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              LA CIA CONTRO GLI UFO   
                 
In che modo la CIA ha condotto lo studio sugli UFO? Secondo Todd Zechel, impiegato alla NSA. tutti e quattro i dottorati di raccolta informazioni di cui e' composta la CIA (spionaggio, disinformazione e propaganda, scienza e tecnologia, amministrazione) sono coinvolti nella ricerca, analisi e soppressione dei dati sugli UFO, quando e' il caso, gia' dal 1948. Zechel si dice certo che il National Photographic Interpretation Center abbia analizzato decine di dati UFO provenienti da tutto il mondo, inclusi casi non fotografici, evidenze fisiche e analisi di casi fotografici".
Lo stesso Zechel fa sapere che molti casi locali sono stati raccolti dalla CIA grazie all' USAF, per via dell' Office of Current Intelligence del Pentagono. Questo conferma l'ipotesi che i vari "progetti" dell'Aviazione non fossero altro che specchietti per le allodole orchestrati dalla CIA. Altri dati sarebbero stati raccolti, spiega Zechel, " grazie alle agenzie di Intelligence come l'NSA e la DIA con collegamenti telematici. I casi locali sono stati raccolti dalla Domestic Operation Division della CIA, dagli uffici cittadini sparsi per gli Stati Uniti, mentre i rapporti stranieri erano raccolti dal Foreign Broadcast Information Service, dall'Office of Current Intelligence e dall'Office of Operations, e questi dipartimenti furono chiamati in causa fino agli anni '70. Agenti del Direttorato Operazioni della CIA hanno interrogato gli UFOtestimoni e agenti del Domestic Operations Division lihanno tormentati, intimiditi e talvolta messi a tacere". Questa dichiarazione conferma la leggenda degli "uomini in nero". Secondo l'editore e contattista Alfred Bender uomini rigorosamente vestiti di nero da capo a piedi, con giacca, cravatta e cappello e dalle sembianze orientali, si divertirebbero a girare il mondo intimidendo gli UFOtestimoni. Bender stesso sarebbe stato protagonista di un episodio di questo tipo. Al riguardo, il ricercatore Roy Stemman, in "Contatti con gli extraterrestri",ha scritto: "Alla fine del 1953 la societa' ufologica fondata da Bender a Bridgeport, nel Connecticut, chiudeva i battenti. Poiche' l'organizzazione era sorta meno di due anni prima ed aveva registrato un notevole sviluppo, la decisione di Bender suscito' molti interrogativi nell'ambiente della ricerca sui dischi volanti. "L'unica persona che poteva far luce sul mistero era lo stesso Bender, il quale pero' manteneva il piu' rigoroso riserbo. L'ufologo decise di rivelare il suo segreto solo nel 1962, in un libro intitolato 'I dischi volanti e i tre uomini in nero'. La sua storia raccontava di esperienze incredibili con degli extraterrestri provenienti da un pianeta lontano migliaia di anni luce dalla Terra. Durante questi incontri Bender ebbe modo di parlare con uno dei capi, il quale lo minaccio' di morte se avesse rivelato il segreto degli UFO...".
Personalmente, riteniamo questa storia un cumulo di sciocchezze. Il libro di Bender, comunque, genero' due scuole di pensiero: la piu' tradizionale era convinta che i "men in black", gli uomini in nero,fossero alieni minacciosi che non volevano che si sapesse della propria esistenza segreta (stereotipo ricomparso nell'ufologia folkloristica anni '90, sui "piccoli grigi" nascosti in basi segrete sotterranee); la seconda scuola riteneva invece che i MIB fossero in realta' agenti segreti che infastidivano i testimoni. Per anni abbiamo pensato che la storia dei MIB fosse una semplice leggenda ufologica ma,in quest'ultimo periodo, troppi dati sembrano confermare l'esistenza di questo gruppo. Come le segnalazioni di intimidazioni dei MIB non solo in America, ma anche in Cina, raccolte dall'ufologo Shi Bo nel volume 'La Cina e gli extraterrestri', e persino in Italia, ove abbiamo  rintracciato due testimonianze (quanto affidabili?), a La Spezia e a Palau. Altra conferma dell'esistenza di questi agenti del terrore e' arrivata da un membro del prestigioso e ormai scomparso centro di ricerca UFO NICAP, il regista Mario Gariazzo, durante un colloquio privato. Pur tuttavia, tutti questi indizi ci avrebbero lasciati scettici se non avessimo rintracciato, nella letteratura credibile americana, un documento declassificato sui MIB. La lettera, riprodotta nel libro di Fawcett e Greenwood "UFO cover up", e' una circolare diramata l'1 marzo 1967 dal generale Hewitt Wheless del dipartimento dell' USAF, in cui si diceva: "Persone che dicono di essere rappresentanti dell'Air Force o di altri enti della Difesa hanno contattato cittadini che hanno segnalato oggetti volanti non identificati. In un caso un uomo in abiti civili, presentatosi come un membro del NORAD, ha domandato ed ottenuto foto sviluppate da un privato cittadino. In un altro caso, un uomo in uniforme dell'Air Force ha avvicinato la polizia locale e i cittadini che avevano visto un UFO, radunandoli tutti in un'aula scolastica e invitandoli a non dire a nessuno cio' che avevano visto. TUTTI I MILITARI E I CIVILI E SPECIALMENTE GLI UFFICIALI DELL'INFORMAZIONE E GLI UFFICIALI CHE INDAGANO SUGLI UFO CHE SAPPIANO DI CASI ANALOGHI DEVONO INFORMARE IMMEDIATAMENTE GLI UFFICI LOCALI DELL'UFFICIO INVESTIGAZIONI SPECIALI DELL'USAF". La lettera, che denunciava un fenomeno in aumento e tradiva l'inquietudine dell'Aeronautica verso questi non meglio identificati intrusi, era stata spedita a tutti gli uffici del Comando di Difesa Aerospaziale, al Quartier Generale dell' USAF, al Comando Strategico dell'Aria e ad altri nove enti militari. Dimostrando che il fenomeno dei MIB era piu' serio e pericoloso di quanto non si sospettasse. Vari autori si chiesero se le strane morti,in circostanze misteriose, di ufologi e ricercatori (McDonald, Frank Edwards, Scully, Bryant, Church, Jessup, Wilbert Smith, Scott Rogo,Girvan, Thirouin, Ailleret) in tutto il mondo non fossero opera di questi fantomatici MIB. CheGariazzo ha ribattezzato "silencers", coloro che mettono a tacere. E attorno ai quali si e' creato un tale mito che ne sono stati tratti persino dei fumetti. Ove, nella serie "Martin Mystère", i MIB rappresentano una setta antichissima volta alla distruzione di tutto cio' che esce dagli schemi precostituiti, temendo un crollo di autorita', e rivendicandola propria origine nei "distruttori di antiche biblioteche e nei membri della Santa Inquisizione". A nostro modesto giudizio i MIB potrebbero essere i commandos del Majestic 12, esponenti dell'area piu' intransigente, quella militare, decisa a mantenere il riserbo ad ogni costo. Quella stessa area che per anni ha cercato di far sparire le informazioni schedate negli archivi CIA. Naturalmente, attorno ai MIB esiste lo stesso alone leggedario che ha circondato altri "uomini in nero", i ninja giapponesi. Alone che viene costantemente alimentato dalle frustrazioni cui vanno soggetti gli ufologi che, vedendosi spesso negati spazi e canali informativi, strepitano alla congiura del silenzio.
I maggiori colpiti sono i contattisti che, non appena qualcuno si permette di mettere in dubbio le loro 'verità', lo bollano come man in black. Proprio i 'contactees' hanno la maggior documentazione (affatto valida) di segnalazioni MIB. Come Karl Veit, dell'ormai agoizzante gruppo contattistico tedesco DUIST, editore di 'UFO'nachrichter', che sui MIB potrebbe raccontarci ottime storie da bivacco serale. O come il defunto Stelio Asso del gruppo spezzino Goru, che sosteneva di aver incontrato dei MIB-robots proprio sotto casa.
Una leggenda che si nutre da se'.
Mache potrebbe aver nascosto, in passato, alcune azioni illegali 'vere' di veri agenti segreti.
 
IL COINVOLGIMENTO DELLA CIA

Sappiamo che e' stato grazie agli sforzi di Todd Zechel, assieme a William Spaulding della Ground Saucer Watch, prestigiosa organizzazione di ricerca UFO dell'Arizona, che circa 1000 pagine di documenti UFO sono stati declassificati dagli archivi CIA dopo una battaglia legale vinta grazie alla legge sulla liberta' d'informazione (FOIA) nel 1978, con l'aiuto di
Henry Rothblatt e Peter Gersten,due avvocati di New York. Il 20 dicembre 1978 un dispaccio stampa annunciava al mondo che "la CIA stava rilasciando i documenti sugli UFO". Il dispaccio era stato steso dalla neonata associazione CAUS (Citizens Against UFO Secrecy), "Cittadini contro il segreto sugli UFO", fondata previdentemente alcuni mesi prima da Zechel. Costoro si dicono convinti che esistano altre 10.000 pagine classificate nel Quartier Generale della CIA a Langley. Versione certamente non condivisa da uno degli ultimi direttori della CIA,Everett Hineman, incontrato dal ricercatore Bob Oechsler a Langley, il 10 agosto 1989. Hineman dimostro' di non sapere nulla dei piu' famosi casi ufologici piu' mediatizzati del momento,
quale l'ondata di avvistamenti a Gulf Breeze. Inoltre, "Hineman sembrava non sapere nulla dell'Area 51". E' plausibile che un direttore della CIA non fosseal corrente dei piu' importanti segreti sugli UFO, segreti a conoscenza anche degli ufologi meno documentati? Certo, potrebbe. Ma e' anche vero che quando Oechsler cerco' di scroccare a Hineman un po' di materiale CIA, "Hineman si disse spiacente di non poter fornire alcuna informazione compartimentale a uno che non aveva la trasparenza richiesta". La trasparenza? E' questa la chiave di volta per poter avere, in seno alla CIA, le informazioni sugli UFO? "Trasparenza" potrebbe coincidere con la fedelta',messa alla prova, dimostrata in passato da molti membri del Majestic, in seguito passati ad altri incarichi. Fedelta' che si basa sul riserbo e sull'obbedienza cieca e pronta. Oechsler, pur essendo un ex specialista della NASA e quindi una persona rispettabile e di  fiducia, non aveva pero' la "trasparenza" necessaria per aver accesso ai segreti della CIA, non era cioe' pronto a vendersi. E non poteva avere accesso a quei documenti, molti dei quali, ci fa sapere Zechel, non vennero rilasciati, in barba al FOIA, dalla CIA, dall'NSA e dalla DIA "perche' erano stati distrutti o perche'si trattava di informazioni classificate e non divulgabili" per motivi di sicurezza nazionale. "E' curioso", commenta il ricercatore Timothy Good, "che pero' la posizione uffiale dell'USAF sia che 'nessun rapporto UFO, investigato e valutato dall'Air Force,abbia mai fornito indicazioni di pericolo per la sicurezza nazionale'". La validità dei documenti rilasciati tramite FOIA da qualsiasi ente (sotto stretto controllo del 54/12, aggiungiamo noi)è stata recentemente messa in discussione anche dal ricercatore scetticofrancese Jacques Scornaux che, nel numero del luglio 1994 di 'Ovni-prèsence', scrive:"...quale che sia il valore di questi documenti, spesso censurati, niente di sensazionale ne è mai uscito. Le Forze Armate ed i servizi segreti non son certo composti da bambinelli; quando il FOIA è stato votato, ci sono stati sicuramente dei discreti conciliaboli per decidere quale difesa si potesse opporre...C'è un memo di due pagine della NASA:'Prendetevi il tempo per riscrivere le note, minimizzando l'impatto negativo,nel caso dovessero essere diffuse al pubblico. Distruggete in seguito le vecchie note...' Nelle 24 ore che hanno seguito la divulgazione di questo memo, l'amministratore della NASA ha ben pensato di sconfessare questo documento, che sarebbe 'contrario alla politica della NASA'...".

 

 Tratto dall’opera multimediale di A. Lissoni, “Gli Ufo e la Cia”,                    Capitolo 6, 1996

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