Il quartiere di Loreto ha una storia comune a molte aree periferiche delle nostre città: la densificazione avvenuta negli anni ’50 di nuclei residenziali isolati, senza disegno di strutture urbane in grado di stabilire spazi adeguati per l’aggregazione e il senso di appartenenza ai luoghi. Le piazze esistenti sono utilizzate a parcheggo, così come tutti gli spazi a margine delle vie di comunicazione, frutto di un rapporto sbilanciato fra crescita delle attività commerciali e gli spazi di servizio al pubblico. Le attività commerciali o i luoghi di ristoro non sono in grado di generare aggregazione diffusa degli utenti a causa della mancanza di spazi riconoscibili pensati per l’incontro e la sosta. La scelta di ricollocare l’ospedale, principale elemento di attrazione indiretta nel quartiere, creerà uno spostamento dei flussi che potrà essere contenuto soltanto introducendo nel tessuto urbano nuove funzioni, soprattutto servizi e spazi di aggregazione, utilizzando le aree esistenti opportunamente valorizzate o riconvertite.Da non dimenticare la forte presenza di istituti scolastici e quindi la necessità di pensare a funzioni destinate alla componente giovanile presente nell’ area (30% con meno di 34 anni). Sono rilevabili nel quartiere alcuni isolati o manufatti singoli in stato di degrado o abbandono che hanno conservato la vecchia tipologia rurale a corte; un recupero di queste strutture, con relativa introduzione di funzioni commerciali o di servizio al piano terra gioverebbero della trasformazione delle corti in spazi pubblici, o di uso pubblico, come micro-sistema protetto di aggregazione (piazzette) inserite nel sistema generale dei percorsi e degli spazi pubblici. L’introduzione di due nuovi parcheggi ( ex Enel nel Parco Locatelli e Via Croce rossa) bipolari a via Broseta, sono necessari per liberare dalle automobili altri spazi nati e deputati alla funzione di piazza (Risorgimento-Loreto). Anche le nuove strutture a parcheggio ipotizzate nel progetto tuttavia sono pensate come mix funzionale, introducendo al loro interno funzioni (bar-ristorante) in grado di sfruttarne le coperture e rendere vissute le strutture con la presenza continua della gente. La strada principale (via Broseta) assolve esclusivamente alla funzione viabilistica, aprendosi raramente agli spazi pubblici limitrofi, dividendo di fatto il quartiere in due parti, anziché cercare di connetterlo. Lo schema proposto dal progetto, attraverso la valorizzazione di quattro ambiti pubblici è impostato su quattro assi portanti posti trasversalmente a Via Broseta quasi a costituire quattro “ponti” funzionali e prospettici tra le due parti del quartiere tagliate dalla strada di comunicazione. Le direzioni individuate, tutte orientate all’incirca lungo la direzione nord-sud, e tutte caratterizzate da allineamenti di alberi ad alto fusto, sottolineano in alcuni casi direzioni prospettiche verso i monumenti della città alta. L’intersezione di questi assi con la spina di via Broseta è l’occasione per generare luoghi centrali di collegamento e aggregazione, ognuno con caratteristiche proprie e specifiche dell’ambito, ma tuttavia accomunate da un’uso di elementi e materiali simili, che rendano immediatamente riconoscibili le funzioni pubbliche presenti. L’asse di parco Locatelli è il primo della serie di elementi di connessione degli spazi pubblici del quartiere di Loreto. Struttura riconoscibile, comune a tutti questi elementi, è l’allineamento di alberi, connessione funzionale e visiva fra Via Zendrini e Via Diaz attraverso il parco e al tempo stesso segnale di riconoscibilità degli spazi pubblici limitrofi all’asse portante di Via Broseta. Tale asse ciclopedonale si sovrappone, integrandoli, ai percorsi esistenti all’interno del parco, disegnando al contempo il fondale dello slargo di accesso al parco che diviene una piccola piazza. Sull’area dell’ex parcheggio Enel, sfruttando il dislivello altimetrico del terrapieno, si ricava in interrato un’autorimessa (con ingresso da Via Diaz e uscita su Via Nullo) e al piano di Via Diaz, oltre ad un ulteriore parcheggio a raso, una nuova struttura di ristoro con ampia terrazza pergolata sul verde; al di sotto, alla quota del parco, uno spazio pubblico porticato rende fruibile la struttura direttamente dal giardino. L’asse del parco sportivo di Via Diaz - Via Rillosi segnala su Via Broseta l’area dello sport e del tempo libero all’aria aperta. Viene quindi riconfermata e rafforzata la vocazione sportiva del parco con il mantenimento del campo di calcio e con l’introduzione di una nuova piscina scoperta con il relativo blocco servizi, posto in modo da racchiudere e delimitare i diversi spazi e rafforzare l’asse alberato. Un sottopasso pedonale connette l’area sportiva con lo slargo di Via Rillosi e da qui con i parcheggi di Via Coghetti. La pavimentazione di questo tratto di Via Rillosi ( in porfido con rigature in lastre di granito), ne mitiga l’aspetto stradale pur sopportando l’eventuale uso a parcheggio. Un ipotetico spostamento del distributore in un’area più esterna consentirebbe il raddoppio degli spazi anche sul lato del parco rafforzandone l’accesso e segnalandone le funzioni pubbliche retrostanti. L’asse Piazza Risorgimento-Loreto vuole costruire un luogo centrale del tutto mancante nel quartiere. L’allineamento di alberi, facendo perno sulla facciata della chiesa, lega le due parti della piazza raffozando e uniformandone il fondale. La viabilità è confinata solo sul lato orientale e la separazione con l’area pedonale avviene con elementi leggeri e puntiformi (catene- dissuasori), il materiale è lo stesso sia per la parte carrabile che pedonale (porfido con rigature in lastre di granito e trama puntiforme di segnature a led per l’illuminazione notturna). La pavimentazione della piazza continua fin sotto i portici del lato occidentale (che ne generano la scansione geometrica). Un sottopasso pedonale collega Piazza Risorgimento all’area di Loreto. Viene ipotizzata l’estensione della pavimentazione fino nel cortile dell’isolato d’angolo, convenzionandone eventualmente la realizzazione con i futuri lavori di ristrutturazione del medesimo previsti dal PRG. Il “sagrato lungo” di Loreto viene costituito spostando la viabilità sul lato orientale, separata dalla parte pedonale da una lunga seduta e dal filare di alberi. La pedonalizzazione delle piazze potrebbe essere accompagnata dall’ipotesi di realizzazione di autorimesse sottostanti con accesso da via Trecourt. Per l’area di Via Croce Rossa viene confermata la funzione importante di parcheggio a raso (eventualmente ampliabile con ulteriori livelli interrati). Tale area di parcheggio viene tuttavia coperta ricavando un’ampia piazza sopraelevata, dotata di spazi per il gioco, per il pattinaggio e di un bar, al fine di mantenerne la fruizione anche nelle ore serali. L’ombra di quattro grossi alberi che attraversano la soletta contribuisce a qualificare gli spazi. Il bar ha l’accesso e un’espansione a terra lungo la roggia del Serio inferiore le cui sponde vanno riqualificate. L’asse alberato connette, qui solo prospetticamente, il parcheggio di Via Croce rossa con il parco di Via Marchetti e diviene il fondale verde per lo spazio degli spettacoli all’aperto. La pendenza naturale del terreno viene sistemata a gradoni inerbiti sagomati ad anfiteatro mentre una piattaforma pavimentata e una semplice struttura verticale ne definiscono la scena. Le nuove strutture possono coesistere con i manufatti presenti nel sottosuolo. I materiali Le diverse aree di intervnto condividono l'uso degli stessi materiali, questo consente di utilizzare un abaco cromatico e materico uniforme, in grado di segnalare chiaramente spazi con funzioni specifiche (piazze pubbliche, sistema dei marciapiedi, elementi di seduta uniformati, apparati di illuminazione). Il disegno delle pavimentazioni rifugge da un approccio di tipo decorativistico, le rigature che caratterizzano le nuove piazze sono dettate dalla necessità di contenere grandi campiture di pavimentazione a cubetti, dalla volontà di sottolineare le direzioni e gli orientamenti che sono i medesimi dei nuovi edifici progettati, oppure sono scansioni dettate da elementi preesestenti (come la trama della pavimentazione di piazzale Risorgimento che assume il ritmo della pilastratura dei portici del lato occidentale). Ove possibile anche gli elementi di arredo urbano (sedute) saranno concepiti come movimentazione della pavimentazione piuttosto che come elemento aggiunto; (la lunga seduta del sagrato della chiesa di Loreto non è altro infatti che un elemento murario rivestito dallo stesso materiale della pavimentazione che, oltre a svolgere la funzione di seduta, delimita anche la parte carrabile da quella pedonale della piazza. Il sistema di illuminazione individua ambiti diversi: quello legato alla viabilità (scelta di elementi luminosi su palo per garantire gli standard illuminotecnici di legge) e quello relativo agli spazi fruibili dai pedoni (in tal caso si preferiranno sistemi ad illuminazione diffusa ad incasso nelle pavimentazioni oppure integrate negli elementi di arredo urbano o del verde. In particolare il sistema delle due piazze Risorgimento-Loreto, caratterizzato da una rigatura trasversale con fasce di pietra alternate, utilizza elementi di illuminazione puntiformi (LED) posti secondo una trama regolare inseriti a filo nella pavimentazione, al fine di sottolieare anche nelle ore serali e notturne il disegno della piazza, oltre ad ottenere una illuminazione diffusa di qualità. La sezione stradale di Via Broseta. Viene prevista, ove possibile, una sezione stradale a larghezza costante con carreggiate da 3.20, ciò induce una riduzione della velocità, auspicabile per un viale urbano. Le differenze delle varie sezioni stradali verranno assorbite dai marciapiedi i quali, partendo da una sezione minima di m 1.50, potranno avere larghezze diverse. Principio generale sarà quello della precedenza di quota del marciapiede rispetto alla quota stradale con rampe di raccordo perpendicolari al marciapiede. I materiali previsti sono l'asfalto colorato nero a grana grossa con cordolature in granito.