Carnevale antico

 

Ancora, ne la tetragona

piazza (1), sui vecchi balconi

i quattro prenci si adergono

rigidi, ai quattro cantoni;

 

ancora in atto dispotico,

s'ergon nei quattro veroni,

che vuoti, muti sovrastano

a le marmoree Stagioni:

 

da le lor nicchie sogguardano.

vigile scolta costante,

alte su l'urbe quadrivia,

le quattro Virgini sante.

 

Volge la ruota retrograda

del tempo l'illusione

e cento visi si affacciano

 a quell'aereo verone.

 

Giù, ne la piazza, il tripudio

di carnevale che muore,

di carneval che farnetica

giunto a l'estreme sue ore.

 

* * *

Estranei a tanto tripudio,

da presso a la stessa ringhiera,

due sguardi fedeli s'incontrano

nel dolce mister de la sera.

 

Sorride una donna, sorridile

un giovane accanto, felice,

mio Padre. Nei cuori l'anelito

d'amore, che il labbro non dice.

 

Or già la magione patrizia

d'innumeri lumi risplende,

ne l'ampio salone magnifico

Terpsicore gli animi accende.

 

Si forman le coppie e si sciolgono

ne l'agile ritmo incalzanti,

inebria una dolce vertigine

le belle nel vortice ansanti.

 

Estraneo a quel mondo volubile

il giovane solo si attarda

e guarda lei sola che angelica

in atto di amore lo guarda.

 

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(1) La piazza Vigliena, detta dei Quattro Cantoni,

nel centro di Palermo. I "quattro prenci" sono le statue

di quattro re di Spagna e Sicilia; le "quattro Vergini sante"

sono : S. Cristina, S. Ninfa, S. Oliva, S. Agata

 

 

Rimembranza romana

 

Stamane ricordi di Roma,

di Roma di trent'anni fa.

o quasi. Un piccolo albergo,

ma lindo, col nome di Dante,

in via, se non erro,... Firenze.

Studiavo, studiavo... imminenti

gli esami del primo concorso.

Uscivano all'aria di Roma

ne la frescura mattinale

il babbo e i fratelli; io no,

io dentro... a studiare ( oh tormento

quello studiare intento

dentro una piccola stanza,

quando fuori c'è la fragranza

di Roma con le sue belle

fanciulle e nel nostro cuore

l'ardore della giovinezza,

il roseo delle prime aurore!)

- permette, signore? - una voce.

- Avanti - Una donna, la donna...

 

Bella? Forse, chi sa?

Guardavo  soltanto la gonna,

non vidi il suo volto. Però

sentivo, lì dentro la stanza,

qualcosa, che era fragranza,

speranza, baldanza, esultanza,

non so...

 

 

Testimonianze sul prof. Giuseppe Galati Mosella