Il relitto della Thistlegorm
(Shaab Ali - Golfo di Gubal - Sinai - Egitto)

Storia - L'immersione - Trovarlo - Le mie immersioni - Avvertenze

La stiva dei Camion, Agosto 96 - Copyright © Mario PasquiniMotociclette nella stiva, Agosto 97 - Copyright © Mario Pasquini
Luisella e Paola tra le pale dell'elica, Agosto 96 - Copyright © Mario PasquiniStiva dei Camion, Agosto 97 - Copyright © Mario Pasquini


La storia

La SS Thistlegorm ( matricola 03496/41 ) era un cargo armato inglese di circa 9000 tonnellate di stazza, lungo 130 metri e largo 18 metri. Fu costruito nel 1940 nei cantieri Joseph Thompson & Sons a Sunderlan, Regno Unito come parte della flotta Albyn, ma immediatamente requisito dalla marina per esigenze belliche. Era spinto da tre motori a vapore a tripla espansione da 365 cavalli. Trasportava un carico di rifornimenti costituito da Moto Triumph, BSA e Norton, camion, carrelli, generatori, ali e ricambi per aerei, fucili, cari armati leggeri, bombe, siluri e munizioni. Il 6 ottobre 1941 era alla fonda per la notte tre miglia a Nord-Est di Shagh Rock in attesa di raggiungere Suez e l'ottava armata britannica quando fu avvistato da un bombardiere tedesco a lungo raggio con base a Creta. Colpito alle 1:30 del mattino da due bombe nella stiva delle munizioni la nave, praticamente tagliata in due affondò molto rapidamente. Nove dei 49 uomini dell'equipaggio persero la vita nell'attacco.
Il relitto venne ritrovato nel 1956 da Cousteau, poi se ne persero di nuovo le tracce fino a che nel 1991 venne ritrovato dalla paziente ricerca condotta da tutto l'equipaggio della "Lady Crissy" e del suo comandante Eddy Elias ed è rapidamente diventato una delle maggiori attrazioni subacquee del Mar Rosso.


L'immersione

Sul relitto della Thistlegorm potete fare un numero incredibile di immersioni diverse e per visitarlo bene dovreste fare almeno quattro o cinque immersioni, cosa che non è certo nella possibilità di tutti. Come sviluppare l'immersione dipende anche da dove la vostra imbarcazione è ancorata, visto che il relitto è lungo 130 metri, inoltre le condizioni di corrente possono rendere proibitivo un particolare percorso. Non descriverò quindi un percorso, che concorderete con la vostra guida, ma vi racconterò i vari punti del relitto e le loro caratteristiche.

Argani delle ancore - Ago 94 - Copyright © Mario Pasquini
Argani delle ancore
Stiva con casse di fucili - Ago 97 - Copyright © Mario Pasquini
Stiva con casse di fucili
La parte di prua, circa i 2/3 della nave, è appoggiata sul fondale sabbioso in posizione di galleggiamento, con l'ancora di tribordo ancora sul fondo, quella di babordo ancora nel proprio alloggiamento. Proprio sulla prua, ad appena 17 metri di profondità, si trovano gli argani delle ancore. A volte davanti alla prua della nave si incontrano grossi branchi di dentici. Se le condizioni lo permettono è anche molto bello staccarsi di qualche metro di fronte alla prua e guardare il relitto, che sembra ancora solcare il mare. Un paio di metri più in basso si trova il ponte di prua su cui si aprono due stive. Ai lati delle stive sono posizionati 4 carri ferroviari, due cisterne ormai collassate e due tender che spesso forniscono rifugio a grandi cernie. Su ogni lato, tra i carri ferroviari, è posizionato una specie di siluro (forse un sistema dragamine). Ora (1998) quello di babordo non c'è più, le storie di Sharm El Sheikh dicono che una 'guida' abbia ancorato la propria barca a questo oggetto ed ovviamente la forza del mare ha disancorato la barca trascinando via il 'siluro'. Le due stive, a cui si accede tramite due boccaporti di grandi dimensioni, contengono un gran numero di autocarri a loro volta carichi di vari tipo di attrezzature. Molti sono carichi di motociclette, altri di casse di fucili e pneumatici, ma sono presenti anche parti di aereo, quadri elettrici, stivali. Potete passare una immersione intera ad esplorare queste stive, eventualmente entrando in alcuni ampi locali ad esse collegati e quasi vuoti. Potete anche visitare, al termine della immersione visto che è a poco più di 15 metri, la struttura di comando della nave con gli alloggi degli ufficiali.
La parte centrale della nave, con le stive delle munizioni, fu centrata dalle bombe del bombardiere che la affondò. Le strutture sono completamente divelte, lo scafo sventrato, ci si trova di fronte ad una massa di materiale alla rinfusa. Si riconoscono moltissime munizioni, alcuni proiettili di grande calibro, casse di proiettili di circa 90mm, moltissime cassette di proiettili da fucile o mitragliatrice. Si vedono anche i resti di un camion e di due cingolati leggeri. L'albero dell'elica sporge spezzato all'altezza di un giunto, da questa massa di materiali.  A babordo dello scafo, lontano circa dieci metri, sul fondo si incontra quello che resta di una locomotiva a vapore che era parte del carico. Locomotiva vicino al relitto - Agosto 96 - Copyright © Mario Pasquini
La Locomotiva
Camion nella parte sventrata del relitto - Agosto 96 - Copyright © Mario Pasquini
Il camion nella parte esplosa
Luisella sulla poppa - Ago 96 - Copyright © Mario Pasquini La parte poppiera della nave è separata dal resto e giace appoggiata sul lato di babordo. Così la grande elica (vedi foto a inizio pagina) è completamente esposta a tribordo, ad una profondità di circa 30 metri. Gli alloggi della poppa sono ancora praticamente intatti. Sono anche visibili due cannoni che costituivano parte dell'armamento difensivo della nave.
Il relitto è affascinante e vasto, la profondità, anche se non eccessiva è comunque di tutto rispetto e le parti meno profonde sono comunque ad almeno 15 metri. Alla fine delle immersioni sarete sicuramente molto vicini ai limiti della curva di sicurezza, non omettete una bella sosta a 5 metri. Attenti alle correnti, tenetevi alle cime di ormeggio, magari qualche Platax verrà a curiosare, come mi è capitato più volte

Un platax curiosa tra i sub in sosta di sicurezza - Ago 95 - Copyright © Mario Pasquini
Platax sbircia i sub in sosta di sic.

 


Come trovare il relitto della Thistlegorm

Se avete la fortuna di arrivare a Shaab Ali con buone condizioni di visibilità, potete anche divertirvi a controllare come fa il capitano della barca a trovare il relitto, se non ce ne sono altre già ancorate. I miei riferimenti sono da manuale, uno sulla costa del Sinai, circa ad Est, allineando due montagne, ed un uno in mare, allineando le strutture di un campo petrolifero nel Nord di Shaab Ali, circa a Nord, con un angolo tra i due allineamenti di  circa 90°, ma il vostro comandante può darsi ne usi altri.

Immagine di precisione 2169 x 305 pixel Questo è quello che vedete guardando la costa del Sinai. La montagna centrale delle tre in primo piano si allinea appena a Nord del picco posto a Nord delle tre cime quasi identiche del massiccio in secondo piano.
Parte centrale 748 x 305 pixel
Questo è l'ingrandimento della parte centrale dell'allineamento vero e proprio
mirathisnord.gif (938 byte) Mire verso Nord, sfruttando gli impianti petroliferi. Notare la grande coppia di piattaforme (Arancio e Rosso) in primo piano che allinea il pozzo (Nero) in secondo piano. Si tratta delle strutture più ad Est del campo petrolifero.
I disegni sono ottenuti dalla digitalizzazione di due foto scattate da me il 29 Dicembre 1995 mentre eravamo ancorati sulla prua del relitto e confrontate con le osservazioni visive delle successive visite. Le proporzioni sono reali. Grazie a Luisella per la macchina fotografica e la pellicola.

Ovviamente esistono anche sistemi molto precisi per fare il punto nave; il GPS può darvi una precisione di circa 30 metri, ricordatevi però che l'accuratezza del sistema è controllato dal Pentagono che fa volutamente variare i segnali in modo da mantenere un ceto livello di errore, che all'occorrenza può essere reso ancora più ampio. Inoltre la Thistlegorm è sì una nave grande (lunga 130 metri), ma la sua larghezza è di soli 18 metri!, l'errore è tale da farvi finire abbastanza a lato del relitto da non vederlo. Il mio rilevamento, con ancoraggio alla prua del relitto è 33°55.22'N 27°48.85'E con una variazione di 0.01' in latitudine e longitudine.  L'ecoscandaglio è un altro metodo efficace per trovare il relitto, che si trova su un fondale sabbioso piatto di circa 30 metri, ed arriva fino a 15-18 metri dalla superficie, ma richiede di conoscere l'orientamento del relitto, altrimenti rischiate di passargli accanto senza rilevarlo. Se siete veramente fortunati e la visibilità in mare è ottima, passandogli sopra potete distinguere chiaramente la sagoma del relitto.


Io e il relitto della Thistlegorm

26 Ago 94 Partiti da Sharm El Sheikh alle 5:00 del mattino, mare calmo, niente vento. Nessuna altra barca sul posto, il comandante non c'è mai stato e NON sa usare il GPS, abbiamo 3 diverse coppie di coordinate!. Giriamo in lungo e in largo con l'ecoscandaglio: fondo piatto a 30 metri. Finalmente alle 13 lo troviamo passandoci per caso sopra ed avvistandolo prima di rilevarlo sul sonar!. Ormeggiamo sulla prua. L'avventura, e il divertimento, è stato trovarlo dopo tre ore di ricerca.
14:13  28.7 m  49' Immersione in totale relax, niente corrente, visibilità ottima. Poppa e scafo.
16:57 23.6 m 46' Visita alle stive, corrente in superficie, visibilità ridotta.
29 Dic 94 Partiti da Sharm El Sheikh alle 6:00 del mattino, vento freddo da Nord, mare mosso. Sul posto ci sono altre barche, anche da crociera. La manovra d'ormeggio è difficoltosa a causa del mare.
11:41 22.3 m 39' L'entrata in acqua è problematica per le condizioni del mare, sotto non c'è corrente e la visibilità è discreta, visitiamo subito le stive perché temiamo che il mare peggiori. Risalita in barca difficile per alte onde e corrente.
12:50 Condizioni del mare in peggioramento, rinunciamo e torniamo a Sharm
31 Ago 95 In crociera con il Lady Crissy, abbiamo passato la notte a Shagh Rock, il vento si è placato ed il mare è quasi piatto, arriviamo per primi sul relitto.
8:49 30 m 40' Scafo e stive. Condizioni ideali
14:09 24.7 50' Stive e strutture superiori. C'è una forte corrente in superficie. Il vento si è alzato e comincia ad esserci mare.
14 Ago 96 Partenza da Sharm El Sheikh alle 6:00. Mare calmo, molte barche sul posto.
11:40 29.5 m 30' Scafo, locomotiva, esterno, elica, strutture. Tranquilla, visibilità 20 metri.
13:59 24.2 m 42' Stive. Di nuovo corrente in superficie.
23 Ago 97 In crociera con il Carpe Diem, arriviamo dopo aver attraversato il Golfo di Gubal provenendo da Abu Nuhas, c'è vento e il mare è mosso. Ci vuole attenzione ad entrare e uscire.
11:12 25 m 49' In coppia e gruppo con Stefano, esplorazione delle stive. La corrente è abbastanza forte, impieghiamo 4' ad arrivare al relitto.
13:00 Le condizioni del mare sono peggiorate, c'è onda e corrente, io rinuncio
26 Ago 97 In crociera con il Carpe Diem, abbiamo cambiato gruppo, oggi non ho voglia di fare fotografie. Arriviamo da 'Le Alternatives', vicino a Beacon Rock. Siamo ancorati sulla poppa, la corrente va da poppa a prua.
10:59 30.1 m 37' Visita dello scafo mantenendosi a ridosso perché c'è corrente, non fortissima ma da gestire. Il passaggio sulla zona esplosa è faticoso.
13:36 23.6 m 40' Nelle stive la visibilità è ottima, la corrente fuori non cala.
15:46 25 m 39' Altre stive, la corrente sta rinforzando. Al termine il mio Aladin AirX mi dice di non reimmergermi per cinque ore!
30 Apr 98 In crociera con il Carpe Diem, partiti da The Quay, poche barche.
9:53 29.9 m 34' Parte esterna dello scafo, corrente abbastanza forte
12:38 24,9 m 37' Stive, poca corrente
20 Ago 98 In crociera con il Carpe Diem, partiti da The Quay per essere operativi alle 9 circa. C'è vento abbastanza forte ed una leggera onda. Arriviamo sul posto e troviamo altre due barche da crociera già ormeggiate. I nostri ancoraggi (uno di prua ed uno di poppa) sono perfetti su due coppie di bitte al centro dello scafo.
09:28 23.1m 53' Scendo con Pablo e Max Bagnoli che non avevano mai visto il relitto. Visitiamo la parte superiore del relitto e le stive delle motociclette. Diamo anche una occhiata di sfuggita alla poppa. Grossi branchi di piccoli pesci si ammassano intorno al relitto, molti Carangidi, dentici e tonni vengono a predarli. La corrente è leggera e va da poppa a prua. La visibilità è discreta.
12:49 27.3m 42' La corrente è fortissima e va da prua a poppa, tanto da entrare negli erogatori attraverso la valvola di spurgo, la visibilità all'esterno è scarsa, rimane comunque buona all'interno. Rivisitiamo le altre stive e la parte della sezione della stiva 4 sventrata dall'esplosione. L'uscita dall'acqua è molto impegnativa per la fortissima corrente che negli ultimi 2 metri si somma all'effetto delle onde e del vento.
16:09 29.5m 42' La visibilità è scarsa, la corrente è molto debole, visitiamo la parte esterna dello scafo, inclusa la poppa e ci soffermiamo nuovamente sulle stive e ponte anteriori. Il mare nel frattempo è peggiorato, ci spostiamo per passare la notte all'interno di Shaab Ali in prossimità dei campi petroliferi.
   

Note

La visita del relitto non è particolarmente difficile ed anche subacquei poco esperti possono godere della bellezza di questa grande nave e del suo ricco carico. Non è necessario avventurarsi in pericolose penetrazioni per ammirare i materiali ammassati nelle stive, in quanto le aperture verso l'esterno sono ampie e sempre molto vicine. Non è comunque una immersione da prendere sottogamba per una serie dei considerazioni :

Ci troviamo in mare aperto nel Golfo di Gubal, le correnti sono spesso fortissime e sono sicuramente collegate alle maree (circa 6 ore per l'inversione, circa 3 ore tra il massimo ed il momento di morta), altre condizioni climatiche, come vento e moto ondoso possono influenzare sensibilmente le corrente in superficie. Il reef semi affiorante di Shaab Ali è distante circa 1 miglio verso Ovest, e non offre alcun riparo per i venti provenienti da Nord o da Sud, che sono dominanti in questa area.

Non asportate nulla dal relitto, lasciate tutto intatto per i subacquei che verranno dopo di voi. Non seguite l'esempio degli incivili che in questi anni hanno asportato i fanali delle motociclette e dei camion, aperto e rimosso casse di munizioni.

Quando ormeggiate la vostra barca al relitto fatelo usando le strutture primarie dello scafo (bitte, argani delle ancore), non utilizzate le parti mobili (alberi, supporti delle scialuppe, corrimani, lamiere divelte) o peggio il carico (vagoni ferroviari, paramine).


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Queste pagine vengono scritte come passatempo e con il contributo di amici e conoscenti. Mandami i tuoi  commenti, suggerimenti e correzioni riguardo a queste immersioni, ed altre che ritieni interessante aggiungere. Le informazioni contenute, per quanto io abbia cercato di essere il più preciso e accurato possibile, non sono sufficienti senza quelle che ti daranno la tua guida ed il comandante della barca. Ricorda e rispetta le norme di sicurezza dell'immersione sportiva. Buon Divertimento.

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Ultimo Aggiornamento: 07 ottobre 2000