IL MONDO
è DI NUOVO IN
PERICOLO: TOM CLANCY NE RACCONTA UN’ALTRA DELLE SUE…
In
America vive un simpatico vecchietto, veterano della guerra in
Vietnam, che si guadagna da vivere scrivendo best seller su
ipotetiche terze guerre mondiali. Con il ricordo ancora vivo
della Guerra Fredda, il buon Tom ipotizza nei suoi racconti che
dei terroristi puntualmente tentino di seminare zizzania tra le
Superpotenze, in modo di far cadere il mondo nel caos, facendo
così salire il prezzo del petrolio alle stelle e tante altre
cose sicuramente negative. I terroristi sono quasi sempre i
vecchi nemici degli USA: russi, iracheni, cinesi e vietnamiti;
mentre l’eroe (o gli eroi) di turno è il classico soldato
americano iper-pompato e patriottico, perfetto misto tra un
Rambo del XXI secolo e un James Bond vecchio stampo.
Ubisoft ha trovato nelle storie di
questo simpatico anzianotto l’Eldorado: Rainbow Six,
Splinter Cell e Ghost Recon (il III capitolo di GR
sarà mostrato all’E3)sono solo alcuni dei marchi che la
software house canadese ha potuto ricavare dai best seller
catastrofici del nostro amico d’Oltreoceano.
Splinter Cell
è sicuramente la serie più nota: arrivata oggi al terzo
episodio, ha venduto milioni di copie in tutto il mondo, facendo
entrare di forza Sam Fisher tra gli eroi dei videogiochi più
amati dall’utenza.
UN REGISTA UN PO’ RIPETITIVO?
I cliché della saga sono
pressappoco gli stessi: il mondo è sull’orlo di una Terza Guerra
Mondiale, i terroristi si stanno prendendo gioco delle
Superpotenze seminando zizzania ovunque, e l’Intelligence
statunitense non può far altro che affidare il destino del
pianeta nelle nerborute mani di Sam Fisher, il migliore tra gli
agenti scelti.
Anche in Chaos Teory ci
troveremo, quindi, ad affrontare una situazione assai simile:
nel 2008 un virus dei computer ha infettato le reti USA e
Giapponesi bloccando l’intera economia mondiale. Come se non
bastasse, al largo del mar cinese una nave giapponese viene
affondata. Stessa sorte tocca ad una nave da guerra
statunitense, durante i festeggiamenti del 4 Luglio. Con la
recessione economica che incalza, Cina, Giappone, Corea ed USA
si ringhiano addosso come quattro cani prima di una zuffa: la
guerra sembra inevitabile, Sam Fisher ha 72 ore di tempo per
trovare i terroristi che hanno causato tutto ciò.
HA INIZIO LA MISSIONE!
Il
gioco ha inizio su di una spiaggia. Ormeggiato il canotto, il
buon Sam dovrà tentare di intrufolarsi in un vacchio castello
occupato dai terroristi passando per diversi cunicoli naturali.
E’ notte, fa freddo e piove: classica ambientazione in cui può
muoversi una spia del calibro del nostro protagonista!
L’obiettivo è salvare un matematico che è stato rapito da questa
cellula terroristica per poter aver così accesso a questo virus
che, nelle ore successive, invaderà i computer USA e giapponesi,
bloccando così entrambi i mercati.
Mentre su PC il tutto comincia nel
migliore dei modi, con una grafica in grado di far crollare a
terra anche le mandibole dei giocatori più navigati, la stessa
cosa non può dirsi per la versione Game Cube. All’utente
Nintendo è infatti toccata in sorte una versione molto più
simile a quella per Playstation 2 (praticamente identica)
rispetto a quelle –graficamente eccellenti- X-Box e PC. Anche il
primo incontro con i nemici non è certo tranquillizzante: mentre
Sam si intrufola nella grotta sente infatti le voci di due
soldati intenti ad esplorare i dintorni. All’improvviso il gioco
prevede che uno torni sui suoi passi, mentre l’altro decide
invece di continuare con l’esplorazione e vi viene cautamente
incontro. A questo punto, l’azione che chiunque farebbe in un
caso del genere è facilmente intuibile: sparare alla guardia
prima di finire scoperti. Un colpo ben mirato alla testa ed il
tapino cade per terra. Il tonfo allerta però il commilitone che
corre verso il compagno. Corre? Macché! Piano piano si avvicina
al corpo, pronunciando nel frattempo frasi del genere: “Uomo a
terra!... Qualcosa non va!” oppure: “Lo ammetto: ho paura e
vorrei essere in un altro posto!”. In cinque secondi qualunque
giocatore si rende così conto che sarebbe stato meglio lasciare
i nemici muti, o scrivere frasi un po’ più a tono con il
contesto…
Ma non finisce qui: se non
freddate anche questa guardia e le permettete di trovare il
cadavere del compagno, darete modo all’IA artificiale di
mostrarsi per quella che è: in un primo tempo il tapino inizierà
a correre a destra e a manca, puntando il fucile nei luoghi più
disparati (persino contro i soffitti!), poi, dopo neanche 1
minuto, la situazione si calmerà e la guardia chiuderà il
fattaccio dicendo “Bhé, non è nulla: devo essermi sbagliato” o
ancora: “sono solo fantasmi e ombre…”. Visti gli avversari,
forse il buon Sam non è poi neanche così speciale come tutti
credono…
“A” COME ASSASSINI? NO, COME
ASINI!
E’
inutile continuare: per quanto infatti i livelli
successivi siano comunque più interessanti della prima missione
ambientata al faro (suddivisa, per la versione GC, in tre più
piccole sottomissioni) e vi vedano muovere nelle zone più
disparate del mondo: da un quartiere malfamato di New York ad
Hokkaido, Giappone, passando per una banca del Sud America
(forse la missione più bella), un gioco come questo non si regge
bene in piedi se a mancare è proprio una IA almeno discreta.
In redazione abbiamo finito il
gioco 2 volte, a modalità Facile e Difficile, ma la sinfonia non
cambia e di situazioni paradossali come quella descritta nello
scorso paragrafo il gioco ne è pieno. I nemici potranno darvi
del filo da torcere solo quando sono in gruppo (è comunque
difficile incontrarne più di 2 alla volta e solo in sporadici
casi apparirà anche un terzo uomo) o quando le stanze in cui vi
muovete sono perfettamente illuminate. Negli altri casi basterà
che vi muoviate felpatamente fino a raggiungere le loro schiene
per poi immobilizzarli all’istante: fatto ciò potrete decidere
se far perdere loro i sensi (dorsale L), pugnalarli alle spalle
(dorsale R) o utilizzarli come scudo umano (tasto B). In molte
missioni avrete l’ordine di non uccidere nessun nemico, quindi
l’unica alternativa rimane o stordirli o sgattaiolare nell’ombra
senza farvi sentire (più divertente ma anche più pericoloso).
Anche quando le guardie sono in coppia, è però sufficiente
aspettare che si allontanino l’una dall’altra per farle fuori
individualmente: sappiate, di fatti, che tutti i nemici presenti
nel gioco soffrono di una sordità acuta e basta fare qualche
rumore (che non sia uno sparo) anche a due metri di distanza
perché non si accorgano di nulla. Questo difetto diventa
particolarmente frustrante quando si tenta di attirare la loro
attenzione fischiando: perché sentano in certi casi bisognerà
praticamente andare a qualche passo da loro, rendendo però poi
nulla qualsiasi altra tattica progettata. Ilare è invece la
possibilità di distrarli tirando loro diversi oggetti (pietre,
lattine o bottiglie di vetro) che Sam può trovare lungo il
percorso: molte volte capita infatti che, tirandoglieli alle
spalle o persino sulla testa, i nemici rimangano imbambolati
come se nulla fosse…
Di contro, a volte capiterà che
riescano ad accorgersi della vostra presenza anche senza che
abbiate fatto il minimo rumore o spostamento: l’IA nemica
traballa più che mai, inutile negarlo ed è difficile, dunque,
digerire a dovere un gioco di questo calibro quando a mancare è
proprio la portata principale. Sgattaiolare per le condotte,
nell’ombra, prendendosi gioco dei nemici, non è infatti
divertente se questi sono intelligenti come scarafaggi
decerebrati. Allora ci chiediamo: dove sono finiti i villici di
Resident Evil 4? Erano assoggettati al volere delle
Plagas ma, nonostante ciò, erano molto più vispi ed arzilli di
questi presunti terroristi. Circondavano l’abitazione in cui il
giocatore si nascondeva, tentavano di penetrare tramite le porte
e le finestre, prendevano le scale per entrare dai piani
superiori… un gran bel ricordo, nostalgico persino, se viene in
mente durante una partita a Splinter Cell Chaos Theory! E
chi si lamentava del fatto che nel gioco Capcom ci fosse qualche
clone di troppo tra le schiere dei villici, cosa potrà mai dire
notando che in Chaos Thoery
TUTTI gli avversari sono identici, tanto nel volto quanto nel
fisico!? Variano da missione a missione, questo è vero, ma
all’interno dello stesso livello non farete altro che scontrarvi
con terroristi tutti uguali, neanche si trattasse di un gioco
appartenente alla passata generazione di console…
UN MOTORE POCO BRILLANTE
Se
l’ultima fatica Ubisoft non soddisfa per quanto concerne l’IA
degli avversari, l’utente Game Cube avrà un altro motivo per
avere la bocca amara: il comparto grafico. Se, come già
precedentemente scritto, le versioni PC ed X-Box presentano
infatti una grafica di tutto rispetto, con tanto di effetti
speciali e giochi di luce davvero ben fatti, i due mini DvD del
Cubatolo altro non contengono che una versione NON rivista e NON
corretta di quella edita per Playstation 2.
La quantità poligonale è difatti
piuttosto esigua, specie se comparata con le ultime produzioni
per GC (non tiriamo poi in ballo Resident Evil 4…) e la
qualità media delle texture raggiunge a stento la sufficienza.
Dalla bellissima versione PC rimangono solamente alcuni riflessi
delle luci e la pulizia con cui è realizzata l’acqua, elemento
molto presente in quest’avventura di Fisher. Se però i piciisti
potranno persino notare l’effetto “bagnato” sulla tuta di Sam
quando questi è in acqua, i possessori del Cubetto Nintendo
sappiano già che vi dovranno rinunciare, così come dovranno
rinunciare a tutta una serie di elementi grafici davvero
intriganti…
ON LINE A CASA PROPRIA!?
Parlando
di rinunce, è d’uopo tirare in ballo la tanto attesa modalità on
line. Come accadde già in Pandora Tomorrow, gli
sviluppatori sembrano puntualmente dimenticarsi che anche il GC
dispone di un proprio modem e così questa mode a due giocatori è
saltata anche 'sta volta…
Non si disperino, però, i
nintendofili, dato che Ubisoft ha pensato ad una
modalità Cooperativa studiata appositamente per la poliedrica
console della Grande N. Il tutto si svolgerà, dunque, su di un
unico schermo, diviso verticalmente dallo split. Anche in questo
caso i difetti, ovviamente, non mancano. Primo fra tutti,
l’assoluta necessità di giocare in cooperazione con un
televisore medio-grande: semplici 15-17”, infatti, renderebbero
solo la questione più caotica di quanto non lo sia già da sé.
Come se non bastasse, poi, le missioni, appositamente studiate
per questa mode, sono sempre piuttosto noiose e fin troppo
corte. Tre, quattro stanze al massimo e si passa già a quella
successiva. Due o tre guardie da uccidere, una mitraglietta da
schivare e tutto è già finito... Certo, affrontare i nemici con
un amico è pur sempre divertente, ma questa modalità ricavata in
fretta e furia da un’appendice di quella, ben più interessante,
on line, non potrà mai soddisfare i giocatori.
MISSIONE FALLITA?
Insomma,
Splinter Cell: Chaos Theory non è certo ciò che i
possessori del Cubo si aspettavano. Su PC ed XBox potrà contare
su di una grafica 10 volte superiore, la Play2 avrà almeno la
modalità on line ed il GC… cosa si ritrova? Se avete letto la
rece, saprete che avrà una grafica da Playstation 2 ed una
modalità cooperativa che non solo non riesce a supplire la
mancanza di quella via modem, ma sembra persino mal strutturata
e messa assieme frettolosamente.
Per il resto, un' IA dei nemici
scadente non fa che rendere il terzo capitolo della saga di Sam
Fisher poco longevo, poco ispirato e, soprattutto, poco
divertente.
Peccato: tutti noi avremmo
scommesso molto su quest’ennesima fatica di Ubisoft!
Si
ringrazia per il gioco:
Ubisoft Italia
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PAGELLA
Sistema:
Game Cube
Target:
16+
Genere:
Stealth/Avventura
Giocatori:
1/2
Produttore:
Ubisoft
Distributore:
Ubisoft Italia
Versione:
Pal
Requisiti:
70 Blocchi Mem.
Uscita:
Disponibile
Video:
Non Disponibile
Copertina:
FOTO:
Il gioco si svolge
prevalentemente nottetempo, ma anche durante il tramonto di
Hokkaido avrete bisogno del visore notturno per vederci come si
deve!
Afferrare un nemico
alle spalle è essenziale per strappargli preziose informazioni!
E' sempre meglio
liberarsi dei nemici in fretta e furia: bastano due o tre colpi ed
il buon Fisher passerà a miglior vita!
La modalità
cooperativa è realizzata piuttosto malamente e non fa che acuire
il desiderio di poter giocare a quella on line...
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