Compagnia dei Milites Armati Milano

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Armature anno 1000

-Introduzione- E' viva nell'immaginario collettivo l'immagine del cavaliere medievale come un valoroso personaggio vestito di una scintillante armatura, grossa e pesante, che combatte goffamente sul campo di battaglia sferrando pesanti colpi col suo lungo spadone. In realtà nei secoli dipinti, racconti e ultimamente numerosi film, insieme con una visione tipica del medioevo come di un'epoca rozza e arretrata, hanno contribuito a creare una rappresentazione distorta della figura del combattente medievale. Nella loro evoluzione, le armature hanno sempre cercato di coniugare libertà di movimento con una protezione adeguata alle armi del momento, anch'esse in costante evoluzione. L'unico ostacolo per entrambe è sempre stata la tecnologia di lavorazione dei metalli. -L'armatura nel XII secolo- Il cavaliere di quest'epoca indossa un usbergo di maglia metallica che protegge il busto, le braccia, la testa e scende come un camice fino alle ginocchia. A protezione supplementare per il capo vi è l'elmo, generalmente conico e dotato di nasale. Un grande scudo a forma di mandorla completa l'equipaggiamento. L'usbergo di maglia (già usato dai Galli prima della conquista da parte di Roma) è stata la protezione più longeva del medioevo, usato prima come unica protezione e poi integrato con le armature di piastre del 1300, a protezione delle parti mobili come le articolazioni. Costituito da anelli di metallo incrociati e battuti, di diverso spessore a seconda delle parti da proteggere, esso é flessibile e non intralcia i movimenti. L'usbergo di maglia costituisce un'ottima protezione contro le ferite da taglio mentre, proprio a causa della sua flessibilità, é di scarso aiuto nel ridurre i traumi da impatto (la sua efficacia, quale difesa passiva per il corpo, é testimoniata dai numerosi scheletri ritrovati nei siti degli antichi campi di battaglia, la maggioranza dei quali presentava fratture o amputazioni delle gambe, unica parte del corpo non protetta). A tal scopo, nel combattimento a piedi, lo scudo viene tenuto davanti al corpo, come barriera tra sé e l'avversario e viene utilizzato per bloccare i colpi vibrati alla testa e al corpo. Esso viene anche usato per urtare e spingere il nemico, mentre la spada utilizzata di taglio nelle fasi offensive per vibrare fendenti (colpi dall'alto verso il basso) e tagli (laterali alti, medi o bassi) viene utilizzata difensivamente per proteggere le gambe. Nelle fasi offensive lo scudo si rivela più un intralcio che un aiuto: a causa delle notevoli dimensioni rende estremamente difficoltoso vibrare colpi rovesci, portati cioè facendo compiere alla spada un arco sul proprio lato sinistro, a meno di spostare lo scudo e scoprirsi offrendo così uno splendido bersaglio all'avversario.

 

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