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31 Maggio 2003. Convegno a cura del CUN – Centro Ufologico Nazionale – Vicenza

“UFO E MASS-MEDIA: QUALE RAPPORTO?”

 

I. Quanto e come vengono trattate dai mass-media le notizie di carattere ufologico?

Sul “quanto vengono trattate” partiamo da un dato di fatto: le notizie di argomento ufologico pubblicate dai giornali italiani nel 2002 hanno toccato il minimo dell’ultimo decennio. Il numero di articoli sugli UFO apparsi su quotidiani ed altri periodici nel nostro paese nel corso dello scorso anno è arrivato a quota 591contro una media riscontrata negli anni novanta di 955 “pezzi” annuali, con una punta massima di oltre 1.800 notizie pubblicate nel 1997.

E’ interessante notare come al contrario gli anni più ricchi di avvistamenti nel nostro paese sono stati proprio quelli (il 2001 e il 2002) in cui il numero di notizie di stampa è sceso sotto la media!

 Questi dati di fatto ci danno purtroppo l’impressione che con il passare degli anni i giornali si facciano sempre più scrupoli a pubblicare le segnalazioni pervenute, incalzati da un orientamento sempre più diffuso per cui tutto ciò che non è spiegabile razionalmente sicuramente non può essere preso troppo sul serio.Non dimentichiamoci che dal 1989 opera nel nostro paese un agguerrito CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) di cui l’esponente più illustre è un certo Piero Angela.

E quando se ne parla, l’argomento UFO come viene trattato?  Sostanzialmente possiamo osservare quattro possibili approcci:

1. L’approccio marginale. E’ probabilmente il più diffuso e riguarda quegli avvenimenti in cui i testimoni sono pochi e non vi sono particolari prove o risvolti eclatanti: di queste notizie si occupano i quotidiani (per lo più quelli locali) dedicando poche righe negli spazi di cronaca, senza tornarne a parlare nei giorni successivi. Osservazione: peccato che sia proprio nei giorni successivi che questi fatti vengono studiati o “investigati” e quindi è solo successivamente che si potrebbe parlare dell’episodio con più certezza e con maggiore precisione di cronaca.

2. L’approccio scandalistico. E’ il trattamento riservato da quei periodici a target popolare molto diffusi in Inghilterra e negli Stati Uniti ma presenti anche da noi per i quali è necessario, per vendere, dare notizie il più possibile sorprendenti. Osservazione: questo approccio ovviamente tende a portare alla ribalta episodi molte volte distorti se non addirittura falsi. Non è di questo che ci occupiamo.

3. L’approccio rassicurante. Quando l’episodio non può essere liquidato in poche righe, vuoi per il numero rilevante dei testimoni, vuoi per la presenza di evidenti prove tangibili, assistiamo naturalmente alla concessione di una maggiore rilevanza da parte dei mass media (articoli di giornale per più giorni, brevi servizi televisivi, trattazione in qualche talk show). Citiamo come esempi trattati con questo approccio il fenomeno dei cerchi nei campi di grano o dei massi di ghiaccio dal cielo o i ripetuti avvistamenti avvenuti in Unione Sovietica nel 1989. Osservazione: è interessante notare che immancabilmente questi spazi informativi vengono conclusi dall’intervento per l’appunto “rassicurante” da parte di qualche scienziato o psicologo o sociologo, insomma da qualcuno che rappresenti la “razionalità” e che con nostro sollievo ci spieghi che si tratta o di qualcosa di falso o di qualcosa di naturale, permettendo così, ai più, di continuare a dormire sonni tranquilli. Si rileva anche una variante: se in un talk show vi è qualcuno che tratta seriamente del fenomeno “inspiegabile” di sicuro sarà presente tra gli invitati anche un comico, più o meno celebre, che provvederà a sdrammatizzare l’argomento, sempre allo scopo di far dormire sonni tranquilli alle persone più sensibili.

4. L’approccio equilibrato. Significa dare il giusto rilievo a tutti quegli episodi che, in quanto apparentemente al di fuori della nostra capacità di comprensione, vanno seriamente studiati e riferiti al pubblico senza giudizi (o meglio “pregiudizi”) di parte. Solo recentemente incominciamo ad assistere a qualche trasmissione televisiva che cerca di trattare questi argomenti “difficili” senza remore particolari, mentre purtroppo sulla carta stampata è sempre più difficile trovare obbiettivi approfondimenti del fenomeno.

Esiste poi un quinto approccio o modo di trattare il fenomeno Ufo, ed è quello della copertura e della disinformazione. Questo approccio naturalmente va contro la natura stessa dei mezzi d’informazione e quindi si spinge al di fuori di quanto stiamo trattando in questa sede.

II. Quali sono le spiegazioni “razionali” che i mass-media cercano di fornire ai fenomeni “inspiegabili”?

Ritengo interessante cercare di ricapitolare schematicamente quelle che sono le possibili spiegazioni addotte dai media di fronte ai fenomeni apparentemente inspiegabili. Ho individuato per semplicità tre livelli di “evidenza” di questi fenomeni: fenomeno citato da testimoni, fenomeno ripreso da telecamere, fenomeno che ha causato alterazioni fisiche evidenti.

Espongo per ciascun evento le possibili spiegazioni “razionali”.

1. Testimonianze oculari.

-         Distorsione del racconto, malafede.

-         Autosuggestione, stati fisici alterati, ipnosi collettiva.

-         Illusione ottica.

-         Fenomeno naturale o umano (satelliti, meteoriti, palloni sonda, fulmini globulari, ecc.).

2. Riprese video.

-         Malafede e manipolazione.

-         Imperfezioni tecniche, deformazioni ottiche.

3. Evidenze fisiche.

-         Fenomeno naturale o umano.

 

Bene, quindi come vediamo a tutto c’è una spiegazione. E in effetti è vero che molte “segnalazioni” sono poi da ricondursi a spiegazioni a volte banali se non a veri e propri tentativi di raggiro. Se ci troviamo di fronte al pianeta Venere posto all’orizzonte o a un cerchio nel grano fatto da “falsari” è sacrosanto che sia i mass-media, sia chi si occupa seriamente dei fenomeni Ufo, debbano riconoscere e porre in evidenza l’assoluta razionalità del fenomeno.D’altro canto ritengo inaccettabile che si cerchi di dare spiegazioni per forza logiche e scientifiche quando l’evidenza dei fatti non lo consente nel modo più assoluto.

In altre parole troppe volte i mass-media hanno cercato di fornirci risposte “razionali” che, contrastando con l’evidenza dei fatti, diventano più incredibili del fatto stesso.

Inserisco in modo schematico qualche esempio.

-Le intercettazioni tra aerei e UfoDal passato fino ai giorni nostri sono state molte di più di quanto normalmente non si creda. Nella sola ex Unione Sovietica le testimonianze raccolte da una ricercatrice hanno superato il migliaio di avvistamenti avvenuti nel giro di qualche anno. Alcuni episodi tra i più eclatanti si sono avuti sui cieli del Belgio all’inizio degli anni novanta: inseguimenti effettuati da caccia militari, tracce radar inequivocabili e centinaia di testimoni hanno costretto anche le alte gerarchie dell’esercito belga ad ammettere che qualcosa di inspiegabile stava succedendo. Allora quando i mass-media riferiscono di fenomeni “naturali” quali palloni sonda, meteoriti o fulmini globulari domandiamoci come si spiega che questi oggetti vengono visti viaggiare a velocità impossibili, in pochi decimi di secondo sono capaci di variare la loro altitudine in modo impressionante o di virare ad angolo retto senza variare la velocità. Non solo: il loro comportamento in generale dà nella maggior parte dei casi l’idea di oggetti dotati di una sorta di “intelligenza”, capaci ad esempio di inseguire o di farsi inseguire. Un po’ difficile per un pallone sonda, non credete?

-Gli incontri ravvicinatiNel 1989 si è rilevata nell’ex Unione Sovietica un’ondata di casi di avvistamenti Ufo. In diversi casi centinaia di testimoni ebbero ad osservare da vicino atterraggi di astronavi e contatti con entità aliene. Il risvolto più eclatante fu che tutta la stampa sovietica, di solito alquanto “abbottonata” con le notizie, dovette riferire con dovizia di particolari molti di questi “incontri”, in quanto evidentemente non ignorabili. Qual è stata la reazione dei nostri mass-media? E’ semplice: non poteva che trattarsi di allucinazioni collettive. In un fondo di prima pagina del Corriere della Sera il sociologo Alberoni cercò di tranquillizzare tutti sostenendo che se il momento è fortemente carico di emotività (nel 1989 si era in piena “glasnost” e l’Unione Sovietica stava per sgretolarsi) e tutti si mettono in testa di vedere qualcosa allora queste cose possono succedere. Benissimo. Solo che in un’allucinazione collettiva di questo tipo -visto che ci troviamo di fronte a...”niente”- ognuno tenderà a vedere quello che il proprio inconscio diciamo così “spera” di vedere. E allora com’è che decine e decine di testimoni riferivano gli stessi dettagli, la stessa cronologia, le stesse sensazioni, eccetera?

-I cerchi nei campi di grano. E’ uno dei fenomeni più complessi e “vistosi” degli ultimi decenni. Sappiamo tutti che molti “falsificatori” sono costantemente all’opera per creare, con mani umane, opere in realtà impossibili da imitare. Ecco dunque che per buona parte dei mass-media (soprattutto quelli più legati agli ambienti “scientifici”) l’intero fenomeno non è altro che una burla magistralmente orchestrata. Peccato che questi organi d’informazione dimentichino di riferire al pubblico che nei cerchi “veri” esistono tutta una serie di elementi assolutamente inspiegabili come la presenza di elettromagnetismo, di insetti “fusi” con gli steli di grano, di alterazioni nella lunghezza dei nodi degli steli. Per non parlare dell’impossibilità di creare al buio in poche ore disegni di enorme complessità formati talvolta da centinaia di piccoli cerchi assolutamente perfetti.

 

Tutto questo per dire che se da una parte è giusto, da parte dei mass-media, trattare in modo critico il fenomeno Ufo, cercandone l’eventuale spiegazione razionale per esporla al pubblico, dall’altra cercare di dare a tutti i costi una spiegazione, magari ignorando apposta qualche elemento o dettaglio che non si riesce a giustificare, oltre a rasentare la malafede, rappresenta sicuramente una presa in giro per l’intelligenza di tutti quelli che ritengono di essere ancora in grado di ragionare con la propria testa. 

Andrea Mazzotti – CUN Vicenza