l'IN formazione nella società contemporanea

“Surfing the third wave”
Non penso si possano capire i cambiamenti di oggi senza rendersi conto della loro natura rivoluzionaria. Abbiamo compiuto una scelta cosciente in questo senso e diciamo che il nostro
lavoro nasce da una premessa rivoluzionaria, che ciò che avviene oggi è in effetti un cambiamento di fase, una trasformazione fondamentale di qualche tipo. Diciamo che stiamo passando da una economia della forza bruta a un’economia della forza intellettuale, ed è chiaro che competenze e conoscenza stanno diventando la risorsa centrale per l’attività economica. Se avessi studiato economia mi avrebbero insegnato che i fattori della produzione sono la terra, il lavoro e il capitale. La “conoscenza” non compare in questo elenco. Oggi la conoscenza non solo deve essere inclusa nell’elenco, ma addirittura domina gli altri fattori. Avere la conoscenza giusta al posto giusto e al momento giusto significa meno fatica, meno energia, meno capitali, meno materie prime e meno tempo. Tutti gli altri input della produzione economica per la conversione di elementi naturali in quella che chiamiamo ricchezza possono essere introdotti in modo di gran lunga più efficace ed efficiente attraverso l’applicazione di conoscenza. La responsabilità di questo cambiamento deve essere attribuita soprattutto ai computer? Stiamo parlando di conoscenza in un senso molto più ampio. Non intendo solo dati di computer, ma anche idee. Penso che usiamo la parola quasi nello stesso senso di “cultura”. Quel che è davvero interessante è che crediamo che la natura della tecnologia e la natura dell’economia guidino la natura del cambiamento sociale. Il che ci fa forse sembrare un po’ come deterministi tecnologici. Però è la cultura che sempre di più guida la tecnologia e l’economia. L’economia si basa sulla conoscenza e questa si basa sulla cultura.
È Marx messo a testa in giù.

Alvin Toffler,
(New Scientist, 19 marzo 1994, pp.22-25)

 

Alle soglie del terzo millennio, ciò che i teorici della condizione Postmoderna come Jean-Françoise Lyotard avevano immaginato come evoluzione della società postindustriale, ciò che studiosi, visionari e cultori profetici del “pensiero divergente” come Marshall McLuhan, Alvin Toffler avevano preconizzato sta per divenire realtà: l’umanità si accinge ad entrare nella cosiddetta era della conoscenza, dell’information technology, dell’information society; è, per usare una felice immagine di Toffler, la terza ondata che ci accingiamo tutti a cavalcare.
L’avvento della società dell’informazione postindustriale è un evento rivoluzionario in quanto non rappresenta una evoluzione “cumulativa” del vecchio “paradigma sociale” sotteso alla “società della macchina”, bensì si propone come “nuovo paradigma” incompatibile con il precedente e per ciò stesso portatore di un modello diverso di organizzazione più consona a nuovi equilibri che necessariamente diverranno patrimonio accettato delle generazioni a venire.
Le tre fasi di cui parla Toffler sono identificabili nel “Paradigma agricolo”, nel “Paradigma industriale” e nel “Paradigma informativo”. Capiamo meglio questi concetti attraverso l’esempio della produzione di un bene vegetale quale il carciofo.

prima ondata

terza ondata

La società contemporanea dominata dal mercato globale crea valore e ricchezza sull’informazione. La produzione dei beni oggi è caratterizzata dalla presenza di un uso crescente di nuove tecnologie e dall‘incremento percentuale di fattori produttivi quali i quid informativi e gli aspetti di commercializzazione rispetto al fattore primario terra.
Nel mercato attuale ci accorgiamo che più il prodotto trattato è caratterizzato da un alto tasso tecnologico, più le percentuali riguardanti gli aspetti informativi e commerciali crescono.
Nell’era industriale la produzione di oggetti è sempre stata legata ad un concetto di standardizzazione e di serialità : esempio illustre è la diffusione dell’automobile e in particolar modo la logica commerciale legata all’oggetto auto. Il più grande personaggio in campo internazionale che ha saputo sfruttare al massimo tale logica è stato sicuramente Henry Ford con la Ford T, modello di automobile che incarnava le esigenze della famiglia tipo americana e veniva riprodotta per milioni di volte grazie al sistema della catena di montaggio.

“They can have a car any color they like, so long as it’s black”

Oggi il concetto racchiuso in questa frase pronunciata da Ford è stato completamente ribaltato: l’idea di standard è stata completamente surplassata dall’idea di personalizzazione. Basta pensare alla politica commerciale che sostiene la SMART.
Tutta la società del’’informatica si è mossa dalla parola chiave oggetto alla parola chiave soggetto, cambiando completamente il punto di vista.
La formula che caratterizza la società di oggi è:

“Io esisto in quanto comunico, informo”

Il consumatore ha oggi la possibilità di soggettivizzare il prodotto in quanto il livello di concatenazioni informative che legano il soggetto al produttore è tale da mettere in diretta comunicazione i due soggetti nella compravendita e da creare dei prodotti che sono completamente personalizzati.
Il vero prodotto è diventato, ormai, principalmente l’informazione e non l’effettiva funzionalità dell’oggetto: questa logica comunicativa e informativa rende appetibili al consumatore beni che sono in realtà decisamente secondari e ha fatto sì che le percentuali produttive del livello informativo e di commercializzazione siano lievitate rispetto alle “percentuali primarie”, quali la forza lavoro o il bene terra.