande al professor Erling Strand, attivamente impegnato nello studio dei fenomeni di Hessdalen.Ma prima di proporvi l'intervista, vediamo chi è Erling Strand. Lo scienziato lavora presso lo Østfold University College (Norvegia) come insegnante presso il Department of Information Technology. Ha conseguito una laurea in Ingegneria Elettrica presso l'Università di Trondheim e ha studiato Fisica elettronica e Telecomunicazioni. E' uno dei fondatori di quello che viene chiamato “Project Hessdalen”, un progetto tutto dedicato allo studio di questi fenomeni inspiegabili. Inoltre, Erling è anche rappresentante europeo della Society for Scientific Exploration.Come avete quindi letto, si tratta di un personaggio molto attendibile e con un background scientifico di alto livello.
Ma ecco di seguito l'intervista fatta da Philippe Ailleris a Erling Strand (vedi immagine sotto):
1) Alcuni scienziati rimangono scettici circa l'esistenza e il significato dei fenomeni di Hessdalen. Cosa risponde loro?
"Ci sono pochissimi scienziati che sono rimasti di questa opinione. C'è stata così tanta documentazione dei fenomeni nel corso degli anni, quindi dico loro di essere più aggiornati".
2) Lei ha partecipato, per la prima volta nello scorso aprile, all'assemblea generale della European Geosciences Union. Può dirci se ciò si è rivelato utile e che tipo di beneficio avete avuto?
"Finora, non abbiamo ricevuto nessun beneficio diretto, ma in generale è importante che si sia informato le persone della Geosciences Union su questi fenomeni. I giornalisti mi contattano spesso. Non domando ai giornalisti da chi abbiano preso queste informazioni. Ultimamente, potrebbe essere stato a causa della mia partecipazione all' European Geosciences Union, ma è solo una ipotesi".
3) Ventisette anni dopo il primo campo di indagine, cosa si è appreso sui fenomeni di Hessdalen?
"E' difficile dire ciò in breve. Sappiamo che ci sono molti diversi tipi di fenomeni, e sono catturati sul radar. Una risposta alla tua domanda potrebbe far parte di un libro".
4) Avete qualche informazione sulla possibile frequenza di apparizione di questi fenomeni, cioè quali sono state le registrazioni di avvistamenti dichiarati degli ultimi cinque anni? La valle di Hessdalen è l'unico luogo in Norvegia, dove vengono segnalati questo tipo di fenomeni?
"I dati d'osservazione degli ultimi cinque anni non sono stati buoni. L'unica fonte di buoni dati è la quantità di osservazione fatte durante il Science Camp’s, che si svolge durante la settimana, ogni anno. Ci sono state osservazioni in tutti questi Science Camp".
5) Oltre i tre tipi di fenomeni Hessdalen principali (vale a dire bianco o blu lampeggiante, grandi luci gialle, molte luci assieme); puoi dirci di più sulle altre tipologie di avvistamenti segnalati? Può fornirci una testimonianza recente per illustrare ciò?
"Queste tre differenti tipologie consistono ognuna di molte differenti tipi di luce. Per esempio la “grande luce gialla”, può avere molte forme differenti, durate, comportamento in movimento, eccetera. Ci sono anche alcune tipologie che non rientrano in nessuna di queste “grandi” scatole. Ci sono osservazioni diurne, che non rappresentano una luce. Ma ce ne sono davvero pochi di questi avvistamenti. Ci possono essere diverse soluzioni a tutti questi tipi di fenomeni".
6) Lo scorso anno è stata avviata una collaborazione con il GEIPAN e alcuni istituti di ricerca francesi. Ci può aggiornare sullo stato attuale di questa partnership e se alcuni risultati, informazioni, sono stati ottenuti dalle nuove apparecchiature installate (campo elettrico ed infrasuoni)?
"L'Istituto Francese ha installato strumenti ad Hessdalen, che registrano di continuo dati. Essi misurano i campi elettrici e magnetici. Ogni volta che le osservazioni vengono fatte ad Hessdalen, è possibile scoprire se ci siano stati insoliti magnetismi o registrazioni elettriche. I d
ati di questi strumenti devono essere collezionati manualmente. Non si trovano su internet".
7) Al fine di acquisire ulteriori dati sui fenomeni di Hessdalen ed arrivare ad una teoria definitiva e ad una spiegazione, cosa pensi si avrebbe bisogno di esser fatto? Quali strumenti sarebbero necessari e che tipo di logistica sarebbe ideale?
"Se il fondatore fosse stato presente, potremmo aver trovato una soluzione. Non ci sono persone che lavorano a tempo pieno su ciò. Vorrei costruire una logistica dei dati, con un principale database. Ci dovrebbe essere una migliore mappatura delle diverse proprietà fisiche della valle di Hessdalen. Avrebbero dovuto esserci le registrazioni della telecamera in IR, UV e visuale. Un ottimo sistema radar. Miglior sistema di rapporto. Più telecamere, in modo che si sarebbe potuto effettuare una mappatura in 3D del fenomeno".
8) Nel 2009 il miliardario Robert Bigelow fece una significativa donazione all'Associazione Ufologica americana MUFON per supportare un team a responso rapido, che avrebbe rapidamente raggiunto la destinazione di un evento UFO di alto livello. Nel caso del fenomeno di Hessdalen, come si possono convincere alcuni potenziali investitori a fornire alcuni finanziamenti o altre rilevanti risorse? Perchè è importante studiare i fenomeni di Hessdalen?
"Trovare la soluzione ai fenomeni di Hessdalen darà informazioni nuove sul nostro mondo. Potrebbe essere una conoscenza innovativa, perchè finora i fenomeni di Hessdalen non sembrano rientrare in una parte conosciuta del nostro mondo. Tali possibili notizie innovative che riguardano il nostro mondo sono importanti. Potrebbe esserci una nuova fonte di energia? Questa fonte di energia potrebbe essere utilizzata in modo che non ci sia bisogno di alcun tipo di combustibile fossile? O, forse, informazioni ancora più importanti potrebbero essere raggiunte".
9) In una recente intervista, lei ha affermato che: “...ho avuto diverse osservazioni diurne, dove ho visto dischi volanti, ecc.”. Anche se non sono legati al fenomeno di Hessdalen, potresti fornire maggiori dettagli su tali avvistamenti?
"Ho avuto solo tre osservazioni diurne, in modo che la parola 'diversi' risulta sbagliata. Ho comunque visto una seria di inesplicabili 'cose', ad esempio che va in un'altra categoria di fenomeni Hessdalen o UFO. Due di queste tre osservazioni riguardano un disco volante. La terza riguardava un 'buco nero'. Non ebbi l'impressione di guardare un oggetto nero, era più simile ad un buco, un qualcosa di completamente nero. Il 'buco nero' cambiò, per tutto il periodo d'osservazione, dimensioni".
Fin qui l'intervista effettuata da Philippe Ailleris a questo importantissimo scienziato, implicato fattivamente nei fenomeni UAP, ma anche UFO visto i clamorosi casi che lo hanno visto protagonista. Ci domandiamo, come risponderanno ora gli scettici in malafede a ciò? Articolo e traduzione a cura di Antonio De Comite
FONTE: http://ufoedintorni.blogspot.it/2012/05/uno-scienziato-vide-dischi-volanti-e-un.html
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