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Le esche naturali
Rimini
esca di rimini
Il verme di Rimini (vermara) e' gigantesco,lungo fino a 100/150 cm,con un diametro di circa 1,5/2 cm,vive sotto costa a 2/3 mt di fondo in zone melmose e coperte di alghe. Ottimo per i Saraghi viene utilizzato principalmente in Adriatico,poco conosciuto nel Tirreno,di costo elavato e non facilmente reperibile. Si utilizza tagliandolo a pezzi e puo' essere conservato in un contenitore con acqua di mare.Personalmente non lo utilizzo,principalmente per la sua abitudine di vivere in prossimita' di scarichi fognari.
Coreano
coreano
Tra le esche che si trovano in commercio costantemente in tutta la penisola il coreano è di sicuro una delle più versatili. Questo verme non viene allevato in cattività ma prelevato in natura in alcuni paesi asiatici, viene confezionato in grandi pacchi (circa 1 kg) e spedito. Qui viene lavorato, confezionato e venduto. E' appetita dalla maggior parte delle specie, si conserva a lungo in frigo, costa in media tra i 3 ed i 4 euro (sempre più di 20 capi) nei negozi specializzati e si trova costantemente tutto l'anno. Una delle sue caratteristiche più note sono la vitalità e la resistenza al lancio. Spesso infatti al recupero dell'esca questa si presenta ancora viva e vegeta, con grande mobilità e vivacità.
Come tutte le esche per presentarle al menglio occorre scegliere ami e filo bilanciati, ma comunque per un coreano medio un filo di circa 0,20 e ami del 6 - 8 dovrebbero andare bene. Il mio consiglio è di innescarlo sempre intero, con la testa sull'amo. Lo possiamo utilizzare sia a fondo che sgallato con un popup alla riceca di occhiate, aguglie e leccie stella. Dopo una mareggiata si può innescare intero a bolognese per insidiare la grande spigola. Utile anche attaccato alla bombarda per i pesci di galla nei mesi autunnali. Molto spesso in presenza di acqua torbida inganna le spigole di medie dimensioni regalando ottimi carnieri. Micidiale per le mormore in alcuni spot. Molto spesso viene utilizzato insieme all'esca rossa, altre volte vengono utilizzati diversi vermi contemporaneamente mettendone uno innescato in maniera classica e gli altri avvolti affianco a questo con del filo elastico.
Muriddu
verme muriddu
Verme di allevamento robusto ed efficace, utilizzato soprattutto nella cattura di mormori. Viene venduto in scatolette da dieci vermi cada una. Viene innescato nell'amo tramite l'ago che consente un innesco semplice e veloce.
Bigattino
bigattino
È l'esca più usata, poiché vi si catturano tutte le specie ittiche,luccio escluso. Può essere innescata singolarmente, su ami del 18-20, per i pesci più piccoli, o in numero di due o tre alla volta, insidiando alla passata prede di maggior peso. In caso di innesco multiplo, si adopereranno ami entro le misure 17-14, e si avrà l'accortezza di infilzare completamente la prima larva, nel senso della lunghezza, per celare il gambo dell'amo. Durante la pesca alla passata, è sempre necessario pasturare con manciate di bigattini. Questa esca viene indicata con vari nomi dialettali (bigattino, cagnotto, giagnin, bachino di sego), ma si tratta sempre della larva della mosca carnaria, quella mosca di color verde o blu, immancabile intorno a carogne i animali in putrefazione, su cui depone le sue uova. Volendo, dunque, se si presenta la necessità, si possono ottenere le larve anche in proprio, esponendo all'aperto (solo nella stagione calda) dei rifiuti di carne o grasso, posti in recipienti che impediscano poi la fuga delle larve. Basteranno tre o quattro giorni per far raggiungere ai bigattini la giusta misura, dopodiché, prelevati con un vecchio inusitato cucchiaio dalle carni marce e puzzolenti in maniera insopportabile, li trasferiremo in un' altro recipiente con segatura o farina di mais affinché si asciughino e siano pronti all'uso. Si è discusso e si discute molto sulla sospetta nocività di queste larve nei confronti dei pesci, vediamo quindi di chiarire la questione a chi non l'ha chiara. Il bigattino non fa certamente bene alle specie di pesci che lo ingoiano vivo! Quali siano queste specie è facile indovinarle: tutti i predatori, trota compresa, quindi, dato che è la più nominata a proposito di larve di mosca, i quali posseggono denti su mascelle, lingua e palato, atti ad afferrare e trattenere la preda, senza permettere la masticazione. A prova di ciò sta l'aver osservato sovente diversi bigattini uscire dalla bocca e dall'ano di trote morte da alcune ore. Diversamente i pesci onnivori (Barbi, Cavedani ed ogni altro ciprinide), sprovvisti di denti in bocca, si avvantaggiano di speciali denti faringei, fatti a pettine, per triturare il cibo prima che prenda la via dell'esofago, ed i bigattini arrivano nei loro stomaci, sistemati a dovere.
Paguro
paguro
Esca facilmente reperibile soprattutto nel periodo estivo è molto gradita da tutti i pesci, soprattutto dall'Orata, Pagello e dal Sarago. Esca da utilizzare soprattutto con mare non troppo grosso. Occorre estrarre il "granchietto" dalla conchiglia che lo ospita con molta delicatezza per evitare che si spezzi ed infine innescarlo nell'amo a partire dall'addome trapassandolo all'altezza della parte inferiore del carapace. E' un'esca utilizzata soprattutto per pescare a fondo. SEPPIE E CALAMARI
Americano
verme americano
. Verme molto robusto e ricco di sangue, per la sua resistenza al lancio è particolarmente indicato per la pesca a mediae lunga distanza. Viene venduto in scatolette di polistirolo e si trasporta e mantiene molto bene. Per quanto riguarda l'innesco, l'uso dell'ago è indispensabile. Nel caso lo volessimo spezzare in due, per ottenere due bocconi, è necessario preventivamente effettuare due piccole strozzature con del filo elastico e poi tagliare nel mezzo. Eviteremo quindi che vada perduto il suo sangue. Viene utilizzato nella cattura di MORMORE, SARAGHI, ORATE, SPIGOLE e OMBRINE
Sarda
sarda
IE' senza dubbio l'esca per eccellenza del Surfcasting, ottima da usare nel periodo OTTOBRE-DICEMBRE. La lunghezza giusta è intorno ai 12 cm, in modo da poterla innescare intera o a filetti. Il filetto di sarda è il modo più utilizzato: si dispone la sardina su un piano e con un coltello si ottengono due filetti di circa 6cm a partire dalla coda. Si buca con l'amo la parte più larga e si dispone l'amo longitudinalmente al filetto con la punta verso fuori (esterna al filetto). Si accosta il filetto e l'amo intorno ad un ago da innesco con la carne verso l'esterno (più usato per via dell'odore) oppure con la pelle verso l'esterno (ottimo soprattutto al tramonto per via del riflesso che lo fa sembrare un pescetto in difficoltà). Con l'uso del filo elastico, si avvolge il tutto creando un rotolo molto resistente, con la punta dell'amo che sporge fuori. Fatto questo si sfila l'ago. Una variante prevede un galleggiantino di balsa da mettere nel filetto. Questo tipo di innesco è micidiale con tutti i predatori, dal grongo al saraghetto o per la famigerata spigola. L'amo deve essere a curva stretta e con gambo lungo della misura minima del n. 4 in modo da facilitare l'ingoio. Il terminale migliore è lo short alto di diametri non troppo bassi (minimo 0.26). Se il mare è mosso invece si usano ami storti, perché il pesce mangia a strappo e difficilmente ingoia. Il terminale migliore in questo caso è il Pater-noster con braccioli dello 0.40 di una lunghezza massima di 30-35 cm. Altro tipo di innesco si ottiene tagliando la testa e infilando da qui un ago da sarda che facciamo fuoriuscire dalla coda. Fatto questo si aggancia il finale alla clips e si tira l'ago che trascinerà il filo fuori dalla coda. Si fa così entrare il gambo dell'amo nella polpa e si fa il nodo introno alla cosa con il finale. Si lega infine il capo libero alla girella del trave.
cordella
cordella
Verme piuttosto lungo e voluminoso, viene venduto solo nella stagione primaverile ed estiva, si conserva ad una temperatura di circa 20°-25°. E' molto pratico da trasportare, dato che non necessita di borse frigo resistendo anche ad altre temperature. Viene usato generalmente a pezzi e se innescato con una piccola porzione di arenicola, in certe situazioni risulta efficacissimo, specialmente nella cattura di Saraghi e Orate.
Bibi'
bibiì
IIl bibi è un verme, anche piuttosto grosso, della famiglia dei Sipunculidi. Si presenta come un grissino con la pelle rivestita di una cuticola quadrettata. Trasparente da giovane, bruno scuro da adulto. L'interno è pieno di un liquido trasparente che tende a fuoriuscire nell'innesco. Cresce anche oltre il mezzo metro e rappresenta un'esca micidiale dalla spiaggia, soprattutto per Saraghi, Orate e Ombrine. Gli ami adatti sono a curvatura larga, tipo gli Aberdeen, e con un piccolo anello per favorire l'innesco. Si trovano in commercio sia sfusi che in confezioni.
TREMOLINA
tremoina
Piccolo verme molto delicato e assai ricercato da molti pesci. Reperibile sia nostrale che d'importazione, il suo impiego presenta qualche difficoltà per la poca resistenza al lancio. E' quindi indicato per la pesca a corta distanza. Va innescato a ciuffo, senza parsimonia. E' consigliabile, in questo caso, l'uso di canne particolarmente leggere e ad azione molto morbida. Esca molto efficace nella cattura di Cefali, Mormore, Spigole e Orate

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