Il signore degli abissi

 

 

 

 

Una bella poesia di

 

 Cafagna Filomeno


 

 da Facebook "Fan di Marina"

 

per gentile concessione dell'autore.

 

(18.03.2012)

 

 

 

 

 

 

D'esser mezzo di pace

non mi posso vantare

perciò di nascosto io vado a cacciare.

 

L'azzurra distesa è la mia prateria

la profonda acqua è casa mia.

dentro essa io son relegato

perché dall'esterno non venga additato

e quando di boccheggiare ho la necessità

all'azzurra distesa mi serve tornar.

 

Tra tante attenzioni e peripezie,

durante il giorno torno alle azzurre praterie;

ma se la notte mi avviluppa

allora quell'aria me la godo tutta.

 

Attendi "tenebra" a cedere il posto,

agli scorci di luce che non mi terran più nascosto.

Allor io dell'onde mi dovrò coprire

affinchè il ferreo uccello non mi possa scoprire.

 

Rizzo l'orecchio per ascoltare

l'estraneo rumore alla voce del mare.

Ecco! lo odo, pian piano s'avvicina

senza saper che il sorger del sol non vedrà domattina.

Armo il mio braccio son pronto a colpire

pregando il Signor..

che tra le mie grinfie non lo faccia finire.