I Credendari


Tutti i membri della Credenza erano eletti a vita e annualmente venivano coperti i posti vacanti. Gli appartenenti alla credenza generale erano circa 40, invece i Capi di casa erano 75 equamente divisi per ogni terziere.

I Credendari dovevano essere iscritti nel libro dell'estimo del comune di Ivrea per 10 lire imperiali, essere cioè cittadini di Ivrea. La carica di credendario non poteva essere rifiutata. Tutti i giudici, appartenenti al collegio d'Ivrea, erano di diritto credendari.

Chi mancava alla seduta della Credenza era tenuto a dichiarare il motivo del suo impedimento per evitare la condanna alla pena stabilita. Nessun cittadino poteva rifiutare una carica pubblica. Tutti i credendari si riunivano nel palazzo detto della Credenza ed erano presieduti dal Podestà che, insieme ai giudici e ai notai, stabiliva l'ordine del giorno che doveva poi essere votato.

Le votazioni avvenivano in due modi: