All'Elettricista

 

Lo so che attendi ed io ti servo tosto

con un elogio che, parola mia,

occuperà di certo il primo posto

tra quelli a cui è già stato dato il via.

con un elogio che, senza difetto,

farà leccar le dita a chi è diretto.

 

Ascolta dunque (lascia pel momento

 il nastro, le pinzette, le bobine ;

 chiama a raccolta tutto il bastimento

 e accendi riflettori e lampadine)

 Ascolta dunque, o astro che più brilla

 quando più lesta scocca la scintilla !

 

Per te muovon le torri e i mulinelli,

scoppian le mine, partono i siluri,

e squillano campane e campanelli

ed i motori girano sicuri ;

e girano le dinamo potenti

che dànno luce e forza a mille utenti.

 

  Va ben così ? Sei tu che i "Molinari"

   (i contagiri amor del macchinista)

   tre volte al mese smonti, e poi ripari.

   Sei tu, soltanto tu, l'elettricista,

   che quando, a notte, sei di comandata,

   non cerchi che una valvola bruciata.-

 

Poi ti congedi un giorno ; e il giorno appresso

t'apri bottega nella tua città

con una grande scritta sull'ingresso :

<< Radio - apparecchi ed elettricità.

Si comprano le valvole bruciate.

La vendita è a contanti e non a rate >>.

 

 

 

Al Cuoco

 

Sii benedetto tu, tra i benedetti

o cuoco d'ogni nave, d'ogni bordo !

Ora che sono a terra i tuoi spaghetti,

li mangio sol nel sogno e nel ricordo ;

ora che sono a terra, il tuo risotto,

lo mangio troppo crudo o troppo cotto.

 

   O Scuola cuochi di La Spezia, dove

   Maestro Attilio è il Capo che dispensa 

   la scienza a piene mani, in mille prove,

   l'arte della cucina e della mensa.

   O Scuola cuochi, il tuo diploma vale

    quello di un istituto magistrale !

 

O gnocchi alla romana, o pollo arrosto,

o struccolo, o scaloppe rivestite,

o scampi del Quarnaro d'alto costo,

e cento e cento salse saporite :

voi siete le pietanze prelibate,

voi siete le più nobili portate !

 

Per cui ti vedo in candido turbante

 o cuoco, tra i bei mestoli lucenti,

 manipolar l'intingolo piaccante,

 manipolar le droghe succolenti ;

 per cui ti vedo, ad ogni fin di mese,

 rifar pensoso il conto delle spese !

 

Soltanto la tua faccia furibonda

diventa, se il cattivo tempo incalza ;

ed al beccheggio e all'impeto dell'onda

ogni stoviglia scivola e rimbalza ;

e con le braciolette, gl'involtini

vanno a finire lungo i trincarini !

Le poesie di Michele Paturzo pubblicate nel volume"GLI ELOGI" 

- Edizione a cura dell'Istituto Andrea Doria

 Casa Editrice G.D'Onofrio - Napoli-Sorrento - 20 Gennaio 1960

Poesie dedicate ai Marinai della Marina Militare