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L’impianto architettonico poggia su due assi fondamentali: il primo (l’asse monte-valle) è quello del tessuto urbanistico circostante e risulta pertanto parallelo al confine settentrionale del lotto, il secondo è il preciso orientamento est-ovest sul quale viene impostata l’architettura della nuova chiesa, con abside ad est, secondo la tradizione storica degli edifici di culto.

Il progetto prevede la ristrutturazione funzionale dell’attuale oratorio, la formazione di un nuovo corpo edilizio contenente il bar/ristoro, l’auditorium e spazi di servizio, una nuova aula liturgica, l’area sportiva, i parcheggi e una piastra polifunzionale di relazione.

Si prevede di decentrare lo spazio del campo di calcio, che viene ridotto per attività di calcetto e di gioco della pallavolo e pallacanestro. I nuovi spazi di relazione risultano baricentrici rispetto a tutte le nuove funzioni insediate. La delimitazione di questo spazio aperto è assicurata da un lungo porticato sul lato nord-est, da una quinta/pergola su quello nord-ovest, dalla navata centrale della nuova chiesa a nord e dai muri di contenimento  dei giardini a nord-ovest.

Le aree verdi e piantumate “aggrediscono” i confini della piazza, frastagliandoli con un disegno geometrico ad istogramma ortogonale, ricavando spazi di sosta, sedute, elementi di illuminazione, spazio giochi e angoli ombreggiati. La nuova espansione occupa interamente il lato nord-est del terrapieno; la parte piu’ a monte contiene i nuovi spazi bar/ristoro che si affacciano attraverso il porticato sulla piazza, mentre una cerniera di connessione unisce funzionalmente questi spazi con le strutture esistenti. Al piano interrato sono presenti locali di deposito, accessibili anche da autoveicoli, servizi e gli spogliatoi per il campo sportivo. Un blocco servizi igienici serve contemporaneamente sia il bar che l’adiacente auditorium. Quest’ultimo utilizza i due livelli, risultando pertanto seminterrato e consentendo così di impostare la platea dell’auditorium con l’inclinazione ottimale per garantire i migliori standard di visibilità ed acustica. L’auditorium è in grado di ospitare circa 130 utenti; il controsoffitto ha un profilo ortofonico in legno che rende possibile l’uso di tali spazi anche come sala concerti/teatro/cinema ecc…

La nuova aula liturgica viene riposizionata a cavallo del terrapieno che definisce il livello della piazza. L’orientamento delle navate è l’asse est-ovest (con abside a oriente), secondo la tradizione storica degli edifici di culto cristiani. Tale giacitura forma un angolo acuto con il nuovo blocco dell’auditorium, generando un percezione spaziale piu’ dinamica dell’edificio. L’accesso avviene dalla piazza. L’atto dell’entrare in un luogo sacro comporta un’azione di distacco dal mondo rumoroso circostante, pertanto la scalinata di discesa all’aula sottrae progressivamente la percezione dell’esterno e la diminuzione dell’illuminazione diffusa accompagna al raccoglimento. Il linguaggio architettonico della chiesa è classico nell’impostazione volumetrica e proporzionale ma risolto con linguaggio coerentemente contemporaneo per quanto riguarda forme e materiali. L’impianto è a tre navate, con navata centrale di altezza doppia e abside singola. Lo spirito dell’ambiente interno allude agli spazi liturgici cluniacensi: semplicità di forme, mancanza di decorazioni, uso simbolico della luce. Quest’ultima è intesa come simbolo di “presenza invisibile”, metafora dell’atto di fede: la luce entrante dal clerestorio sul lato sud della navata centrale viene intercettata da una lunga lama inclinata di pochi gradi che la raccoglie e la diffonde verso il basso, analogamente l’abside è illuminata da un alto taglio laterale non visibile dall’aula. La spoglia semplicità dei muri interni è lo schermo che raccoglie le mutevoli variabilità e vibrazioni della luce. Gli unici arredi sono realizzati su disegno in legno di ulivo risolvendo con un unico blocco proporzionato il sistema altare-presbiterio-tabernacolo-pulpito.

La lama inclinata del lucernario genera sulla controfacciata una grande croce asimmetrica che definisce lo spazio del nartece (passaggio luce-ombra). La chiesa presenta al paese la sua parte orientale (come succede per la pieve di S. Siro o S. Maria di Lovere, con la quale condivide anche la tipologia dello scalone ipogeo d’ingresso), circondata da un “hortus” absidale inerbito e protetto.

La parte bassa adiacente a via Follo è riservata al campetto polifunzionale per attività sportivo-ricreative (calcetto, basket, pallavolo), al parco giochi e al parcheggio.