-Uffa!- pensò Mariolino che era un bel
bambino bruno di 5 anni. Anche
quel mattino gli toccava andare a
scuola e questo fatto non
lo rallegrava per niente. Poteva
forse fare qualche magia per
zittire sua madre una volta per tutte?
La donna aveva la voce
particolarmente stridula,
o almeno così pareva al bambino.
-Mariolino, Mariolino, è ora!-
ripeteva come un'ossessiva cantilena.
La scuola era iniziata da due soli
giorni e il bambino frequentava
la primina. Avrebbe dovuto imparare
a leggere e a scrivere.
Mariolino pensò che così non
si poteva andare avanti. Vabbene
un giorno, vabbene due giorni, ma adesso basta!
Voleva un pò di vacanza.
La signora Roberta ancora in vestaglia,
aprì la porta della stanzetta
di suo figlio ed accese la luce.
-Forza!- disse con l'aria
di chi ha già pazientato abbastanza.
Mariolino fu
così costretto ad aprire gli occhi.
-Non è festa?- mormorò con un filo
di voce, senza illudersi troppo
perchè già sapeva che festa non era.
-Va in bagno a lavarti!-
comandò la donna e si avviò tranquilla in
cucina a preparare la colazione.
Non aveva mai conosciuto un
bambino pigro come il suo.
Tutto ciò che voleva fare era
stare davanti alla tv
a guardare videocassette.
Mariolino si alzò, indugiò un lungo
istante seduto sul letto, poi si
infilò le pantofole e rassegnato,
si avviò verso il bagno.
Lavarsi la faccia non gli piaceva.
Il sapone però era morbido e
profumato e Mariolino incominciò
a sfregarlo con forza facendo
così tanta schiuma.
Una schiuma bianca bianca.
E pensare che l'aveva ripetuto
un'infinità di volte! Non voleva
imparare a leggere,
gli bastava vedere
le figure per capire
le storie. E "da grande"
non voleva fare nulla.
-Cosa vuoi fare da grande, Mariolino?!-
gli chiedeva suo padre.
-Nienteee!!- protestava il bambino seccato.
-E soprattutto
non voglio andare in prima emementare!
Non voglio andare a scuola..!-.
Ma pareva che nessuno volesse
rispettare questa sua volontà.






2