Il
relitto della Thistlegorm
(Shaab Ali - Golfo di Gubal - Sinai - Egitto)
Storia - L'immersione - Trovarlo - Le mie immersioni - Avvertenze
La SS Thistlegorm ( matricola 03496/41 ) era un cargo armato
inglese di circa 9000 tonnellate di stazza, lungo 130 metri e largo 18 metri. Fu
costruito nel 1940 nei cantieri Joseph Thompson & Sons a Sunderlan, Regno
Unito come parte della flotta Albyn, ma immediatamente requisito dalla marina
per esigenze belliche. Era spinto da tre motori a vapore a tripla espansione da
365 cavalli. Trasportava un carico di rifornimenti costituito da Moto Triumph,
BSA e Norton, camion, carrelli, generatori, ali e ricambi per aerei, fucili,
cari armati leggeri, bombe, siluri e munizioni. Il 6 ottobre 1941 era alla fonda
per la notte tre miglia a Nord-Est di Shagh Rock in attesa di raggiungere Suez e
l'ottava armata britannica quando fu avvistato da un bombardiere tedesco a lungo
raggio con base a Creta. Colpito alle 1:30 del mattino da due bombe nella stiva
delle munizioni la nave, praticamente tagliata in due affondò molto
rapidamente. Nove dei 49 uomini dell'equipaggio persero la vita nell'attacco.
Il relitto venne ritrovato nel 1956 da Cousteau, poi se ne persero di nuovo le
tracce fino a che nel 1991 venne ritrovato dalla paziente ricerca condotta da
tutto l'equipaggio della "Lady
Crissy" e del suo comandante Eddy Elias ed è rapidamente diventato una
delle maggiori attrazioni subacquee del Mar Rosso.
Sul relitto della Thistlegorm potete fare un numero incredibile di immersioni diverse e per visitarlo bene dovreste fare almeno quattro o cinque immersioni, cosa che non è certo nella possibilità di tutti. Come sviluppare l'immersione dipende anche da dove la vostra imbarcazione è ancorata, visto che il relitto è lungo 130 metri, inoltre le condizioni di corrente possono rendere proibitivo un particolare percorso. Non descriverò quindi un percorso, che concorderete con la vostra guida, ma vi racconterò i vari punti del relitto e le loro caratteristiche.
Argani delle ancore Stiva con casse di fucili |
La parte di prua, circa i 2/3 della nave, è appoggiata sul fondale sabbioso in posizione di galleggiamento, con l'ancora di tribordo ancora sul fondo, quella di babordo ancora nel proprio alloggiamento. Proprio sulla prua, ad appena 17 metri di profondità, si trovano gli argani delle ancore. A volte davanti alla prua della nave si incontrano grossi branchi di dentici. Se le condizioni lo permettono è anche molto bello staccarsi di qualche metro di fronte alla prua e guardare il relitto, che sembra ancora solcare il mare. Un paio di metri più in basso si trova il ponte di prua su cui si aprono due stive. Ai lati delle stive sono posizionati 4 carri ferroviari, due cisterne ormai collassate e due tender che spesso forniscono rifugio a grandi cernie. Su ogni lato, tra i carri ferroviari, è posizionato una specie di siluro (forse un sistema dragamine). Ora (1998) quello di babordo non c'è più, le storie di Sharm El Sheikh dicono che una 'guida' abbia ancorato la propria barca a questo oggetto ed ovviamente la forza del mare ha disancorato la barca trascinando via il 'siluro'. Le due stive, a cui si accede tramite due boccaporti di grandi dimensioni, contengono un gran numero di autocarri a loro volta carichi di vari tipo di attrezzature. Molti sono carichi di motociclette, altri di casse di fucili e pneumatici, ma sono presenti anche parti di aereo, quadri elettrici, stivali. Potete passare una immersione intera ad esplorare queste stive, eventualmente entrando in alcuni ampi locali ad esse collegati e quasi vuoti. Potete anche visitare, al termine della immersione visto che è a poco più di 15 metri, la struttura di comando della nave con gli alloggi degli ufficiali. |
La parte centrale della nave, con le stive delle munizioni, fu centrata dalle bombe del bombardiere che la affondò. Le strutture sono completamente divelte, lo scafo sventrato, ci si trova di fronte ad una massa di materiale alla rinfusa. Si riconoscono moltissime munizioni, alcuni proiettili di grande calibro, casse di proiettili di circa 90mm, moltissime cassette di proiettili da fucile o mitragliatrice. Si vedono anche i resti di un camion e di due cingolati leggeri. L'albero dell'elica sporge spezzato all'altezza di un giunto, da questa massa di materiali. A babordo dello scafo, lontano circa dieci metri, sul fondo si incontra quello che resta di una locomotiva a vapore che era parte del carico. | La Locomotiva Il camion nella parte esplosa |
La parte poppiera della nave è separata dal resto e giace appoggiata sul lato di babordo. Così la grande elica (vedi foto a inizio pagina) è completamente esposta a tribordo, ad una profondità di circa 30 metri. Gli alloggi della poppa sono ancora praticamente intatti. Sono anche visibili due cannoni che costituivano parte dell'armamento difensivo della nave. |
Il relitto è affascinante e vasto, la profondità, anche se non eccessiva è comunque di tutto rispetto e le parti meno profonde sono comunque ad almeno 15 metri. Alla fine delle immersioni sarete sicuramente molto vicini ai limiti della curva di sicurezza, non omettete una bella sosta a 5 metri. Attenti alle correnti, tenetevi alle cime di ormeggio, magari qualche Platax verrà a curiosare, come mi è capitato più volte |
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Come trovare il relitto della Thistlegorm
Se avete la fortuna di arrivare a Shaab Ali con buone condizioni di visibilità, potete anche divertirvi a controllare come fa il capitano della barca a trovare il relitto, se non ce ne sono altre già ancorate. I miei riferimenti sono da manuale, uno sulla costa del Sinai, circa ad Est, allineando due montagne, ed un uno in mare, allineando le strutture di un campo petrolifero nel Nord di Shaab Ali, circa a Nord, con un angolo tra i due allineamenti di circa 90°, ma il vostro comandante può darsi ne usi altri.
Questo è quello che vedete guardando la costa del Sinai. La montagna centrale delle tre in primo piano si allinea appena a Nord del picco posto a Nord delle tre cime quasi identiche del massiccio in secondo piano. |
Questo è l'ingrandimento della parte centrale dell'allineamento vero e proprio |
Mire verso Nord, sfruttando gli impianti petroliferi. Notare la grande coppia di piattaforme (Arancio e Rosso) in primo piano che allinea il pozzo (Nero) in secondo piano. Si tratta delle strutture più ad Est del campo petrolifero. |
I disegni sono ottenuti dalla digitalizzazione di due foto scattate da me il 29 Dicembre 1995 mentre eravamo ancorati sulla prua del relitto e confrontate con le osservazioni visive delle successive visite. Le proporzioni sono reali. Grazie a Luisella per la macchina fotografica e la pellicola. |
Ovviamente esistono anche sistemi molto precisi per fare il punto nave; il GPS può darvi una precisione di circa 30 metri, ricordatevi però che l'accuratezza del sistema è controllato dal Pentagono che fa volutamente variare i segnali in modo da mantenere un ceto livello di errore, che all'occorrenza può essere reso ancora più ampio. Inoltre la Thistlegorm è sì una nave grande (lunga 130 metri), ma la sua larghezza è di soli 18 metri!, l'errore è tale da farvi finire abbastanza a lato del relitto da non vederlo. Il mio rilevamento, con ancoraggio alla prua del relitto è 33°55.22'N 27°48.85'E con una variazione di 0.01' in latitudine e longitudine. L'ecoscandaglio è un altro metodo efficace per trovare il relitto, che si trova su un fondale sabbioso piatto di circa 30 metri, ed arriva fino a 15-18 metri dalla superficie, ma richiede di conoscere l'orientamento del relitto, altrimenti rischiate di passargli accanto senza rilevarlo. Se siete veramente fortunati e la visibilità in mare è ottima, passandogli sopra potete distinguere chiaramente la sagoma del relitto.
Io e il relitto della Thistlegorm
26 Ago 94 | Partiti da Sharm El Sheikh alle 5:00 del mattino, mare
calmo, niente vento. Nessuna altra barca sul posto, il comandante non c'è
mai stato e NON sa usare il GPS, abbiamo 3 diverse coppie di coordinate!.
Giriamo in lungo e in largo con l'ecoscandaglio: fondo piatto a 30 metri.
Finalmente alle 13 lo troviamo passandoci per caso sopra ed avvistandolo
prima di rilevarlo sul sonar!. Ormeggiamo sulla prua. L'avventura, e il
divertimento, è stato trovarlo dopo tre ore di ricerca.
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29 Dic 94 | Partiti da Sharm El Sheikh alle 6:00 del mattino, vento
freddo da Nord, mare mosso. Sul posto ci sono altre barche, anche da
crociera. La manovra d'ormeggio è difficoltosa a causa del mare.
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31 Ago 95 | In crociera con il Lady Crissy, abbiamo passato la notte a
Shagh Rock, il vento si è placato ed il mare è quasi piatto, arriviamo
per primi sul relitto.
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14 Ago 96 | Partenza da Sharm El Sheikh alle 6:00. Mare calmo, molte
barche sul posto.
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23 Ago 97 | In crociera con il Carpe Diem, arriviamo dopo aver
attraversato il Golfo di Gubal provenendo da Abu Nuhas, c'è vento e il
mare è mosso. Ci vuole attenzione ad entrare e uscire.
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26 Ago 97 | In crociera con il Carpe Diem, abbiamo cambiato gruppo, oggi
non ho voglia di fare fotografie. Arriviamo da 'Le Alternatives', vicino a
Beacon Rock. Siamo ancorati sulla poppa, la corrente va da poppa a prua.
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30 Apr 98 | In crociera con il Carpe Diem, partiti da The
Quay, poche barche.
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20 Ago 98 | In crociera con il Carpe Diem, partiti da The
Quay per essere operativi alle 9 circa. C'è vento abbastanza forte ed una
leggera onda. Arriviamo sul posto e troviamo altre due barche da crociera
già ormeggiate. I nostri ancoraggi (uno di prua ed uno di poppa) sono
perfetti su due coppie di bitte al centro dello scafo.
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La visita del relitto non è particolarmente difficile ed anche subacquei poco esperti possono godere della bellezza di questa grande nave e del suo ricco carico. Non è necessario avventurarsi in pericolose penetrazioni per ammirare i materiali ammassati nelle stive, in quanto le aperture verso l'esterno sono ampie e sempre molto vicine. Non è comunque una immersione da prendere sottogamba per una serie dei considerazioni :
Non esistono parti interessanti da vedere a profondità minori di 15 metri, pertanto le immersioni assomigliano molto a delle immersioni quadrate, occorre gestire correttamente il tempo di immersione per mantenersi in curva di sicurezza. Non omettete mai una sosta di sicurezza di 3 - 5 minuti a 5 metri.
La visita dell'elica, della locomotiva e dalla parte esplosa della nave portano ad una profondità massima di circa 31 metri, con sensibili effetti sul consumo e sul tempo di immersione in curva di sicurezza.
Il relitto non si trova immediatamente a ridosso del reef, pertanto il moto ondoso può essere anche molto forte, tanto da rendere pericolose (a causa del beccheggio) le operazioni di entrata in acqua ed ancor più di uscita dall'acqua. E' opportuno valutare attentamente queste condizioni ed eventualmente rinunciare all'immersione, senza sicurezza non c'è' divertimento!
La zona è molto frequentata dai subacquei, spesso ci sono oltre 10 barche ormeggiate sul relitto. E' importantissimo usare delle cime guida (al limite quelle di ormeggio) fissate tra la propria imbarcazione ed il relitto per scendere e risalire. Risalire in acqua libera può essere estremamente pericoloso perché spesso le barche manovrano in modo imprevedibile, soprattutto in condizioni di mare mosso ed i comandanti non hanno la possibilità e la voglia di preoccuparsi per i subacquei. Inoltre in caso di forte corrente sarebbe pericolosissimo farsi trascinare lontano ed essere 'persi' dalla propria barca, siamo praticamente in mare aperto.
Ci troviamo in mare aperto nel Golfo di Gubal, le correnti sono spesso fortissime e sono sicuramente collegate alle maree (circa 6 ore per l'inversione, circa 3 ore tra il massimo ed il momento di morta), altre condizioni climatiche, come vento e moto ondoso possono influenzare sensibilmente le corrente in superficie. Il reef semi affiorante di Shaab Ali è distante circa 1 miglio verso Ovest, e non offre alcun riparo per i venti provenienti da Nord o da Sud, che sono dominanti in questa area.
Non asportate nulla dal relitto, lasciate tutto intatto per i subacquei che verranno dopo di voi. Non seguite l'esempio degli incivili che in questi anni hanno asportato i fanali delle motociclette e dei camion, aperto e rimosso casse di munizioni.
Quando ormeggiate la vostra barca al relitto fatelo usando le strutture primarie dello scafo (bitte, argani delle ancore), non utilizzate le parti mobili (alberi, supporti delle scialuppe, corrimani, lamiere divelte) o peggio il carico (vagoni ferroviari, paramine).
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Queste pagine vengono scritte come passatempo e con il contributo di amici e conoscenti. Mandami i tuoi commenti, suggerimenti e correzioni riguardo a queste immersioni, ed altre che ritieni interessante aggiungere. Le informazioni contenute, per quanto io abbia cercato di essere il più preciso e accurato possibile, non sono sufficienti senza quelle che ti daranno la tua guida ed il comandante della barca. Ricorda e rispetta le norme di sicurezza dell'immersione sportiva. Buon Divertimento.
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Ultimo Aggiornamento: 07 ottobre 2000