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Al Carpentiere
O nobiltà del tuo vecchio mestiere ch'ebbe sul mare la sua giusta gloria, allor che abilità di carpentiere era virtù sancita nella storia, quando i madier, la chiglia ed il fasciame venivano tagliati nel legname !
Par di sentirlo, sulle nostre rive, quel tuo incessante e allegro martellare nei pressi dello scal che sopravvive all'invadente lavorio del mare ; par di sentirlo, grave e cadenzato, il colpo del maestro calafato !
Era, in quel tempo, l'ascia il solo arnese col quale modellavi ogni struttura : i bastimenti delle nostre imprese visser, nel tempo, per la tua bravura nel levigar pennoni e pennoncini, paramezzali, mastre e trincarini.
Ma or che le navi fatte son d'acciaro il tuo mestiere sta soltanto scritto : e l'ascia - il ferro prediletto e caro - rimane ad ammuffire nel soffitto ... Ora, per fabbricar porte e stipetti, adopri i macchinari più perfetti.
Ciononostante ad altre e dure prove vien messa la tua pialla e il tuo martello : se sopra la cuccetta mia ci piove tu m'eviti di prendere l'ombrello perché in un batter d'occhio mi rappezzi buchi, fessure e crepe dei tramezzi !
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Al Capogamella
Capo gamella mio, capo gamella, ti annuncio che Natale è già vicino coi Magi, col Presepe, con la Stella, con il sorriso di Gesù Bambino. Ti annuncio queste cose per memoria, per te, per il tuo nome e la tua gloria.
A buon intenditore poche parole, capo gamella mio che fai le spese: prepara tegamini e casseruole pel venticinque del corrente mese ; prepara un bel nutrito capitone che mangeremo all'ombra del cannone.
E zeppole a bizzeffe, quelle fatte con pasta, miele, e odor di rosmarino. Fai metter fuori al cuoco le pignatte che tien nascoste dentro il camerino, e grida a tutto il bordo l'allegria di questo mese senza "economia".
Un occhio guarda il gatto e uno la triglia così come il proverbio antico insegna ; fra un colpo e l'altro venga una bottiglia per far maggiore onore alla consegna. Che venga una bottiglia di Gragnano che fa arrivare i colpi più lontano.
Tu scendi, o Re del Cielo, dalle Stelle, per insegnar l'amore a tutto il mondo ; e noi lustrando mestoli e gamelle rendiamo il Tuo gran giorno più giocondo. Che questo Tuo gran giorno natalizio ben faccia a chi non l'ha, metter giudizio !
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Le poesie di Michele Paturzo pubblicate nel volume"GLI ELOGI" - Edizione a cura dell'Istituto Andrea Doria Casa Editrice G.D'Onofrio - Napoli-Sorrento - 20 Gennaio 1960 Poesie dedicate ai Marinai della Marina Militare |