VOLETE
DIVENTARE I RE DELLO SWING SENZA ESSERE PER FORZA BRAVI COME
JOHNNY DORELLI? ALLORA CHIEDETE AIUTO A DONKEY!
Un
tempo protagonista di platform game dal livello qualitativo
incredibile, il buon caro vecchio DK si è ultimamente dato ai
giochi più bizzarri che la mente umana possa concepire. Titoli
musicali, strambi piattaforma da giocare tamburellando sui Bongo
DK come forsennati (rispettivamente: Donkey Konga e Donkey
Kong Jungle Beat), sono infatti solo i primi di una serie
che, fortunatamente, conterà sempre un maggior numero di
esponenti. Il prossimo 4 Febbraio, difatti, uscirà in tutta
Europa, assieme a DKJB, anche Donkey Kong King of Swing,
in esclusiva su Game Boy Advance.
SI
VA SULLA MONTAGNA, SI VA A BANCHETTAAAAR!
Il
malefico King K. Rool ha nuovamente rapito i membri della
famiglia Kong, spetta dunque a Donkey riportare la pace e
salvare i rapiti. Questa la trama, classica di ogni altro
prequel; il gioco, invece, è totalmente diverso rispetto alla
serie Country a cui la Rare ci ha abituato.
Il
gorillone incravattato, infatti, non dovrà più, per arrivare
allo stage finale, attraversare una caterva di livelli a
scorrimento orizzontale vecchio stampo, “à la Mario”, per
intenderci, bensì spalmarsi di talco le prensili zampe ed
iniziare un’interminabile scalata che lo porterà alla
vittoria.
Tutto
il gioco si dipana lungo sezioni che dovranno essere scalate (in
senso fisico, dopo capirete) dal giocatore, che dovrà far
appoggiare le mani del pulcioso essere nei vari appigli che gli
sviluppatori hanno gentilmente sparpagliato. La sensazione
dell’arrampicata è resa più forte dallo strambo sistema di
controllo adottato: scordatevi dunque i tasti A, B o la croce
direzionale, perché in King of Swing si va avanti solo mediante
la pressione dei dorsali L ed R!
Con
il primo DK allunga il suo braccione sinistro, con il secondo
quello destro, mentre, premendo e rilasciando entrambi, spiccherà
un salto verso altri appigli più lontani.
L,R,L,R,L,R,R,R,R,R,L,L,R, L ed R assieme e poi ancora
L,L,L,R,R,R,R e via di questo passo, i livelli scorrono veloci ed i vostri indici, via via, si fanno più snelli e
preparati. Questo, almeno, per quanto riguarda le prime sessioni
di gioco che potremmo definire senza ombra di smentita come
“preparatorie”, poi, tutto si complicherà dannatamente.
Inizieranno difatti a comparire interruttori a tempo, switches
di vario genere, terribili pneumatici (i vecchi fans della serie
li ricorderanno bene) che, se sfiorati, vi lanceranno un po’
ovunque, facendovi perdere ogni appiglio. Come se la situazione
non fosse già abbastanza catastrofica, ci sono poi i nemici da
evitare –vecchie e nuove conoscenze- e le banane da
agguantare, anche e soprattutto per rimpinguare la propria barra
energetica. E poi loro, i boss: veri e propri sicari assoldati
da King K. Rool per farvi la pelle al primo tentativo. Vi
spareranno globi di fuoco, sciabole e qualsiasi altro oggetto
contundente mentre voi, inermi, sarete appesi come salami e non
potrete far altro che evitare tutto ciò che vi viene scagliato
contro, in un tripudio di esplosioni ed effetti speciali. Gli
indici, allora, inizieranno ad assestare i primi colpi, a non
volervi più ubbidire, a non muoversi velocemente come prima. E
sarà così che deciderete di spegnere la console e di mettervi
a dormire, anche perché da quando avrete iniziato a giocare saranno
ormai passate ore, e adesso sarà già notte fonda. E dormirete,
incuranti del fatto che, all’indomani, vi ritroverete con gli
indici anchilosati!
DOTTORE,
DOTTORE!!
Scherzi
a parte, anche King of Swing, come Donkey Konga e Jungle
Beat, è comunque un gioco da prendere a piccole dosi, per
via del suo particolare sistema di controllo che richiede la
ripetizione continua, meccanica ed infine frustrata di uno
sforzo fisico non indifferente. Piegare continuamente le dita
sui dorsali del GBA, così come tamburellare le proprie mani sui
Borghi DK del Game Cube, sono azioni che stancano il giocatore
più di quanto ci si possa aspettare, perciò, anche noi non
possiamo che consigliarvi di seguire le raccomandazioni che il
gioco stesso include: lunghe pause tra una sessione e l’altra
e, soprattutto, non accanitevi troppo sui dorsali, né tantomeno
sulle vostre piccole, paffutelle, dita!
OTTO
INDICI DA BATTAGLIA!
Valida
alternativa alla modalità principale, è la possibilità di
ritrovarsi catapultati in speciali arene per combattere contro
tre vostri amici (ve la sentite di prendere parte alle "Forestiadi"?).
Le mode disponibili sono diverse, qui esponiamo le prime tre: in una non dovrete far altro che
arrivare primi alla meta, scalando il percorso prima degli
altri; in un'altra, invece, appariranno casualmente dei barili
che dovrete raggiungere prima che sia troppo tardi, in una
continua corsa contro il tempo e contro gli altri partecipanti.
La terza ed ultima mode, infine, consisterà nello scontrarvi
con i vari contendenti, colpendoli con delle sonore capocciate.
Quest’ultima si è rivelata la meno divertente e la più
caotica. I personaggi che compaiono nel gioco sono tutti quelli
che la Rare, più di dieci anni fa, affiancò al pulcioso Donkey:
da Diddy a Dixie, passando per Funky, Cranky ed il fantasma
della sua dolce metà. Insomma, ce n'é per tutti i gusti e
vedrete che anche il multiplayer non vi deluderà!
DONKEY
SNATURATO!
Se
personaggi e ambientazioni prendono spunto dalla serie di DKC,
discorso inverso va fatto per la grafica che segue una strada
tutta sua, molto più vicina al classico stile dei titoli di
Super Mario. Per la prima volta in un gioco di Donkey Kong,
infatti, né i personaggi, né gli sfondi sono stati creati
utilizzando la famosa tecnica della grafica renderizzata (ovvero
creata su computer e poi trasferita a mo’ di immagine nel
gioco vero e proprio, “à la Resident Evil”) alla
quale Rare ci aveva ormai abituato. Niente scenari
foto-realistici, dunque, ma più semplici e dal sapore cartoon.
Anche i personaggi stessi sono stati tutti resi più simili a
delle caricature che alle loro controparti “reali” dei
giochi della Rare.
Ed
è proprio lo stile fumettistico, troppo semplice e colorato,
troppo simile ad un qualsiasi gioco di Mario –o meglio, di
Yoshi- che, in prima istanza, non ci ha convito. Tutti coloro
che si avvicinano per la prima volta al mondo di Donkey non ci
faranno neanche caso, ma, per “aficionado” come noi, dire
addio alla mitica grafica renderizzata che ha griffato tutta la
serie Country (e ripresa, poi, nell’episodio per
Nintendo 64) è un duro colpo e, per riprendere il
titoletto di questo paragrafo, è un po’ come se ci avessero snaturato la mascotte scimmiesca della Grande Enne! Questo
non ce lo dovevate fare…
Musicalmente
parlando, invece, il gioco fa il suo dovere, con brani che
accompagnano in maniera perfetta il susseguirsi delle azioni,
senza però mai diventare ripetitivi e frustranti. Simpatica,
inoltre, la trovata di inserire diversi pezzi in “simil
swing”, facendo così gracchiare gli altoparlanti del GBA come
se si stesse ascoltando un CD del bravissimo Dorelli…
La
giocabilità è ottima: con due soli tasti (L ed R) si
attraversano livelli su livelli e si affrontano situazioni
sempre differenti che richiedono una buona dose di tempismo,
abilità e, perché no, anche forza fisica. Unico difetto,
l’ho già detto, è rappresentato dal fatto che sia meglio non
protrarre troppo a lungo le sessioni di gioco, o l’indomani
non riuscirete neppure a stringere per le mani la vostra biro. I
livelli sono tanti, ottimamente caratterizzati ed infidi al
punto giusto. Ci sono punti che vi fregheranno non una, ma due,
tre, quattro… anche dieci volte, ma voi avrete sempre voglia
di iniziare da capo, perché, signori miei, questo è un titolo
frenetico e veloce, che coinvolge come pochi altri, con il suo
concept semplice e persino bizzarro.
LA
VETTA.
Insomma,
se esistono i rompicapo, possono esistere anche gli
“spezza-indici” e Donkey Kong King of Swing
appartiene a tutti i diritti a questa categoria. Un gioco
divertente, frenetico e piuttosto longevo (quanto dipenderà
dalla vostra dose di pazienza!), che vi farà apprezzare
l’ultima, stravagante, avventura di un personaggio sempre più
duttile: Donkey Kong!
Si ringrazia per il
gioco: Nintendo Italia
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PAGELLA
Sistema:
Game Boy
Advance
Target:
3+
Genere:
Piattaforma
Giocatori:
1/4
Produttore:
Nintendo/Paol
Distributore:
Nintendo
Versione:
Pal
Requisiti:
/
Uscita:
4 Febbraio
Video:
Disponibile
Copertina:
FOTO:
Poteva mancare il
vecchio e bisbetico Cranky? Certo, e invece...
Come se non fosse
già faticoso arrampicarsi, a peggiorare la situazione ci pensano
questi pneumatici pronti a spedirci chissà dove!
Andando avanti col
gioco, i livelli diverranno sempre più impegnativi e ricchi di
interruttori e appigli a tempo...
Una volta azionata
la leva, dateci sotto con L ed R perché, dopo un po', gli appigli
scompariranno e potreste cadere nel vuoto!
Quante belle
banane... peccato che raccoglerle non sia così facile come
sembra!
L'ottima
conformazione dei livelli, unita ai tanti enigmi a tempo ed alla
presenza di molti e fastidiosi nemici, metterà a dura prova la
vostra pazienza!
In quattro corrono
verso la vetta: chi s'attarda cade, chi arriva primo conquista la
gloria...
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