I sondaggi

 Descrizione del metodo

 Campo di applicazione

 Expertise

 Link e riferimenti

 Esempi

 

 Descrizione del metodo

Un sondaggio è un metodo per raccogliere delle informazioni sulla popolazione, attraverso una serie di domande poste direttamente ad un gruppo di persone scelte in rappresentanza di questa stessa popolazione.

La selezione degli intervistati è fatta attraverso la tecnica statistica del campionamento, il cui scopo finale è la costruzione del “campione”, cioè di quel gruppo di persone che verrà intervistato a nome dell’intera popolazione di riferimento e i cui risultati possano essere estesi all’intera popolazione.

Ma come si fa a formare un “campione” rappresentativo della popolazione che ci interessa? Generalmente si segue il criterio-guida della “casualità”. In virtù della teoria statistica delle probabilità, infatti, si sa che l’estrazione casuale è il metodo che garantisce meglio di tutti che il gruppo di persone rifletta fedelmente le caratteristiche della popolazione da cui è estratto. Teoricamente il metodo dell’estrazione casuale prevede che ad ogni estrazione ogni singola persona abbia le stesse probabilità di essere selezionato.

E’ molto importante capire che “casuale” non vuol dire “a casaccio”, ma che esiste una procedura precisa e rigorosa nella scelta dal campione. Il modo più semplice è quello di riempire un urna con all’interno i nominativi di tutta la popolazione ed estrarre a sorte; quello che otterremo è un campione casuale semplice.

Un altro sistema possibile è quello di stabilire un intervallo costante (ad esempio 2000) fra i numeri da selezionare e di effettuare la selezione da un numero estratto a sorte (ad esempio 7); in questo modo otterremo la selezione dei numeri 7, 2007, 4007, ecc, ed avremo ottenuto quello che si chiama un campione sistematico.

Se un corretto campione (semplice o sistematico) garantisce che le principali caratteristiche della popolazione in esame siano riprodotte praticamente nelle proporzioni reali, volendo essere assolutamente certi che tali proporzioni siano rispettate con precisione, dovremmo ricorrere ad un altro tipo di campionamento: il campione stratificato. Questo si ottiene raggruppando i nomi della lista in sottocategorie, o strati, in funzione di ciò che interessa mettere in evidenza (età, regione di residenza, ecc.). All’interno di ogni strato si effettua un campionamento con uno dei due metodi sopra menzionati, fino a definire un campione particolarmente rappresentativo della popolazione ottenuto sommando il risultati parziali dei vari campioni dei singoli strati.

Nel caso non si possa campionare direttamente una popolazione per mancanza di dati sulla stessa, si procede con un altro metodo statistico che prevede il continuo sottoraggruppamento all’interno del quale campionare in modo semplice o stratificato. Quello che si ottiene è chiamato campione multistadi a grappoli che è in grado di rappresentare la popolazione in modo efficace, pur senza aver usufruito del vantaggio di una lista di partenza.

Esiste un altro metodo di campionamento possibile (campionamento per quote) che però non è della stessa famiglia di quelli finora descritti in quanto non prevede completamente l’utilizzo della casualità, ma unisce ad essa, con criterio, la soggettività dell’intervistatore che sceglie chi poter intervistare all’ interno di una “quota” di persone scelta con un metodo statistico. A priori in questo metodo bisogna pianificare correttamente come dividere la popolazione in quote e, in ognuna di queste, quante persone ascoltare. Se quindi il piano è disegnato ed eseguito bene il risultato sarà quello di un campione che riproduce in miniatura la composizione della popolazione da esaminare. Ciò è vero, in realtà, solo per quelle caratteristiche che sono state messe “in quota”.

I sondaggi utilizzano una tecnica particolare per raccogliere le informazioni: l’intervista, condotta attraverso questionari standardizzati, cioè identici per tutti gli intervistati. Il sondaggio più semplice è costituito da una singola domanda, più spesso, però si fonda su una “batteria” di domande attinenti ad aspetti diversi di uno stesso problema.

Le interviste possono essere realizzate con vari metodi, il più diffuso è l’intervista telefonica, ma, con certi tipi di sondaggi, restano più frequenti le interviste faccia a faccia o quelle autosomministrate in cui i questionari stampati vengono compilati dagli intervistati stessi. Una variante recente, ma in forte espansione è l’intervista telematica.

 Un caso particolare di somministrazione: I QUESTIONARI

 Il questionario è uno strumento d'indagine strutturato per la ricerca sociale, con un'organizzazione definita nell'articolazione delle varie domande, che prevedono risposte generalmente prefissate. E' questa una caratteristica che favorisce una maggiore standardizzazione delle domande e delle risposte. Il questionario deve essere visto come uno strumento di comunicazione finalizzato a facilitare l’interazione fra il ricercatore, il rilevatore (se presente) e il rispondente.

 

 Campo di applicazione

In primo luogo il questionario deve essere ritenuto un insieme coerente di domande rivolto all’accertamento e alla puntuale registrazione delle informazioni che si intendono raccogliere e che possono riguardare dati fattuali, dati di comportamento, dati di opinione e motivazioni.

In secondo luogo il questionario deve evitare la possibilità (o almeno deve tendere a ciò) che si ottengano risposte per effetto di preconcetti o volontarie falsificazioni delle proprie opinioni. Per ottenere che il questionario abbia tali caratteristiche è fondamentale che il ricercatore sia informato sui molteplici aspetti del problema e del contesto in cui si accinge ad indagare.

Ancora sulle caratteristiche che devono contraddistinguere un questionario di fondamentale rilevanza è ritenuta la disposizione delle domande. Infatti uno dei problemi che ci si deve porre riguarda la difficoltà che incontra il soggetto intervistato a dare risposte personali. Per evitare tale inconveniente la redazione del questionario può prevedere domande iniziali tese a porre in una condizione di maggiore confidenza l’intervistato.

Un altro aspetto non marginale è l’attenzione che è utile prestare alla relazione tra le domande e, quindi, alla loro sequenza, al fine di evitare condizionamenti reciproci tra le domande da porre.

Infine è di grande rilevanza evitare effetti di suggestione e ripetitività delle domande: ciò potrebbe provocare il cosiddetto set di acquiescenza, vale a dire uno specifico fenomeno di remissivo adattamento alle risposte.

Pur rispettando tali prescrizioni, nella redazione di un questionario non si potrà ritenerlo ancora valido se esso non sarà sperimentato attraverso una prima operazione che viene definita pre-testing. In questa fase rilevatori esperti intervistano un campione ragionato di individui per raccogliere elementi utili a valutare completezza, chiarezza e gestibilità del questionario.

Il pre-testing serve generalmente per correggere domande inutili, domande con doppio significato, domande troppo lunghe o difficili, domande a cui cambiare posizione o sequenza, domande formulate male, domande di difficile comprensione ed eventuali cause di distorsione.

Nella costruzione di un questionario va tenuto presente anche l'aspetto grafico con cui viene presentato. Bisogna renderlo sempre il più chiaro e leggibile possibile in modo che la sequenza delle domande e delle risposte non ingeneri equivoci. Le domande non vanno sintetizzate e le eventuali

Indicazioni per la compilazione devono essere immediatamente individuabili e comprensibili.

Classificazione delle domande a seconda del loro contenuto:
 
domande di informazione: quanti sono coloro che sanno ..., quanti conoscono questo...
 
domande di opinione: quanti pensano che ..., quanti sono favorevoli/contrari a..., quanti preferiscono che...
 
domande di comportamento o modi d'essere: quanti fanno questo..., quanti appartengono a ..., quanti hanno ...
 
domande di motivazione: quanti spiegano un comportamento con ..., quanti attribuiscono un loro atteggiamento positivo/negativo a questo o quel motivo
 
domande di previsione o intenzione: quanti intendono fare/acquistare questo o quello

 

Principali tipologie di domande

Domande chiuse: sono quelle con risposte fissate in anticipo; l’intervistato può scegliere esclusivamente tra le alternative proposte che sono esaustive sia in quanto non esistono altre risposte possibili, sia in quanto il ricercatore non è interessato ad eventuali alternative possibili.

Per esempio:
qual è il giorno della settimana che lei preferisce?
- lunedì
- martedì
- mercoledì
- giovedì
- venerdì
- sabato
- domenica

Domande aperte: lasciano per l’appunto "aperta" qualsiasi possibilità di risposta.

 Per esempio:
quali sensazioni le provoca vedere le immagini di un disastro ferroviario?
(registrazione di quello che dice/scrive l'intervistato).

Permettono cioè all’intervistato una totale libertà di espressione che determina una elevata quantità di informazioni, ma minori garanzie sulla qualità laddove non si possieda un intervistatore esperto in grado di giudicare la serietà della risposta. Con questo tipo di domande ci si trova, comunque, di fronte ad un difficile lavoro di codifica successiva per far rientrare il ventaglio di risposte, certamente ampio, in una operazione di riduzione concettuale.

Per facilitare la lettura complessiva delle risposte raccolte, spesso queste verbalizzazioni vengono raggruppate in categorie da un ricercatore

Domande strutturate: che sono definite anche domande ad alternative fisse e offrono all’intervistato la possibilità di scegliere tra una serie di risposte che generalmente sono impostate sulla scorta delle conoscenze già acquisite sul tema dell’indagine.

Per esempio:
quali sono, tra i seguenti, i problemi più urgenti che il governo dovrebbe affrontare? (3 risposte consentite)
- la lotta alla disoccupazione
- una nuova legge sugli immigrati
- le riforme istituzionali
- la lotta alla criminalità organizzata
- la riorganizzazione dei trasporti
- la lotta all'evasione fiscale

 In questo caso nelle alternative proposte è utile lasciare uno spazio ad altre risposte che l’intervistato potrebbe dare.

Domande filtro: possono essere sia delle domande chiuse che delle domande strutturate; si distinguono da queste solo in quanto sulla base delle risposte ottenute, hanno la funzione di filtrare i soggetti, ovvero di selezionarli in base alle modalità previste, per dirigerli direttamente verso ulteriori specifiche domande da rivolgere solamente a chi abbia determinate caratteristiche.

Modalità di  somministrazione

Le più comuni sono:

L’autosomministrazione: nel caso che la compilazione sia demandata totalmente al soggetto senza alcun intervento esterno. E’ il caso dei questionari postali. I vantaggi maggiori di questa modalità sono sintetizzabili nella possibilità di raggiungere un ampio numero di soggetti anche in zone lontane tra loro. I pericoli sono il non poter verificare se il compilatore è il destinatario e l’alta percentuale di mancate risposte che spesso si riscontra. (Esempio di questionario su carta)

L’intervista con il questionario: è il caso più frequente nella ricerca sociale. Il questionario viene somministrato da un intervistatore appositamente addestrato.

L’intervista telematica: in questo caso l’intervistato riceve il questionario a casa sul computer e risponde alle varie domande che compaiono sullo schermo. Le risposte vengono poi trasmesse direttamente all’istituto di ricerca.

PANEL: le persone che compongono il campione sono periodicamente sottoposte alle stesse domande per misurare eventuali cambiamenti nelle loro opinioni nel corso del tempo. Questo metodo viene per esempio utilizzato per sondaggi preelettorali. Il fatto che siano sempre le stesse persone a rispondere garantisce che i cambiamenti rilevati nei risultati non siano dovuti alla diversità dei campioni utilizzati.  

 

 Expertise

Intendiamo soffermarci brevemente sulle fasi operative che vengono svolte una volta che si hanno a disposizione i dati relativi al questionario/sondaggio.

Anzitutto si procede alla codifica dei quesiti aperti intesa come l’attività’ di trasposizione di informazioni pervenute sotto forma di linguaggio libero in un insieme finito di codici rispondenti ad una classificazione precostituita. 

Un esempio di codifica è dato dalla trasposizione delle informazioni riguardanti il settore di attività economica delle imprese, descritto in forma colloquiale dal rispondente, nei rispettivi codici secondo la classificazione ATECO [Istat, (1999)]. Un altro esempio è dato dalla codifica delle cause di morte secondo la classificazione ICD-9 [ONU, (1977)] riportate sui certificati di morte, ed utilizzate nell’ambito della corrispondente indagine amministrativa. 

Il ricorso ai quesiti aperti è motivato da quelle situazioni in cui il rispondente non saprebbe collocare in modo corretto l’informazione secondo la classificazione richiesta, a causa della sua notevole complessità. Infatti le classificazioni ATECO e ICD-9 prevedono centinaia di codici differenti e soltanto esperti codificatori sono in grado di risalire dall’informazione al codice corrispondente. In questo caso, contrariamente a quanto si fa normalmente, si rinuncia a precostituire una griglia di opzioni fisse che il rispondente deve contrassegnare, preferendo al suo posto proporre una domanda aperta. 

A causa della sua complessità l’operazione di codifica è da considerarsi critica e deve essere demandata a personale appositamente formato. E’ appena il caso di osservare come un esperto di una singola classificazione non necessariamente lo è per una differente, magari riguardante soggetti diversi.  L’operazione di codifica avviene solitamente apponendo in un apposito spazio il codice corrispondente alla descrizione riportata per esteso. Per quanto riguarda la possibilità che errori siano introdotti in questa fase, oltre al fatto che il codificatore compia un errore di interpretazione, si possono citare gli errori di trascrizione e quelli provocati dall’inadeguatezza della classificazione stessa, ad esempio per sopravvenuta obsolescenza.

Conclusa questa fase si procede con le elaborazioni statistiche per le quali si intende il processo di sommarizzazione ed interpretazione dei dati. Tale processo coinvolge uno studio più approfondito di quello richiesto dalla singola produzione di stime conclusive. L’elaborazione (o analisi) statistica è importante per la predisposizione di nuove indagini sulla base dei risultati di studi pilota o precedenti indagini, per la formulazione di obiettivi realistici riguardanti la qualità, l’identificazione di problemi e di requisiti del processo di produzione. 

L’analisi può anche richiedere l’esplorazione di questioni sociali e/o economiche mediante l’esame di dati di fonti anche diverse.

Analisi dei dati :

1.    Conduzione di analisi preliminari semplici mediante statistiche descrittive quali quantili delle distribuzioni e istogrammi. Conduzione di analisi esplorative per l’individuazione di assunzioni plausibili sui dati. Test di adattamento finalizzati a valutare l’appropriatezza di distribuzioni teoriche nell’adattamento ai dati. Uso di metodi di rappresentazione grafica.

2.    Uso di metodi robusti per la stima dei parametri. Applicazione di tecniche diagnostiche della regressione. Valutare la bontà di adattamento del modello ai dati

3.    Considerare nell’analisi i disegni di campionamento complesso

4.    Applicazione di studi tipo cross-validation dei dati per analizzare se i risultati conseguiti con l’analisi possono essere considerati sufficientemente generalizzabili

5.    Ricorrere ad esperti nell’applicazione dei singoli metodi statistici utilizzati e condividere i risultati preliminari con lo staff di ricerca per eliminare la probabilità degli errori ed imprecisioni più comuni nelle interpretazioni delle analisi.

Infine segue una fase detta di validazione attraverso quel processo attraverso il quale si valuta se l'informazione può essere considerata consona alle finalità per le quali è stata prodotta. Si dovranno predisporre le procedure adatte alla misurazione dei parametri di qualità sui dati effettivamente raccolti affinché si possa valutare il conseguimento degli obiettivi. Gli obiettivi dell'operazione di validazione sono duplici: valutare se la qualità dei dati è sufficiente ai fini della diffusione dell'informazione agli utenti; identificare le fonti di errore più rilevanti e predisporre modifiche al processo di produzione in modo da ridurre gli effetti degli errori in successive occasioni di indagine. 

le principali misure di validazione sono: 

1. facilitare le valutazioni dell'utente documentando adeguatamente gli obiettivi di qualità, le definizioni adottate e i processi predisposti; 
2. condurre studi di coerenza fra i dati prodotti e il sistema dell'informazione disponibile; 
3. stimare le principali componenti del profilo dell'errore per mezzo di apposite misurazioni della qualità e di indagini di controllo; 
4. calcolare indicatori di qualità di processo finalizzati alla stima indiretta della qualità dei dati.

Ovvero riferendoci alla documentazione Eurostat in materia di valutazione della qualità delle statistiche prodotte dai paesi membri della Comunità Europea. 
       
1. Rilevanza; 
        2. Accuratezza; 
        3. Tempestività e puntualità; 
        4. Accessibilità e chiarezza (o trasparenza); 
        5. Confrontabilità; 
        6. Coerenza; 
        7. Completezza. 

Non esplicitamente compresa tra le caratteristiche richieste da Eurostat, ma tuttavia parametro importante e frequentemente citato, si ritiene utile includere la caratteristica di tutela della riservatezza dei rispondenti. 

Diamo nel seguito le definizioni per le caratteristiche citate: 

Rilevanza: Capacità dell'informazione di soddisfare le esigenze conoscitive degli utenti. Nell'accezione di utente si deve intendere anche i committenti preposti ad organi di governo centrali o locali. È appena il caso di precisare che la caratteristica di rilevanza è strettamente collegata con gli obiettivi di indagine considerati in fase di progettazione; 

Accuratezza: Grado di corrispondenza fra la stima ottenuta dall'indagine e il vero (ma ignoto) valore della caratteristica in oggetto nella popolazione obiettivo. I motivi che possono causare delle cadute nell'accuratezza dell'informazione sono denominate fonti dell'errore mentre una sua misura viene fornita dall'  errore totale; 

Tempestività e puntualità: Intervallo di tempo intercorrente fra il momento della diffusione dell'informazione prodotta e l'epoca di riferimento della stessa. Tempi e costi di un processo di produzione sono strettamente in relazione fra loro; 

Accessibilità e chiarezza: Nota anche col nome di "trasparenza", questa caratteristica corrisponde alla semplicità per l'utente di reperire, acquisire e comprendere l'informazione disponibile in relazione alle proprie finalità. Queste caratteristiche sono influenzate dal formato e dai mezzi di diffusione dell'informazione rilasciata nonché dalla disponibilità di meta-informazioni a suo corredo; 

Confrontabilità: Possibilità di paragonare nel tempo e nello spazio le statistiche riguardanti il fenomeno di interesse. Il grado di confrontabilità è influenzato, oltre che dalle modificazioni concettuali che possono intervenire nel tempo e nello spazio, anche da cambiamenti intervenuti nelle definizioni e/o nelle caratteristiche operative adottate dal processo di produzione dell'informazione. È ovviamente sul controllo di queste ultime che occorre concentrarsi per aumentare al massimo la confrontabilità dell'informazione prodotta; 

Coerenza: Per le statistiche derivanti da una singola fonte la coerenza corrisponde alla possibilità di combinare le inferenze semplici in induzioni più complesse. Qualora derivanti da fonti diverse, ed in particolare per informazioni prodotte con diversa periodicità, le statistiche possono essere considerate coerenti fintantoché basate su definizioni, classificazioni e standard metodologici comuni. In tal caso le inferenze possibili all'utente saranno più facilmente interrelate o, perlomeno, non risulteranno in contrasto fra loro. 

Completezza: Si tratta di una caratteristica trasversale ai singoli processi e consiste nella capacità di questi integrarsi per fornire un quadro informativo soddisfacente del dominio di interesse. A loro volta i domini per i quali sono rese disponibili statistiche dovrebbero riflettere le necessità e le priorità espresse dagli utenti del Sistema Statistico Nazionale (SISTAN).

 

 Link e riferimenti

http://www.istat.it/  Istituto Nazionale di Statistica

http://www.ring.lombardia.it/     Annuario statistico Regionale Lombardia

http://cens.istat.it/   Censimento intermedio dell’industria e dei servizi

http://demo.istat.it/   Statistiche demografiche Popolazione residente comuni italiani

http://cidoc.iuav.it/sintesi/   Servizio statistico che riporta dati istat a livello nazionale

http://www.lom.camcom.it/  Camere di commercio (Lom)

http://petra.istat.it/metadati/lineeg/lg.html Linee guida metodologiche per rilevazioni statistiche (ISTAT)

http://www.peopleswg.it/aiuta/index.html Peopleswg (società per le ricerche di mercato)

http://www.swgbologna.it/metodi/metodi.htm Swg Bologna Ricerche e Sondaggi

www.hermescuole.na.it/scuole/narcdesanctis/dispersione/socioculturale.htm#questionario Hermes scuole

 

Software disponibili

http://www.agenziaentrate.it/settore/questionari/quest2000/index2000_1.htm

www.grimmersoft.com/us/home.htm

www.winasks.com/20/

 

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