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SOCIETA'
POLISPORTIVA
BURANO - dal 1973/1974 al 1984/1985
Iniziai
a tirare i miei primi calci "ufficiali" fra gli esordienti della Polisportiva Burano, con un allenatore che è stato un vero monumento per i piccoli
calciatori della località lagunare, Alessandro Vio, chiamato amichevolmente da
tutti "Potassa".
Un uomo che si identificava con il calcio giovanile buranello, tanto che gli è
stato intitolato il nuovo centro sportivo di Burano, in località
Mazzorbo. La carica
agonistica che riusciva trasmettere il buon "Potassa" prima di una partita e le sue doti umane,
erano veramente eccezionali. Il mio esordio fra i rossoverdi, al vecchio campo di Mazzorbo,
ora ristrutturato, avvenne contro
una squadra che non esiste più, la Diadora. Il mio ruolo era ala destra; vincemmo, non ricordo se 1 a 0 o se
2 a 1... E poiché ero piuttosto minuscolo e la divisa piuttosto abbondante, alla fine della partita mi dissero
che dalla tribuna si vedevano spostarsi sulla fascia destra solo la maglietta e
i calzoncini! Quella stagione andò abbastanza bene: vincemmo il nostro campionato
ma fummo eliminati nella semifinale per il titolo di campioni provinciali, dalla squadra di Caltana, ai calci di rigore.
Segnai il gol vittoria del 2 a 1 nella gara di andata a coronamento di un'azione
incredibile di Luca Cavarzeran il quale, partito dalla trequarti, era arrivato sul
fondo dopo aver dribblato 4 o 5 avversari e mi aveva passato un pallone solo da
appoggiare in rete. Al ritorno perdemmo 1 a 0, in seguito ad una mezza papera
del portiere Andrea Nori su un colpo di testa di un avversario, e ai calci di
rigore, ci andò male... Io riuscii a segnare il primo, poi "Nano"
(Mauro Memo) calciò letteralmente il gesso del dischetto invece del pallone, Luca
Cavarzeran colpì l'incrocio dei pali e dopo che Andrea Busetto mise a segno il
suo rigore con un secco tiro angolato,"Dundun" (Davide Dei Rossi)
mise malamente fuori alla destra del portiere. Perdemmo così 5 a 3 e fummo eliminati. |
Agli
ordini di Paolo "Guerin" Rossi (allenatore che mi insegnò a scattare
correndo sulle punte dei piedi e che ebbe anche modo, dopo una sconfitta, di
sgridarmi davanti ai compagni chiamandomi ironicamente "Keegan"!), l'anno successivo riuscimmo ancora a
qualificarci per le semifinali provinciali ma fummo eliminati dalla Mestrina; 0
a 1 in casa e 0 a 2 in trasferta, sotto gli occhi del compaesano musicista e
compositore Pino Donaggio. Di quel campionato ricordo bene il derby che
giocammo in casa contro la Muranese. Vincemmo 3 a 0 e "Nano" (Mauro
Memo) mise a segno una tripletta su tre miei cross perfetti dalla fascia destra
dopo tre discese ubriacanti in mezzo a diversi difensori; l'allenatore
avversario cambiò tre volte la marcatura su di me ma ero in giornata di grazia.
Nel secondo tempo segnai anche una rete, dopo aver dribblato, partendo da
centrocampo, almeno 4 avversari; stremato, riuscii a calciare in diagonale
pianissimo ma molto angolato e il piccolo portiere ospite non riuscì ad
arrivarci. Tutto inutile! L'arbitro annullò per un discutibile fuori gioco di
Stefano Cavarzeran al centro dell'area. Nano e io fummo considerati i migliori
in campo e, dopo la partita, Michelino Michieli, nostro carissimo Dirigente,
offrì la pizza a tutta la squadra. Vincere contro i muranesi, e per 3 a 0, era
una grande soddisfazione. In seguito alla prestazione resa in quella partita
venni convocato per la rappresentativa del nostro campionato, in una gara
proprio contro la Muranese che finì 1 a 1.
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Mazzorbo 25.04.1976 -
Giovanissimi S.P. Burano - Rappresentativa Venetiadi : 2 - 1
L'anno
successivo, con i giovanissimi, non riuscimmo a qualificarci per le finali
provinciali. A fine stagione, in una partita
organizzata in nome delle allora molto conosciute "Venetiadi",
battemmo per 2 a 1 una rappresentativa dei migliori giocatori delle altre squadre del campionato (nella
foto sopra, la squadra). Di quella stagione ricordo bene, ma con amarezza, la
partita che disputammo allo Stadio Penzo contro il Venezia; giocai
discretamente bene, tra l'altro in una delle rarissime occasioni in cui mio
padre venne a vedere la partita. Al termine, mentre rientravamo negli
spogliatoi, nel sottopassaggio il nostro dirigente
Michelino Michieli avvicinò un dirigente del Venezia e gli chiese se
gli interessasse qualcuno di noi... Il dirigente del Venezia rispose:
"Chi? Il sette?" (Ero io "il sette" di quella
squadra, anche in quella
partita...) ma il dirigente del Burano rispose:
"No, no... Il nove" (il nove era il numero di
"Nano", Mauro Memo). Ero proprio dietro a loro, sentii bene tutto e ci
rimasi molto male. Qualche tempo dopo "Nano" e "Dundun"
(Davide Dei Rossi) andarono in prova al Venezia, ma non ebbero molta
fortuna. Forse sarebbe servito un pizzico di "testa" in più,
ma loro erano i giocatori sbagliati... Questo
fatto mi fece perdere la fiducia per la società che mi aveva aiutato a
crescere calcisticamente e decisi di lasciare le giovanili del Burano per
giocare e divertirmi con gli amici, che mi davano maggiore
soddisfazione. L'allenatore degli allievi nella stagione
successiva, Adriano Costantini, venne diverse volte a cercarmi per convincermi a
tornare in squadra, ma il magone
che avevo nello stomaco non mi permetteva di riprendere in modo sereno a
giocare per il Burano.
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Qualche anno
dopo, nella stagione 1980-81, rientrai nell'Under 20, gruppo che, a
Burano, mi diede
le maggiori soddisfazioni. Allenata e diretta dalla coppia Bepi Rosso-Adriano
Costantini, la squadra non raggiunse un risultato eccezionale
in classifica, ma riuscì a disputare delle ottime partite, esprimendo del bel
gioco. All'epoca Adriano Costantini mi soprannominò "il killer" in
quanto, secondo lui, ero piuttosto deciso e coriaceo come centrocampista
e, capitava, azzoppavo avversari. Giocai praticamente tutte le
partite meno una, per squalifica, che mi meritai in seguito
all'espulsione per doppia ammonizione comminatami dall'arbitro proprio a
fine partita, ad Azzano Decimo (in Friuli) contro la squadra locale, in
una gara piuttosto infuocata che terminò 1 a 1 e nella quale, dopo il
contestato pareggio di Marco "Siberia", la
tifoseria di casa, mentre rientravamo negli spogliatoi, ci bersagliò
addirittura con sassi e pietre.
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S.P. Burano Under 20 - 1981/82
Ripenso
con particolare soddisfazione al "derby" di andata, in trasferta contro il Treporti;
fu una gara molto combattuta, fra due delle aspiranti alla vittoria finale del
campionato; riuscimmo a vincere grazie ad una mia rete a coronamento di una
bellissima azione che riassumeva, in pratica, ciò che il mister Bepi Rosso
tentava di inculcarci negli allenamenti: su rilancio della difesa, con tre
passaggi la squadra riuscì a giungere sul fondo della fascia sinistra con una
perfetta sovrapposizione di Mauro Molin "Macola", il quale rimetteva in
mezzo un bel cross che veniva leggermente sviato di testa da un difensore; mi
trovavo al limite dell'area leggermente defilato sulla destra ma riuscii ad
esplodere un preciso destro al volo che infilò il pallone all'incrocio come un
missile dopo aver sfiorato la parte interna del palo, alla sinistra del portiere
avversario. La fortuna premiò il mio coraggio e deve essere stata una
segnatura davvero bella perchè per diversi
giorni mi fecero i complimenti anche persone che non avevano assistito alla
partita e alle quali la rete doveva quindi essere stata raccontata proprio
bene... |
Mazzorbo,
23.03.1981 - S.P. Burano - Jesolo: 1 - 0
Queste
foto si riferiscono alla gara di ritorno contro lo Jesolo: vincemmo 1 a 0 con
una rete del bomber Mario Dei Rossi (Cagarèa), che infilò l'angolino alla
sinistra del portiere con un perfetto colpo di testa su un mio preciso cross
dalla fascia destra. |
Una
curiosità: fra gli spettatori, il secondo da sinistra, Andrea Seno,
qualche anno dopo, nel 1992-1993, biondo capelluto capitano del Foggia delle meraviglie
di Zeman in serie A e, successivamente (dal 1994 al 1996), centrocampista titolare
nell'Inter di Ottavio Bianchi e poi di Roy Hodgson. |
A
fine stagione, con i più continui nel rendimento dell'Under 20 più qualche ritocco
dalla prima
squadra, disputammo a Treporti il Torneo delle Isole, ma non riuscimmo ad
ottenere risultati apprezzabili.
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S.P. Burano al Torneo
delle Isole 1982
L'anno
successivo il nuovo allenatore
della prima squadra, Lucio Memo, forse non mi considerava "adatto"
(!?!) per giocare in
seconda categoria e anche a causa dei numerosi prestiti di giocatori dalla
Muranese, (fra i quali l'ottimo Luca Fontolan e il veloce Massimo Gasparini), mi venne proposto di allenare la squadra degli allievi provinciali.
Con qualche dubbio provai anche questa nuova esperienza.
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S.P. Burano allievi 1982/83
Questa
banda di simpatici mattacchioni mi fece impazzire negli allenamenti e,
soprattutto, nelle trasferte, dove ne combinavano di tutti i colori; fra
scammellate interminabili (a piedi da Malcontenta a Gambarare di Mira) e scherzi
incredibili, arrivammo, dopo qualche partita persa anche a tavolino, ad un
sofferto quarto posto finale, grazie anche ad una vittoria ottenuta per 1 a 0
contro la povera squadra dell'Olimpia Mestre quando, a causa del numero
ristretto di presenti, mi vidi costretto a scendere in campo con il cartellino
di un tal Rossi Sandro nato nel 1967!!! Per la cronaca, la rete fu siglata di
testa dal portiere Bressanello, quella domenica impiegato come centravanti,
mentre io giocai libero.
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L'ultima stagione a Burano
la giocai nella prima squadra, che
partecipava ancora al campionato di 2^ Categoria; nel 1983-84 agli ordini del mister
Bepi Rosso, allenatore meno influenzato dalle amicizie e più sensibile alla
qualità dei suoi giocatori, ebbi modo di disputare diverse partite e riuscii a
conquistarmi un posto da titolare nella seconda parte del campionato, giocando da terzino
"fluidificante". Ricordo con molto piacere che l'allenatore
Bepi Rosso venne per alcune volte a vedere, in mattinata, la partita degli
"Juniores" dove giocavo, per poi prelevarmi e portarmi a
Burano in tempo per farmi disputare l'incontro della prima squadra, nel
pomeriggio. Belle dimostrazioni di fiducia che,
insieme ai suoi preziosi consigli, calcisticamente mi arricchirono
molto. Purtroppo nella stagione successiva
ritornò come allenatore
Lucio Memo, e, fin dalle amichevoli precampionato (dove peraltro ricordo che
giocai anche bene), come avevo previsto ma chissà mai per quale motivo,
partivo sempre in seconda linea rispetto agli altri compagni di squadra.
Con il Burano avevo avuto già fin troppa pazienza; non ero sicuramente
inferiore, soprattutto tecnicamente, a molti di quelli che invece
giocavano con regolarità. Mi vidi costretto ad andare a giocare
altrove, e la cosa mi dà ancora fastidio.
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S.P. Burano I^ squadra 1984/85 -
2^ Categoria
Così, anche in seguito al fatto che oramai i miei interessi si stavano spostando sempre più verso la
Città e visto che nel Burano, con il nuovo allenatore, avevo oramai
appurato che avrei giocato poco,
chiesi all'allora presidente, Tino Colombo, la
possibilità di trasferirmi ad una squadra di Venezia e venni accontentato. La squadra rossoverde
era composta esclusivamente da giocatori insostituibili e di altissimo
livello... Un "brocco" come il sottoscritto non sarebbe
servito e avrebbe trovato poco spazio. ...E pensare che il buon
"Potassa", quando avevo 11-12 anni, aveva previsto per me la
possibilità di arrivare anche alla serie B... Mentre per
"Nano" (Mauro Memo, colui che mi "soffiò" anche il
premio per il miglior giocatore nella canicola del 1973...) addirittura
la serie A! Previsioni che, purtroppo, non si sono avverate per nessuno
dei due. Ma almeno a "Nano" i dirigenti del Burano diedero l'occasione di
provare per il Venezia... Al sottoscritto quell'occasione non l'hanno
data.
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