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PROSEGUE LA SAGA DEL CASO GUARDIAN
di Amos Migliavacca, Elenio Salmistraro e Samuele Ghilardi
Fu nel 1989 che il CUFORN, il serio Canadian UFO Research Network, ricevette un pacchetto da un anonimo individuo che diceva di chiamarsi "Guardian". Il pacchetto conteneva una storia circa un UFO precipitato, che si supponeva accaduta vicino Carlton Place, che e' a circa mezz'ora di macchina da Ottawa. C'era anche la foto fotocopiata di un presunto alieno. Dapprima, il CUFORN penso' ad uno scherzo, ma il direttore Harry Tokarz decise di chiamare Arthur Bray, un rispettabile ricercatore che vive ad Ottawa, e gli chiese se avesse qualcuno nell'area di Carlton che potesse investigare la storia. Arthur conosceva un appassionato di investigazione sul campo, Graham Lightfoot. Lightfoot, per cominciare, uso' le coordinate disegnate ottenute da Arthur Bray non solo per localizzare il luogo dell' "UFO-crash", Manion Corners, vicino Carp, Ontario, ma anche per localizzare un certo numero di testimoni. Uno di questi testimoni, Diane Labanek, dichiarava che la notte del 4 novembre 1989 aveva visto una luce intensa, brillante, passarle sopra la testa, dirigendosi sulla palude, verso la fine del campo a sud di casa sua. La donna sosteneva di aver notato, quella sera, diversi elicotteri che usavano delle luci brillanti per sondare l'area. Benche' molti capi di bestiame scappassero dalle vicine pasture, creando una prevedibile confusione, la maggior parte delle persone non ricordo' niente di inusuale. Il materiale di Guardian era stato mandato a molti altri investigatori, ricercatori e gruppi UFO, e la storia comincio' a girare. A meta' di ottobre 1991 il CUFORN ricevette da 'Guardian' molte "informazioni" via posta, affrancate da Ottawa. Arrivo' dapprima un pacchetto che conteneva vari documenti che citavano una cospirazione tra i cinesi e gli alieni Grigi, per dominare il mondo. Poi arrivo' la Polaroid di un presunto UFO che volava su una strada non identificata e la foto in bianco e nero del presunto alieno. Pochi giorni dopo fu la volta di un nastro VHS, con un marchio e la parola "Guardian" stampata sull'etichetta, e tre carte da gioco, un asso, un re e un jolly, sulle quali erano state scritte a mano delle note. Una mappa fotocopiata mostrava l' "area di atterraggio dei Grigi", e attorno delle note spiegavano che i fuochi nel video erano stati usati per aiutare l'atterraggio dello "scafo alieno". Stranamente, benche' i rapporti riportassero costantemente che gli UFO non potevano manovrare sul pianeta, in altre informazioni di 'Guardian' si diceva anche che i dischi volavano al di sotto del radar e potevano atterrare dove preferivano! In piu' erano allegati dei falsi documenti artigianali del "Dipartimento Canadese della Difesa Nazionale". Successive investigazioni provarono trattarsi di contraffazioni. Il video, che dura pochi minuti, mostrava da due differenti angolazioni cio' che 'Guardian' sosteneva essere "uno scafo alieno" al suolo. Dapprima, un lungo sparo di luci brillanti si raggruppavano assieme a destra della scena, simili a quattro luci rosse di emergenza stradale o fuochi in barella sul lato sinistro dello schermo. La seconda scena mostrava lo stesso raggruppamento di luci brillanti approssimativamente dalla stessa distanza ma molto piu' centrali, senza fiamme, e si udiva un cane che abbaiava a distanza. La terza scena mostrava solo tre fiamme in lontananza e chiudeva su un paio di tergicristalli, in mezzo alla via, di un veicolo finito fuori strada! All'inizio di marzo 1992 Bob Oechsler chiamo' il CUFORN dalla sua casa nel Maryland. Anch'egli aveva ricevuto un video e i documenti di 'Guardian', sebbene, una volta confrontati i video, si scopri' che il suo aveva una scena addizionale, piuttosto stretta, un minuto tirato di 'scafo alieno'. Oechsler aveva mostrato il video al fisico ottico Bruce Maccabee ed entrambi avevano stabilito che quello che stavano vedendo era un UFO ed occorreva investigare ancora. Ecco perche' Oechsler chiamo' il CUFORN. Il 10 maggio 1992 dieci persone, incluso Bob Oechsler e suo figlio, si incontravano a Carlton Place ed andavano ad esaminare l'area. Essi trovarono alcuni cartelli minacciosi, dipinti a mano, con le scritte "DND" (Difesa nazionale Canadese) e "Campo mortale, tenersi alla larga". I cartelli vennero scoperti sul terreno ( 200 acri) di una fattoria abbandonata, dove probabilmente era stato girato il video di Guardian. Fin qui, l'indagine comune con il CUFORN. Diverse e polemiche le conclusioni. Al riguardo Tom Theofanous del CUFORN (1) ha protestato: "L' "evidenza" che Bob Oechsler ha presentato ha suggerito che egli e Bruce Maccabee abbiano condotto un'analisi elaborata del video di Guardian, che provava che l'oggetto accanto ai fuochi al suolo fosse uno "straordinario ordigno". Essi basarono le proprie conclusioni soltanto sulla configurazione dell'ordigno, lucente, e sul fatto che non ci fossero rumori che venissero da esso o congegni che lo generassero. Non condividiamo il risultato delle loro analisi. Nessuno dei nostri, in possesso di un decente videoregistratore con uno saldo fermo immagine, e' stato capace di vedere l' "ordigno" che luccicava a terra, di notare che "la sua sezione superiore non era centrata, che era rosso e aveva delle finestre". Questo sembrava solamente un camion da rimozione. Altro indizio: gli ultimi fotogrammi del video di 'Guardian' mostrano un parabrezza con i tergicristalli dritti, illuminati da una luce artificiale. Le foto di 'Guardian' degli "alieni" sono state prese e messe nel video, il che vorrebbe significare che gli "alieni" rimasero in posizione per 'Guardian' assai a lungo, sebbene la sola testimone Diane Labanek ha dichiarato che l'intiera vicenda sia durata solo 5-8 minuti. Come e' stato possibile che 'Guardian' si sia avvicinato all'oggetto, a distanza ravvicinata, camminando a circa 1000 piedi all'ora per un terreno dissestato, nelle tenebre, ottenendo un video non mosso e facendo un numero di foto in bianco e nero a 35 mm, precise, e oltre 20 polaroid, e possibilmente, secondo Oechsler, essendo rapito allo stesso tempo? Forse 'Guardian' e' una piovra? Il luogo di "investigazione" di Oechsler lo ha portato a concludere che l'UFO aveva causato molto danno alle piante (queste apparivano tutte scavate) durante l' "atterraggio". Egli aveva dichiarato altresi' che i cespugli di ginepro attorno all'area erano stati irradiati (disidratati) da microonde. Ma il danno effettivo non era stato causato dagli extra-roditori, ma bensi' da creature decisamente terrestri chiamate moffette, note per i loro scavi. Circa i danni da "irradiazione di microonde" (stupisce che Oechsler non abbia mai usato degli strumenti per basare le sue ricerche), questi sono stati causati dal freddissimo inverno canadese..." Diversi elementi hanno portato vari ricercatori internazionali ad escludere la veridicita' del caso, che ha contorni decisamente contattistici. Lo spagnolo Javier Sierra si e' detto convinto che l'intera faccenda sia una mistificazione; i deliranti messaggi di 'Guardian', poi, sono copiati dalle rivelazioni tanto in voga adesso negli Stati Uniti, stile X-files, sulle collusioni fra governanti e alieni, alle spalle dell'opinione pubblica. I canadesi ritengono invece che la storia sia piu' banalmente uno scherzo montato dalla Labanek con la collaborazione di un amico appassionato di ufologia, con il quale la donna - che mentendo ha sempre sostenuto di non interessarsi di UFO - si incontrava regolarmente la sera per dissertare dinnanzi al focolare di visitatori interplanetari. L'uscita del video in America e' stata condotta nel peggiore dei modi. Sulla stampa statunitense i giornalisti avevano dichiarato, a sensazione, che nella cassetta si vedeva un UFO che sparava un raggio laser contro il cameraman, incenerendolo. Il 'raggio' c'era effettivamente, ma era soltanto l'effetto prodotto dalla luce stroboscopica riflessa sulla lente della videocamera e consisteva in una riga verticale che tagliava in due il fotogramma. Un effetto molto banale, tipico delle riprese dilettantesche e molto conosciuto, difficilmente spacciabile per qualcosa d'altro... Se il video di 'Guardian' mostra in realta' - come sostengono i canadesi - solo le fasi della rimozione di una macchina finita in un fosso, rimozione operata da un normale carro attrezzi con luci sul tetto (l' "UFO") e circondato dalle tipiche lampade di petrolio al suolo (i "fuochi"), c'e' da chiedersi che razza di indagini abbia condotto Oechsler per scambiare un camion per un disco volante... Abbiamo dunque a che fare con un tipico esempio di disinformazione orchestrata dai servizi segreti intrufolatisi nei centri ufologici? Su Bruce Maccabee aleggiano sospetti e diffidenze. Diversi ricercatori sostengono che Maccabee lavori per la congiura del silenzio, vista la facilita' con cui censura le investigazioni valide per rilanciare invece sulla stampa i casi piu' assurdi ed improbabili (come il falso caso multifotografico di Gul Breeze, il cui libro in merito contiene una prefazione entusiasta di Maccabee, che ribadisce l'autenticita' delle foto presentate nel volume). Curiosamente, dopo le polemiche, Oechsler ha annunciato di aver restituito la tessera di ricercatore fornitagli da Maccabee e di aver dato le dimissioni (ma siamo sicuri che presto le ritirera'); parimenti, ha pero' ribadito la sua convinzione circa l'autenticita' del caso e l'intenzione di scrivere un libro al riguardo. Ad Oechsler e' stata data l'opportunita' di rispondere alle accuse del CUFORN sulle pagine del prestigioso Notiziario UFO. E sebbene lo sudioso non abbia voluto ancora fornire al CUN i risultati delle sue analisi chimiche, la sua difesa e' stata appassionata: "Io continuo la mia indagine perche' sono convinto che esista una grossa corporazione americana coinvolta in un programma segreto di ricerche in campo elettrogravitazionale. Questa societa' potrebbe aver partecipato alla costruzione di diversi tipi di macchinari estremamente simili agli UFO. Ho il sospetto che la macchina che si vede nel video sia stata costruita dal Ministero della Difesa americano, in collaborazione con entita' aliene. Va tenuta in grande considerazione la testimonianza di Sarah Janille, che dichiaro' di aver visto esseri umani ed alieni a bordo dell'oggetto, apparentemente impegnati in un'operazione congiunta. Lo ha detto in condizioni mentali lucide, lo ha confermato la macchina della verita'. Le figure che Janille dice di aver visto erano identiche a quelle che si vedono nella seconda parte del video...(2)". Quest'ultimo dettaglio e' variamente interpretabile, in quanto se ammettiamo l'ipotesi di falso, ne concludiamo che il falsario si sia volutamente ispirato alle fattezze somatiche dei Grigi, da sempre comunque responsabili dei rapimenti a bordo degli UFO. L'ipotesi ora ventilata da Oechsler rientra nelle sopracitate rivelazioni sulle collusioni governo-alieni, tutte da dimostrare e verificare. L'affare 'Guardian' rischia, come accade per tutti i casi importanti - volutamente insabbiati ed inquinati da 'qualcuno' - di restare irrisolto non per mancanza di dati ma per sovrabbondanza degli stessi e per la difficolta', da parte dei ricercatori, di giungere a conclusioni comuni. In una videoinchiesta pubblicata dalla Columbia Pictures nella serie UFO, ed intitolata "Non identificati", il chimico Corrado Malanga dell'Universita' di Pisa illustra le analisi computerizzate del video, ribadendone l'alto grado di credibilita'. L'immagine digitalizzata mostra difatti chiaramente la sagoma di un disco volante modello 'Billy Meier', con luce stroboscopica in cima ed un portellone a discesa orizzontale spalancato. Dall'interno dell'oggetto filtra una luce bianca intensa che si riflette sulle strutture esterne, illuminandole. C'e' da chiedersi come si possa dunque confondere un disco volante con portellone con un carro attrezzi. Piu' caute le conclusioni circa le immagini (postume ed aggiunte) degli alieni, che appaiono ritoccate al computer. Il viso dell'alieno, un tipico Grigio, e', per Malanga, autoluminescente, stile una zucca di Halloween. Inoltre, in una sequenza, si vede che l'essere chiude un occhio e ne spalanca un altro. Questo dettaglio apparentemente insignificante e' invece fondamentale, in quanto ben pochi ricercatori sanno che un atteggiamento di questo tipo (lo sbattere alternativamente le palpebre) e' stato attribuito agli alieni in alcuni casi di rapimento UFO sconosciuti al pubblico. Il che fa supporre che nemmeno Guardian ne fosse a conoscenza. Il sospetto che ci coglie e' che 'Guardian', chiunque esso sia (i nostri colleghi stranieri ritengono di averlo identificato confrontando una polliciata su un documento con quella impressa in una busta recuperata frugando nelle immondizie di tutti i pochi abitanti della zona), sia un contattista che ha filmato effettivamente qualcosa di inusuale e che, in seguito, abbia abbellito la storia inserendo come messaggi alieni le proprie deliranti conclusioni, creando al computer delle false immagini delle entita' ricavate dalla tipologia illustrata nel libro "Communion" di W.Strieber e trovando infine come unico sostenitore Bob Oechsler. Non e' casuale che 'Guardian' abbia inviato a piu' persone la videocassetta. In questo modo era sicuro che, fra tanti scettici, almeno un sostenitore prima o poi lo avrebbe trovato. E cosi' e' stato. Oechsler, una volta sposata la validita' del caso, sicuramente non tornera' sulle proprie conclusioni (come spesso accade in ufologia, quando l'autenticazione di un caso diventa una semplice questione personale). Il che non toglie che il video possa mostrare effettivamente qualcosa di inolito. Peccato che l'aspetto veramente importante della vicenda - cioe' la verifica del caso - stia passando in second'ordine per lasciare spazio solo alle inutili polemiche alimentate non tanto dalla seria ricerca scientifica quanto dall'invidia e dalla rivalita' tra ufologi.
Note: 1. "Il caso 'Guardian' getta scompiglio fra i ricercatori", di Tom Theofanous, Errol Bruce-Knapp e Graham Lightfoot, in UFO Magazine vol.10, n.2, marzo 1995. 2. "Un caso ancora aperto", intervista di Maurizio Baiata a Bob Oechsler in Notiziario UFO n.3, novembre 1995.
Ufonews n.§4 - Giugno 1996 - Centro Ufologico Nazionale - Sezione Lombarda.
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