Il Tema

 

' Ore felici ' Ecco, figliole, il tema.

Vi piace? ' chiedo con curiositā.

' Oh si, ' rispondon tutte, ' oh si, ci piace.

Perchč quell'una tace,

tace e nel viso smunto,

ne l'occhio vuoto e affranto

passa un'ombra, una mesta ombra di pianto?

Oh pietā, oh pietā!...

dunque una bimba, che non ebbe mai

un'ora sola di felicitā?

 

 

Visione

 

Oh come scende nera

questa sera,

nera, nera, nera!

All'anima stanca

qualche cosa ora manca.

 

La cerca nel passato...

Ma par d'essere tornato

un fanciullo, come tante,

tante, tante sere fa...

 

Mi viene incontro mia Madre:

io il braccio le porgo,

come allora, e m'accorgo

ch'essa mi ama quanto

mai non credetti allora...

 

- Mamma, riandiamo per quella

via solitaria e bella,

dove passeggiavamo

(frusciava qualche ramo

e auliva il gelsomino)

ne le sere d'estate

dolci ed illuminate

da una tenera luna?

Di che parliamo, mamma?

- Di quelle cose stesse,

figliolo mio, di quelle

ch'erano buone e belle,

come le prime stelle,

che brillavan su noi. -

 

 

 Piove

 

Piove. Su l'umida via

d'incerte ombre il riflesso

affiora e svanisce. Com'esso

i sogni de l'anima mia.

 

 

Primavera

 

Ne l'aria passa un alito di rose,

che viene con la brezza,

ma non sai  donde viene.

Il sole ha una sua tiepida carezza,

che t'inonda le vene

di un'ebbrezza

misteriosa.

Un canto č ogni cosa,

un canto č nel mio cuore:

o stagione d'amore,

o Primavera!

 

O Primavera,

porta a chi soffre il tuo

soffio consolatore,

e dona a chi dispera

un po' di tua speranza, o Primavera.

 

Conforta del tuo raggio

l'ultima tappa - forse - del viaggio

a lo stanco vegliardo:

a l'erbe degli avelli

dā il sorriso dei fiori

o amabile fanciulla,

e brilla ad ogni casa, ad ogni culla,

o santa Primavera!

 

 

Testimonianze sul prof. Giuseppe Galati Mosella