professore di Chimica Nucleare presso Università di Palermo

 

da "Senza più tempo, senza più parole"

Senza più tempo, senza più parole

 

Il pomeriggio scende

nell'animo dell'uomo

quando la vita tende

a renderlo più domo.

 

E si contempla allora

quel che il mattino è stato

quello che fino ad ora

non si è dimenticato.

 

Non è più primavera

e scende in te il silenzio

che già prelude sera.

 

Perché se arrossa il sole

ti senti senza tempo

e senza più parole.

 

 

 

 

 da "Rime di fine millennio"

Maratona a mare

 

Ti ricordi Totò quando al crinale

pietroso risalimmo del Pizzuta ?

Lontana si godeva la veduta

di Palermo adagiata nell'opale.

Sembrava di toccare con le dita

le case di bambagia e la verzura

color smeraldo della "Favorita"

galleggianti laggiù nella calura.

Scendemmo tra le balze sonnolente

tra l'ombra e il sole giù per il vallone,

assaporammo l'acqua di sorgente

a fianco della strada a Giacalone.

Poi Pioppo, Monreale sempre a piedi

una sacca a tracolla con qualcosa.

Eravamo due vispi e forti redi,

ci nutrivamo d'aria e sole ad iosa.

Quindi Boccadifalco e poi Uditore

periferia della Palermo antica

e mentre si snodavano le ore

camminavamo nella valle aprica.

La nostra meta allora era una spiaggia :

Isola delle Femmine, due case

ed una costa ancora un po' selvaggia

con cespugli di spine brune e rase.

Quando dal mare giunse a noi la brezza

e poi scorgemmo l'isola agognata

fu quello il trionfo della giovinezza,

per noi fu quella la più gran giornata.

Due tuffi, il refrigerio, alcun amici ...

poca cosa saranno a questi giorni

dove essenziali son anche i contorni.

A noi bastò per essere felici.

 

 Il Prof. Carmelo Cappadona è stato un bravo sub e grande amante del mare