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LA GENESI DELL’UOMO
Mirko Pellegrin


Nell’ ”Introduzione al Diluvio Universale” abbiamo constatato attraverso prove storico-scientifiche la realtà dell’evento; stabilito questo molti visitatori di questo sito si porranno altri interrogativi quali: chi siamo? da dove veniamo? chi è il “nostro padre”?
Saranno innumerevoli le persone che a queste domande cercheranno una soluzione appoggiandosi alle fondamenta della società moderna, cioè nella religione e nella scienza. Ma quanto c’è di reale in ciò che affermano queste due materie? E’ vero che siamo creature divine (in quanto plasmate da Dio, per volontà sua …) oppure abbiamo subito un’evoluzione tramite selezione naturale (secondo le leggi di Darwin …)? Tutti noi ben sappiamo come la religione sia infangata di dogmi e come la scienza snobbi altre possibilità che non siano quelle ortodosse e precostituite; ma allora perché non provare a giungere ad altre conclusioni seguendo nuove ipotesi di studio?
E’ quello che tenteremo di fare in questa sede …

Secondo la Genesi “In principio Dio creò il cielo e la terra”.
E’ un mito? Oppure questa frase nasconde una verità velata di mito?
Partiamo inanzittutto dal fatto che la Bibbia è stata tradotta dalla lingua ebraica e che la stragrande maggioranza di noi non l’ ha mai letta nella versione originale; dunque i traduttori potrebbero imbottire di idiozie il loro lavoro e farci passare tranquillamente il tutto come la vera “parola di Dio”. E non è tutto: non dimentichiamoci infatti che molti testi sono stati “tagliati”, o per meglio dire accantonati, perché non canonici (i cosiddetti testi apocrifi), dagli stessi Vescovi della Chiesa. Ad esempio il Pentateuco, che secondo alcuni scienziati tedeschi deriverebbe da ben quattro fonti diverse, sarebbe stato tradotto e riveduto diverse volte nel corso dei secoli: come non credere che ogni traduttore (in quanto persona, facilmente influenzabile dal periodo storico e dal credo religioso…) abbia contribuito a sfasarne il vero significato e valore? Se in effetti leggiamo la Bibbia troviamo pure delle contraddizioni, come per esempio il modus operandi di Dio: a volte si comporterebbe da uomo mentre altre da divinità; a volte è magnanimo e tutto perdona, altre è vendicativo e crudele; in circostanze particolari parla al singolare ( Io sono… Io dico…) talune altre usa il plurale (Noi abbiamo creato…).
Dunque ci imbattiamo in un Dio (porgo le mie scuse verso tutti coloro che hanno un credo religioso profondo, ma da persone intelligenti penso capiranno la situazione …) che potremmo definire “NON PERFETTO”. Quel “Noi” che molti teologi e linguisti identificano in un plurale maiestatis, agli occhi di altri studiosi potrebbe indicare che in realtà ci si riferisce ad una schiera di Dei. Pure la ricercatrice K. Armstrong (“Storia di Dio”, PADOVA, MARSILIO 1998) spiega che l’espressione “YAHWEH EHAD” significa “SOLO YAHWEH”, cioè l’unica divinità che si potesse adorare. Ma l’unico fra chi o che cosa? E’ dunque lecito pensare che esistessero delle divinità, “concorrenti” a “quel” Dio … Il fatto poi che Dio, una volta sia buono ed un’altra vendicativo potrebbe rafforzare la tesi che vede due divinità in contrapposizione: ed una dimostrazione sarebbe la parola “ELOHIM” plurale di “EL” (il Signore), che viene indebitamente usata nell’Antico Testamento per indicare un unico essere divino. Ma perché? Sempre secondo l’Armstrong, “ fu durante l’esilio degli Ebrei in Babilonia, nel VI° secolo a.C. che il concetto monoteista basato su Yahweh venne ampliato in modo da comprendere il Dio creatore dei cieli, della terra e del genere umano”. La divinità che ne risultò venne detta ELOHIM.
In GENESI 1,26 Dio (ELOHIM) disse:

“Facciamo l’uomo a NOSTRA immagine,
secondo la NOSTRA somiglianza,
e abbia potere sui pesci del mare …
….….….
….….….”
Dunque oltre al Dio della nostra religione, c’era qualcun altro? Se analizziamo il significato accadico del termine ELOHIM, scopriamo che proviene da “ILU” che vuol dire “coloro che sono nobili, elevati” (Alan F. Alford,”Il mistero della genesi delle antiche civiltà”); dunque riferito a più entità… Secondo Alford inoltre, il significato di Yahweh, pronunciato molte volte Geova, avrebbe lasciato sconcertati molti teologi; addirittura la Jewish Pubblication Society annoterebbe tale termine come “significato incerto dell’ebraico”. Ma per l’autore non è esatto in quanto il significato letterale dell’ebraico “ehyeh asher ehyeh” sarebbe: “io sono colui che sono”, come dire che Yahweh volesse quasi celare la sua vera identità. Alford postula al riguardo un’ipotesi alquanto innovativa: egli pensa che Yahweh fosse “uno” dei tanti Dei esistenti (l’autore chiarisce che per Dio e Dei intende persone in carne ed ossa e non entità mistiche o eteree) e che volesse creare una sorta di “Nuovo Ordine Mondiale” basato sul monoteismo, reintroducendo i valori tradizionali tipici dell’età dell’oro oramai dimenticati. Ciò spiegherebbe il motivo dell’isolamento quarantennale degli Israeliti nel Sinai sperando di ottenere “una nuova generazione non inquinata dal politeismo degli Egiziani”. Inoltre stabilisce che il Dio Yahweh non sia altri che Ishkur, il dio delle montagne venerato dai Sumeri. Per accreditare la sua tesi, Alford cita GENESI 17,1-2:

“ora, quando Abramo fu giunto all’età di novantanove anni, il Signore apparve ad Abramo e gli disse:-Io sono El Shaddai, cammina alla mia presenza e sii perfetto. Stabilirò il mio patto fra me e te e ti moltiplicherò grandemente”

arrivando alla conclusione che Yahweh viene citato per la prima volta durante l’esodo (confermando così la sopraccitata Armstrong…). Inoltre pare che il termine El Shaddai derivi dall’accadico SHADU, cioè “montagne”. Dunque El Shaddai vorrebbe significare “Dio delle montagne”, avvalorando la personalizzazione di Yahweh/Ishkur. Se tutto questo fosse confermato (!) vorrebbe dire che il Dio biblico è appunto UN DIO (e NON IL DIO) che non esita a sfruttare un popolo per raggiungere di fini utili al suo potere: si spiegherebbe in parte anche i suoi cambiamenti di carattere generosi/vendicativi …
Ma, questo, non è tutto…

In Mesopotamia sono stati rinvenuti dei reperti archeologici consistenti in diverse tavolette d’argilla risalenti all’incirca al 3.800 a.C.; la cosa che sbalordisce maggiormente è quello che viene riportato su alcune di esse al riguardo della nascita del Mondo. Tale testo epico, conosciuto come “ENUME ELISH”, narra della creazione ad opera di UNA SOLA DIVINITA’ babilonese di nome Marduk; un solo dio che crea il cielo e la terra, proprio come nella Genesi.
E’ dunque possibile che gli Ebrei siano stati influenzati dall’ENUMA ELISH?
Anche sotto altri aspetti vi si trovano delle interessanti similitudini: come la Bibbia anche diversi altri antichi resoconti storici narrano della creazione dell’uomo tramite l’argilla. Semplice coincidenza? Oppure un antico modo di descrivere una sorta di manipolazione genetica, magari tramite il DNA per opera di qualcuno?
Non dimentichiamo che per creare Eva fu tolta una costola ad Adamo; il termine sumerico”TI” è traducibile oltre che con “costola” anche con “vita”. Dunque ad Adamo non fu levata una costola, ma l’essenza della vita, che oggi la scienza moderna riassume nella catena del DNA; può essere che sia stata eseguita una sorta di clonazione? Il famoso sumerologo Z. Sitchin assegna al termine “TI:IT” il significato di “ciò che è con la vita”, come ad indicare che Adamo è stato creato da qualcosa che esiste già! Ma tutto questo potrebbe essere possibile? Se lo fosse, chi a quell’epoca era in grado di compiere “prodigi” simili? Un’ipotesi alquanto azzardata, ma non per questo cestinabile a priori, potrebbe essere che forme di vita extraterrestri abbiano stabilito dei contatti sulla Terra con una sorte di ominide già presente in loco dalla notte dei tempi! E magari tramite manipolazione genetica, hanno fatto fare quel salto di qualità all’Homo erectus portandolo alla condizione di Homo sapiens!
Già nel 1969 lo studioso Erich Von Daniken esprimeva questa idea innovativa, provocando violenti attacchi da parte dell’establishment religioso e scientifico in genere. In poche parole nel suo libro “Chariots of the Gods”, Von Daniken sosteneva la cosiddetta teoria dell’interventismo: una razza aliena avrebbe fatto progredire geneticamente un ominide (scimmia) fino allo stato di HOMO SAPIENS. Diversi altri autori si sono uniti a Von Daniken nel corso degli anni come appunto il sumerologo ebreo Z. Sitchin. A detta di quest’ultimo l’uomo sarebbe stato ottenuto tramite manipolazione genetica circa 200.000 anni fa, da una razza aliena proveniente da Nibiru (il cosiddetto decimo pianeta- o pianeta X-), un pianeta dall’orbita di 3.500 anni circa, per compiere lavori di manovalanza sulla Terra.
Tornando a noi, secondo alcuni testi sumeri, la creatura nata per volontà divina sarebbe stata chiamata “LU.LU”, cioè “Il Mescolato” come suggerirci la mescolanza di un “DIO” (o alieno…) ed un ominide primitivo. In più nell’ASTRA-HASIS, un testo in cui si afferma che il dio Enki con l’aiuto della dea Ninti (Signora della vita) crea l’uomo dall’argilla, viene narrato come gli Dei si ribellarono a Enlil per il troppo lavoro e l’eccessiva fatica; fu allora che per ordine di Anu, padre di tutti gli dei, che si creò l’uomo.
Dunque Sitchin ha colpito nel segno?

Anche in Italia abbiamo un noto esponente dell’ufologia e ricerche misteriose, molto valido, che ha effettuato una ricerca molto simile, ma forse per molti altri aspetti più interessante. Stiamo parlando del professor Alfredo Dissoni che nel suo ottimo libro “UFO Progetto Genesi” edito dalla MIR edizioni, “passa al vaglio centinaia di vangeli apocrifi e di antichissimi testi ebraici, come pure le tradizioni epiche e religiose mediorientali, indiane, australiane e amerinde alla ricerca delle prove di visite aliene nel passato remoto dell’umanità” Il professor Dissoni, ufologo da più di 15 anni e docente di religione, lavorando nel campo delle ipotesi di studio e, come lui stesso afferma “non delle verità di fede” appoggiandosi alle conferme scientifiche ma contemporaneamente confrontando leggende e tradizioni religiose, riesce a far emergere delle verità oltremodo scottanti. Verità che da sempre, rimangono gelosamente custodite dall’establishment governativo-religioso per paura dell’impatto che esse potrebbero creare sulle persone. E’ lo stesso studioso che nel suo entusiasmante libro cita testualmente in riferimento alla visione esclusivista ed antropocentrica dell’uomo al centro dell’universo:” Eppure la visione di un dio creazionista esclusivista SEMBRA aver caratterizzato SOLO IL TARDO EBRAISMO (ed è stato IN SEGUITO acquisita dai cristiani)”. Dunque in origine non è stato sempre così (per cui ci troveremmo dinnanzi a delle manipolazioni letterarie); e poi riportando Le leggende degli ebrei “ …è scritto testualmente che …- quando Dio fece i nostri cieli e la nostra terra di oggi furono inoltre plasmati i Nuovi Cieli e la Nuova Terra (cfr.:Isaia, 66,22) e i 196.000 mondi che Dio creò per la sua gloria-“ Ci sarebbe molto da dire al riguardo e non solo su questo argomento…

BIBLIOGRAFIA:

Il mistero della Genesi delle Antiche civiltà, Alan F. Alford
Ufo Progetto Genesi, Alfredo Lissoni
Chariots of the Gods, Von Daniken
Il pianeta degli Dei, Z. Sitchin
 

 

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