Punta Gnifetti - Capanna Margherita, Agosto 1997
(Gruppo del Monte Rosa, 4.554 m - PD, 5-5.30 ore)
La Capanna Margherita non è solo il rifugio più alto d'Europa, è anche uno
dei più antichi e pieni di storia. Fu denominato così in onore della Regina
Margherita di Savoia, che partecipò anche alla sua inaugurazione....a dirla proprio
tutta, lei non che fece tanta fatica, visto che fu praticamente portata da una slitta
trainata dalle guide alpine, ma quale luogo può vantare tanta nobiltà e tanto
onore?
Oltre ad essere un rifugio ufficiale del CAI, ospita anche un'osservatorio astronomico.
L'ascesa a Punta Gnifetti non ha particolari difficoltà tecniche, ma non può certo
mancare nel carnet di un'alpinista. Non è comunque da prendere sotto gamba, come ogni
salita in alta quota, perchè ogni cambiamento del tempo oltre ad essere repentino,
può essere pericoloso.
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Raggiunta Punta Indren, seguiamo il classico percorso che porta verso il Rifugio Mantova,
attraversando le deserte piste dello sci estivo. Anche qui, come su tutte le Alpi, il
ghiacciaio si è molto ridotto e ormai le piste sono a rischio di chiusura. A differenza
di due mesi prima, quando le cattive condizioni del tempo mi hanno fermato alla
Piramide Vincent , non c'è così tanta neve e per arrivare
al ghiacciaio facciamo qualche centinaio di metri su un terreno fangoso. Ci leghiamo, sul
ghiacciaio, ma non mettiamo i ramponi: la traccia è buona, il percorso pianeggiante e
la neve molle ci procurerebbe solo dei pericolosi "zoccoli". Raggiungiamo veloci lo sperone roccioso alla nostra sinistra e, lasciando alle nostre spalle le corde fisse che risalgono dirette verso il Rifugio Gnifetti, aggiriamo la cresta su roccette rotte ma sicure. La serata al rifugio è molto tranquilla e riesco anche a riposare benone....anche se sento un po' di tensione: per la prima volta ho la responsabilità completa della cordata, devo fare la massima attenzione. |