"Alla ricerca di Beatrice"

"Dove è andato il tuo Diletto, o la più bella delle donne, dove si è diretto il tuo Diletto, perchè lo ricerchiamo con te?" (Dal Cantico dei Cantici 6,1)
La Storia. Il ritorno dell'antico e la venuta del nuovo. Tutti i diritti riservati. Pulciko & Giannina

Discorsi sulla discendenza Estense di
Aldobrandino I e Azzo VII



Discendenza di Aldobrandino I e Azzo VII

Aldobrandino I, come ripetuto in precedenza, è figlio di Azzo VI e fratello di Azzo VII: ha regnato ancora giovane dopo la morte del padre, dal 1212 al 1215, nel primo periodo della “marca gioiosa”, in cui presso la corte di Calaone iniziava il peregrinare di trovatori e cantori d’amore.

Vediamo le contrastanti informazioni riportate dalla cultura tedesca (http://www.genealogie-mittelalter.de/)
Sia Italia che all'estero, per quello che abbiamo potuto verificare, sono concordi nel riportare Aldobrandino come figlio di Azzo VI, e di una donna degli Aldobrandini di Toscana.
Al contrario sulla discendenza di Aldobrandino vi sono forti notizie completamente diverse.
In Italia, tutte le fonti da noi considerate, escluso il Tencajoli, sostengono che Aldobrandino abbia avuto una sola figlia, Beatrice, appunto Beatrice III e regina d’Ungheria.

Le fonti tedesche individuano quattro figli di Aldobrandino: Eudokia, che sposa Mathias II di Estoria, Beatrice III, Alessina e Bonifacio.
le fonti italiane individuano solo Beatrice III, ed attualmente gli si attribuisce anche la paternità di Contardo, poichè, per calcolo temporale, l'unico Estense in grado di avere un figlio dell'età di Contardo era appunto Aldobrandino.

Le fonti tedesche individuano in Azzo VII la paternità di Contardo, poichè la tradizione, e non la reale ricostruzione storica, fa questo errore.
L'errore sta in una errata interpretazione della più antica storia di Contardo, risalente a metà del 1300, la quale lo dipinge come "ferrarese" e "destinato a diventare a capo di Ferrara per discendenza diretta": anche Aldobrandino e sua discendenza avevano questo privilegio, non solo Azzo VII.
La studiosa ferrarese Vancini, ed in particolare un comitato di ricerca instaurato in Broni, di cui Contardo è santo patrono, ha evidenziato come invece Contardo sia fratello di Beatrice III e figlio di Aldobrandino. Si rimanda, per queste informazioni al capitolo su Contardo.
 
Sul fatto che Contardo non sia stato nominato tra gli eredi di Aldobrandino, sono nate tante ipotesi e teorie, inclusa quella che fosse figlio illegittimo, rifiutato dalla corte estense, dall’abile madre di Azzo, che voleva il potere tutto per suo figlio.
Alcuni studiosi fanno nascere Contardo a Ferrara, nel 1216, dopo che era morto il padre, come figlio di una donna della nobile famiglia Contardi, sostenendo che questa donna non fu mai riconosciuta, ma che Aldobrandino aveva tutte le buone intenzioni di riconoscerla, poiché l’aveva già portata presso la corte estense in Calaone, e là vi aveva dato alla luce Beatrice III.
Alla morte del marito Aldobrandino, si ipotizza che questa nobildonna sia stata rimandata a Ferrara.
Questa teoria ci sembra molto artificiosa: se questa nobildonna fu cacciata, si sarebbe portata con sé Beatrice III, che allora era molto piccola. E ci sembra strano che la famiglia Contardi se ne sia stata buona e zitta, senza chiedere almeno un lascito, o un risarcimento.
In ogni caso queste sono tutte disquisizioni: la reggenza spettava ad Azzo VII, per età e dinastia, poi spettava ai figli di Aldobrandino.
Il Tencajoli, anacronisticamente, sostiene che Azzo VII tiene a corte Bonifacio, lo addestra alle armi, mentre spedisce in convento le figlie di Aldobrandino, sotto la tutela di Beatrice I.
Anche questa versione è poco credibile, sia perché Azzo VII non ha l’età per prendere tali decisioni.

La nostra modesta opinione

A nostro avviso Aldobrandino ebbe da una donna, di cui non conosciamo il nome, ben quattro figli, anzi cinque, se vi aggiungiamo Contardo, come dagli ultimi studi italiani. Non conosciamo nemmeno il nome della madre di Aldobrandino, ma questo non è un motivo valido per dire che fosse illegittimo, anzi, succedette al padre, poiché era il figlio maschio più vecchio.
Perciò la non conoscenza del nome della madre non è presupposto per figliolanza illegittima, né al contrario, la conoscenza del nome della madre è presupposto per la legittimità, come accadde nel 1500 per Laura Dianti, i cui figli non vennero riconosciuti.
Forse Contardo fu figlio di una Contardi, nome esistente di famiglia ferrarese: spesso i maschi portavano il nome al maschile della casata materna; c’è anche da dire che Contardo o Gontardo non è un nome così raro.
Anche un canonico di Ferrara, monsignor Felisatti, pur recuperando la maternità di Contardo nella casata dei Contardi e degli Estensi, sostiene che il santo sia nato in Calaone, come tutti gli altri Estensi; solo successivamente ognuno prenderà la propria strada, chi in guerra, chi in convento, chi in Ungheria, chi in Germania e chi in pellegrinaggio, secondo la propria chiamata.
Ma che ci sarebbe poi di strano?

È molto interessante la cronaca tedesca, che sostiene chiaramente che alla morte di Aldobrandino non vi era alcun figlio maschio per ereditare i benefici e le terre di Puglia, e che Azzo VII era un ragazzino, troppo giovane per prendere parte alle trattative papali.
Infatti Aldobrandino continuò le lotte a fianco del papato, secondo la tradizione paterna, ed ottenne il marchesato di Ancona e Puglia. Il Papa trovò in lui un giovane molto abile e coraggioso, che seppe dare luogo a valenti azioni di guerra.
Il papato, alla sua morte improvvisa, il 10 ottobre 1215, per avvelenamento, seppe comunque ricavare benefici, nonostante la perdita di uomo così valoroso, perché si trattenne i risultati delle sue fatiche.
Ribadiamo che se Azzo VII era ragazzino, troppo giovane per partecipare alle trattative, che poteva fare un lattante, anche se erede legittimo?
Vi è sempre l'ipotesi che il figlio maschio o i due figli maschi siano nati comunque dopo la sua morte.
A questo punto abbiamo avanzato una nostra teoria, che non è poi tanto folle, anzi può fornire una soluzione a tante storie.

Se Aldobrandino, quando morì, non aveva eredi maschi, si evidenzia che:

1. per i tedeschi gli nacque il figlio Bonifacio, che, secondo il Tencajoli fu educato dallo zio Azzo VII, alla corte estense, e quindi nacque in Calaone;
2. per gli studiosi italiani, (Vancini ed il team di Broni) gli nacque Contardo a Ferrara, dopo che la vedova di Aldobrandino fu rispedita a casa;
3. per Monsignor Felisatti Contardo nacque a Calaone, come tutti gli Estensi dell’epoca, solo successivamente, con gli Estensi, si spostò in Ferrara.
4. Contardo e Bonifacio non sono la stessa persona, perché uno morì in guerra e l’altro in pellegrinaggio.

Questa è la nostra ipotesi: la moglie di Aldobrandino ha avuto non uno ma due figli maschi, Bonifacio e Contardo, e gli ha partoriti a Calaone, perché là aveva il resto dei suoi figli, in tenera età.
Insomma, Bonifacio e Contardo sono fratelli, solo che poi presero strade diverse, morirono giovani, e non ereditarono mai particolari titoli e privilegi per la reggenza della casata.
Abbiamo visto la testa di Contardo, a Broni, che non è un teschio: è “essiccata” (fa una certa impressione).
Diciamo che ha un bel “capoccione”, simile al ritratto di Contardo da pellegrino, ma molto diverso da quello di Cavaliere, in cui i lineamenti sono molto più sottili, allungati. 
Come mai questi dati non sono disponibili in Italia? Oppure, i dati sono disponibili in qualche prossimo libro, appannaggio di qualche scrittore o di qualche mostra?

Riportiamo un altro esempio, completamente diverso, che dovrebbe far riflettere: "la supernova"

Nel 1054 esplode una supernova nella costellazione del Toro. Brillava tanto da essere distintamente visibile in tutta Europa; aveva una luminosità maggiore di qualsiasi altro corpo celeste, due o tre volte più brillante di Venere; al punto di massima brillantezza proiettava addirittura un'ombra; la sua colossale esplosione si è lasciata dietro una nube di detriti che gli astronomi chiamano nebulosa del Granchio.
Per circa tre settimane fu visibile anche in pieno giorno, mentre per due anni interi, fino al 1056, fu visibile di notte.
Gli astronomi cinesi e giapponesi riportarono nel dettaglio questo evento particolarissimo, ma nulla è stato riscontrato in Europa, se non un paio di documenti, e questo è molto strano.
Vari studiosi hanno fornito le loro interpretazioni su questo silenzio stellare; una di queste è la fissità relativa al moto degli astri, alle conoscenze ritenute inviolabili dai nostri predecessori di 1000 anni fa. Nulla doveva turbare questa perfezione, al punto di fingere di non vedere ciò che turba l’ordine.
Potrebbe essere una buona teoria: semplicemente, non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.
Forse i documenti relativi alla supernova sono andati perduti, o forse si è cercato male o poco, o sono rimasti catalogati in modo errato in qualche fondo di archivio si stato, e nessuno ci pensa più.
Delle antiche abbazie dell’anno 1000, cosa resta ora?
I documenti storici sono stati inviati presso gli archivi di Stato, nella migliore delle ipotesi: nella peggiore sono stati bruciati, eliminati o venduti dopo che passò Napoleone Bonaparte.
Associata all’esplosione della supernova vi è un’altra esplosione, la più grave nelle storia della Chiesa, cioè la scissione tra Chiesa d’Oriente e Chiesa d’Occidente, sempre nel 1054.
Chissà se qualche vero sapiente, conoscitore di enigmi e scrutatore dei segni dei tempi, (non un astrologo o simili), ha saputo leggere, come alla nascita di Gesù, una correlazione tra questa esplosione in cielo ed in terra.

Questa divagazione astronomica ci porta a meditare su quanto poco sappiamo relativamente alla storia passata, e pure sulla presente, e sulla necessità di affrontare ogni informazione in modo critico: il fatto che non sia facile trovare documentazione, non significa che non ci sia o non sia stata prodotta. E' veramente filosoafia da quattro soldi affermare che se non trovo un dato, allora questo non esiste.
A nostro avviso, la discendenza di Aldobrandino, ed in particolare San Contardo e Beata Beatrice III, parte della stessa storia Estense subirono la stessa sorte della rilevazione della supernova in Occidente: non si doveva vedere o non si voleva vedere. Eppure, brillarono più di una supernova, brillarono di un'altra Luce. Ed oggi si continua a non vedere, e se per caso esce qualche cosa, si cerca di chiamarlo con un altro nome.


Torna all'indice di Beatrice III

Torna alla pagina iniziale

© 2004 -2006 Pulciko & Giannina. Tutti i diritti riservati.
L'intero lavoro è dedicato a Francesco M. che ci ha indicato la Via.
Per contattarci: Giannina (giannina1971@libero.it) - Pulciko (pulciko@libero.it)