Consegne del Congedante

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Ovidio Tara

 


 

Marinaio Ovidio Tara 

 

- Distaccamento Marina Militare Roma

 

Anno 1961 

 

 

 

 

Va in congedo finalmente

dopo tanti contingenti

pure a noi ormai è toccato

il congedo illimitato.

 

Torneremo a casa nostra

tra i ricordi del passato

fra le cose più preziose

non sarò più comandato.

 

Vi saluto amici cari

io ritorno a casa mia

una cosa raccomando

di guardar la branda mia.

 

L'ho tenuta per due anni

essa è stata la mia amica

ma purtroppo quanti danni

anche è stata mia nemica.

 

Per l'alzarti con ritardo

cinque giorni di prigione

care reclute imbranate

qui non c'è più religione.

 

Io t'avverto reclutina

di far bene il tuo dovere

se ti scansi la guardina

vai a finire al Lungotevere.

 

Là ti fanno lavorare

con la scusa del permesso

capo Mara a sorvegliare 

con quel viso da ossesso.

 

Pel tuo bene io lo dico

stanne sempre alla larga

questi sono quei cattivi

che ti prendono la targa.

 

E non credono ragioni

pur per una fesseria

lor ti buttan nelle prigioni

ed addio ragazza mia.

 

Per andar poi in franchigia

lascia star amico caro

c'è Salatto che ti guarda

con quel viso da somaro.

 

T'ispeziona tutto il corpo

guarda tutto attentamente

sessant'anni e porta ancora

sempre i gradi da Tenente.

 

Una cosa raccomando

alle reclute arrivate

di star sempre molto allegre

senza starsene ammosciate.

 

Nella cella di rigore

non si sta poi tanto male

devi prenderla per la migliore

e mangiar come un maiale.

 

Ti saluto nuovamente

tanti auguri amico mio

statti sempre più alla larga

da Arcadi e Spampinato.

 

Quelli sono dei mastini

non conoscono ragione

sempre per le fesserie

lor ti sbattono in prigione.

 

Questi versi di conforto

li ho scritti io in Marina

che per poco non son morto

il Marò Ciccillo Esposito.

 


Marinaio Ovidio Tara -

Distaccamento Marina Militare Roma -

 Anno 1961