Cavalieri
Teutonici e
Andrea II ....................................................................................................
Riportiamo qualche passo sui cavalieri teutonici in relazione con Andrea II. I testi sono tratti dalla fonte internet :http://www.mondimedievali.net/Medioevorusso/crociati.htm
"Qui è la vita di un Ordine in
particolare che c’interessa: il cosiddetto Ordine Teutonico. Per questi
motivi cercheremo di ricostruire, in breve, la sua storia, per riuscire
a capire perché e come mai questi crociati, questi religiosi in armi,
riuscirono a trasferirsi nelle lande baltiche, mutando radicalmente la
cultura e la lingua di questa gente e cambiando profondamente la
storia russa e polacca.
L’Ordine si chiamava ufficialmente Fratelli Serventi dell’Ospedale di
Santa Maria dei Tedeschi di Gerusalemme ed era nato nel 1128
rispondendo alle pie intenzioni di un gruppo di mercanti di Lubecca e
di Brema i quali, in pellegrinaggio a Gerusalemme, preoccupati di
curare i propri conterranei malati, pellegrini in Terra Santa come
loro, chiesero ed ottennero dal papa di costituirsi ad ordine a sé per
esercitare misericordia per tutti gli ospiti di lingua o di provenienza
tedesca. Questi primi fondatori avevano fatto voto di castità ed erano
quindi diventati una milizia di monaci combattenti, scegliendo come
simbolo di riconoscimento per il manto che copriva la loro armatura
metallica, il color bianco con una grande croce nera sul davanti e sul
di dietro.
L’Ordine era nato sotto l’egida di Baldovino I, re latino di
Gerusalemme, ed il papa Celestino II nel 1143 lo aveva subordinato
all’Ordine di San Giovanni del Tempio. Successivamente Clemente III
dette l’approvazione affinché si costituisse ad ordine indipendente, in
concorrenza con gli altri (1192) e fu concessa loro la regola monastica
di sant’Agostino. Infine Innocenzo III ne ratificò l’esistenza
definitiva e quasi lo spinse alla lotta agli infedeli impiegandolo in
ripetute crociate, fra cui quella che toccherà la nostra storia: la
Crociata secolare contro gli ultimi pagani e scismatici europei (leggi:
russi ortodossi) dell’Europa di Nordest!
Poco meno di un secolo dopo la concessione della regola, Federico II di
Hohenstaufen lo aveva riorganizzato, accentuandone i caratteri militari
sul modello dei Templari e facendone una propria creatura.
Dice Erns Kantorowicz, grande biografo di questo Imperatore: «…Federico
II si creò un piccolo esercito libero da gravosi obblighi feudali,
indipendente da influenze esterne (venissero da principi laici od
ecclesiastici) e assolutamente fedele e sottomesso (sottoposto com’era
al Papa solo nelle cose di religione). Questo divenne ben presto la sua
spada e la sua arma. … ed in Terrasanta, erano questi cavalieri i
suoi fiduciari esclusivi. Fu disposto che … il Gran Maestro
dell’Ordine… dovesse essere considerato come un membro della real casa,
della “famiglia” e mantenuto dalla corte con tutto il suo seguito».
Federico aveva promulgato anni prima il famoso manifesto contro il
paganesimo che ancora resisteva in Europa, e quando il Gran Maestro
fra’ Ermanno di Salza s’incontrò con lui a Norimberga nel 1216 e pose
in evidenza i problemi delle marche nordorientali tedesche, dalle quali
lui stesso era originario, e dei numerosi pagani ancora esistenti in
quelle zone, fu subito preso in parola.
L’Ordine perciò ottenne l’autorizzazione alla missione di convertire i
pagani del nord!
Ermanno di Salza era il quarto Gran Maestro dell’Ordine e da Federico
II non solo ottenne il riconoscimento imperiale della propria carica,
ma diventò suo stretto consigliere ed amico, coinvolgendosi
personalmente fra le innumerevoli mediazioni nelle liti fra
l’imperatore e il papa di Roma, quasi diventando l’ago della bilancia
nelle famose lotte fra i Guelfi e i Ghibellini.
Fra i due personaggi, l’imperatore e il Gran Maestro, si costruì
un’amicizia che doveva durare oltre vent’anni. Anzi! Probabilmente la
lunga frequentazione con Federico II costò la vita a fra’ Ermanno
poiché nel 1239, quando avvenne il clamoroso atto della scomunica del
papa all’imperatore, il Gran Maestro non riuscì a superare lo choc per
l’offesa al suo protettore e morì d’un colpo apoplettico!
Molto probabilmente fu sepolto nella sua terra poiché nel Convento di
Lebus lungo la riva sinistra dell’Oder, non lontano da Francoforte, c’è
la sua tomba con una curiosa scritta in latino.
Finché San Giovanni d’Acri restò in mano ai Crociati, l’Ordine
Teutonico ebbe persino una Chiesa propria con mura fortificate
tutt’intorno. Quando però la città venne conquistata e finisce
l’avventura dei Crociati in Palestina, la sede dell’Ordine, cioè il
luogo dove risiedeva il Gran Maestro ormai fuori della Palestina,
diventò Venezia e i centri di accoglienza dei pellegrini tedeschi che
ritornavano in patria continuarono ad operare per anni nel sud
dell’Italia (in Puglia, principalmente, dove a Brindisi nella Chiesa di
Santa Maria del Casale è possibile ancor oggi vedere un affresco con lo
stemma dell’Ordine).
Infatti, quasi presagendo la “cacciata” dalla Terra Santa, i Cavalieri
avevano già ottenuto, alla fine del XII secolo, concessioni e terre in
varie parti dell’Europa meridionale e in Italia il primo Gran Maestro
dell’Ordine, Enrico Walpot di Basenheim, aveva fatto costruire degli
ospedali nel 1197, a Barletta e a Palermo.
I Cavalieri Teutonici operavano da sempre non solo come veri e propri
soldati professionisti, ma anche come personale di soccorso e
infermieristico, si direbbe oggi senza scopo di lucro. Ad esempio
come soldati agirono nel 1218, quando combatterono in Egitto o nel 1271
quando, scontratisi col Sultano d’Egitto Baibars, furono battuti e il
loro castello di Monforte (in tedesco Starkenberg, a forma di D secondo
i canoni dell’epoca e il cui architetto era stato nientedimeno che
Ermanno di Salza, che abbiamo poco prima nominato) fu distrutto. Come
assistenti tecnici in tutti i campi invece, erano conosciuti e
richiestissimi quando apparvero massicciamente in Europa…
Addirittura Andrea
II, re d’Ungheria, aveva concesso loro nel 1211 alcuni territori dei
Carpazi (Settecastelli, in tedesco Siebenburgen, o Sibiu, in rumeno, e
Szeben, in ungherese) per contrastare gli attacchi continui dei nomadi
dalle steppe ucraine, i cosiddetti Cumani (conosciuti meglio nelle
Cronache Russe col nome di Polovzi) che di tanto in tanto valicavano i
Carpazi, alla ricerca di una nuova patria in Occidente. Le campagne militari
condotte con successo contro i nomadi, per mezzo di strategie a lungo
termine e con la costruzione di fortificazioni ben organizzate a
vedetta dei loro movimenti nella steppa ucraina, fecero riconfermare
con Bolla papale di Gregorio IX le concessioni in terra magiara e
furono un modo ulteriore per consacrare i Cavalieri Teutonici, quali
esclusivi ed esperti specialisti contro i pagani, ovunque questi
fossero da contrastare. In verità quella che
era chiamata una concessione del re ungherese ai Cavalieri Teutonici
era ben altro che una semplice elargizione. Andrea II era
pesantemente indebitato per i molti soldi investiti e spesi nella sua
crociata “personale” in Terra Santa, finita male nel 1217. Ritornato in
patria, al primo creditore, Venezia, aveva dovuto cedere il porto
ungherese di Zara sull’Adriatico e al secondo creditore, i Cavalieri
Teutonici, le selvagge lande della Transilvania Ciscarpatica. Ecco la
vera natura della concessione di Settecastelli! L’Ordine si sentiva
dunque padrone delle terre dove costruiva i suoi castelli e le sue
chiese e perciò si dedicò soprattutto a consolidare la propria
presenza, innovando le coltivazioni dei contadini, lo sfruttamento
delle miniere e introducendo tante altre tecniche che i monaci
teutonici mettevano a punto con grande alacrità. Siccome era anche
suo compito originario aiutare i pellegrini in Terra Santa, l’Ordine
aiutò anche i profughi, come pure quei Sassoni che volevano emigrare
dalle terre tedesche, spinti nelle terre vergini delle valli
carpatiche. Questi “tedeschi” si insediarono così sotto la protezione
dei Cavalieri nelle terre di Transilvania e fecero crescere città e
villaggi. Il castello più
importante diventò quello di Buzău (in ungherese Bodza), finito di
costruire nel 1222, perché qui era il quartiere generale delle azioni
contro i Cumani. Purtroppo per i
Cavalieri, non andò tutto per il verso giusto poiché il figlio di
Andrea II, Bela, non accettò lo stato di cose che si stava creando
(l’Ordine impediva persino ai messi del re di riscuotere i tributi dai
contadini!) e richiese la restituzione delle terre “concesse” dal
padre, decretando l’espulsione immediata dell’Ordine dalle terre
ungheresi.
Questa mossa del re ungherese fu abbastanza imbarazzante, perché oltre
alla Dichiarazione d’espulsione, in tutta l’Ungheria Bela, allo scopo
di affrettare l’uscita dei Cavalieri, mise in atto una propaganda
denigratoria a loro carico. Si accusava l’Ordine di disonestà
cavalleresca, a causa della sua attività volta soltanto
all’arricchimento dei propri forzieri e non all’aiuto, senza compenso,
per chi ne aveva bisogno.
I Cavalieri risposero che questa era solo una propaganda denigratoria
contro Cristo e i suoi soldati, cioè loro stessi. Insomma, alla fine,
se non fosse intervenuta la circostanza che favorì il trasferimento dei
Cavalieri nell’estremo nord europeo, abbandonando per sempre
l’Ungheria, il caso si sarebbe complicato sempre di più e sarebbe
sfociato probabilmente in un conflitto.
La circostanza favorevole si creò in Polonia, dove il duca Corrado di
Masovia alle prese coi pagani Pruzzi che gli impedivano di accedere
alle coste baltiche non riusciva a prevalere."