4 - Il Mare


di Federico Garcia Lorca

 

Il mare

è il Lucifero dell'azzurro.

Il cielo caduto

per voler essere la luce.

Povero mare condannato

a eterno movimento

dopo avere conosciuto

la calma del firmamento!

 

Ma nella tua amarezza

ti redense l'amore.

Partoristi Venere pura

e la tua profondità

restò vergine, senza dolore.

Le tue tristezze sono belle,

mare di spasimi gloriosi.

Ma oggi invece di stelle

hai verdi polipi.

 

Sopporta la tua sofferenza,

formidabile Satana.

Cristo camminò sopra di te

e lo fece anche Pan.

La stella Venere è

l'armonia del mondo.

Taccia l'Ecclesiaste!

 

Venere è il profondo

dell'anima ...

...E l'uomo miserabile

è un angelo caduto.

La terra è il probabile

Paradiso perduto.

      

 

 

 

 

4 -Mediterraneo


di Eugenio Montale

 

Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale

siccome i ciottoli che tu volvi,

mangiate dalla salsedine;

scheggia fuori dal tempo, testimone

di una volontà fredda che non passa.

Altro fui: uomo intento che riguarda

in sé, in altrui, il bollore

della vita fugace uomo che tarda

all'atto, che nessuno, poi, distrugge.

Volli cercare il male

che tarla il mondo, la piccola stortura

d'una leva che arresta.

l'ordegno universale; e tutti vidi

gli eventi del minuto

come pronti a disgiungersi in un crollo.

Seguìto il solco di un sentiero m'ebbi

l'opposto in cuore, col suo invito; e forse

m'occorreva il coltello che recide,

la mente che decide e si determina.

Altri libri occorrevano

a me, non la tua pagina rombante.

Ma nulla so rimpiangere: tu sciogli

ancora i groppi interni col tuo canto.

Il tuo delirio sale agli astri ormai.