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Conferenza Strade non conflittuali: resoconto

Un bellissimo incontro quello con Michel Déronzier sulle Strade non
conflittuali.

L'approccio è emblematico: Chambery ha ridotto i decessi x incidente
stradale da 600 a 60 negli ultimi 25anni !!!
Il discorso è partito dalla constatazione che l'auto (con i suoi
status symbol di potenza e velocità) non è adatta a circolare nei
centri urbani, che invece sono e devono essere mantenuti x favorire
la socialità interpersonale. Poichè l'auto non può essere eliminata,
Deronzier propone di avvicinare questi 2 mondi (auto e pedone) x
cercare di farli convivere in modo PACIFICO. Da qui in poi ha
illustrato tutta una serie di realizzazioni x avvicinare questi 2
mondi così distanti. L'idea cardine di Chambery (nel centro storico
ma anche in periferia) è quella che il pedone non deve + scendere dal
marciapiede, ma è l'auto che quando incontra il pedone SALE sul suo
territorio. In questo modo, e con l'ausilio di molteplici segnali
verticali (segnaletica, ma anche alberi piantati in mezzo alla
strada!) è stato constatato che l'auto rallenta notevolmente la
velocità fino ad arrivare a poter abbandonare l'uso dei semafori :-)

Con questa nuova visione sono diventate inutili le piste ciclabili
(definite da Deronzier dei "ghetti"), in quanto il nuovo rapporto
auto-pedone raggiunge il giusto livello di lenta e pacifica mobilità
da permettere la naturale convivenza con le bici (le piste ciclabili
rimangono comunque necessarie sulle arterie veloci).

Allego una esempio http://www.vorlet.ch/chambery2.html di come hanno
risolto l'ingresso alla nuova Mediateca di Chambery x dalla Route
Nationale: migliaia di auto e pedoni al giorno convivono senza
semafori !

Aggiungendo del mio: tale approccio può essere osservato in modo
embrionale anche a Torino, x esempio alla rotonda di Via Bardonecchia
con C.so Racconigi (creato x favorire l'attraversamento pedonale nei
giorni di mercato), in cui le auto salgono sull'area pedonale e i
pedoni camminano tranquilli sul loro territorio senza l'uso di
semafori.

Un grazie particolare all'organizzazione (anarcoide) della
conferenza: non è facile incontrare un funzionario pubblico che
sappia così ben fondare il suo lavoro su principi etico-morali
(sembrava di sentir parlare un filosofo della non-violenza).

zefir8

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