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La natività di Maria Il re benigno, il donatore generoso, accolse la preghiera del giusto e ad ambedue inviò l'annuncio. Inviò l'annuncio prima di tutto a Gioacchino, mentre stava ritto in preghiera nel tempio. Si fece udire una voce venuta dal cielo, che gli diceva: «Tu avrai una figlia che non sarà solamente gloria per te, ma per tutto il mondo». Questo annuncio a Gioacchino fu notificato alla beata Anna; essa tuttavia non cessò di pregare Dio con lacrime ardenti. Anche a lei dunque fu mandato l'annuncio da parte di Dio, nel giardino dove offriva sacrifici, con domande e preghiere al Signore. |
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L'angelo di Dio venne da lei e le disse: «Dio ha ascoltato la tua preghiera; tu darai alla luce l'annunciatrice della gioia, la chiamerai Maria, perché da lei nascerà la salvezza del mondo intero». |
Ora, dopo l'annuncio, ebbe luogo la gravidanza e dalla sterile Anna nacque Maria, 1'illuminatrice di tutti: così infatti si traduce il nome «Mariam»: «illuminatrice». Allora i venerandi genitori della felice e santa fanciulla furono colmi di una grande gioia. Gioacchino organizzò un banchetto e invitò tutti i vicini, sapienti e ignoranti, e tutti resero gloria a Dio, che aveva compiuto per loro un grande prodigio. In tal modo l'angoscia di Anna si cambiò in una gloria più sublime, quella di diventare porta della porta di Dio, porta della sua vita e inizio del suo glorioso comportamento. |
A questo punto è giusto che noi innalziamo il nostro discorso verso glorie e misteri superiori, aiutati dalla sua grazia, dalla sua intercessione, dal suo soccorso, perché è lei la causa e la dispensatrice di ogni bene. |
Le opere più antiche che trattano questo soggetto, un
dittico del secolo VI conservato a San Pietroburgo e un affresco della
chiesa Santa Maria Antiqua nel Foro Romano, mostrano che la composizione è
molto vicina a quella della Natività di Cristo. La differenza consiste nel
fatto che quest'ultima ha come sfondo la grotta e la montagna, mentre la
Natività della Vergine avviene all'interno di una casa, le cui strutture
architettoniche appaiono nello sfondo. Poiché la prospettiva inversa non
permette la rappresentazione di un interno, esso è indicato dal simbolo del
velo rosso sopra la facciata degli edifici. Ma le due rappresentazioni,
della Natività di Cristo e della Natività della Vergine, traggono la loro
origine nelle immagini pagane che mostrano la stanza del parto in occasione
della nascita di un personaggio importante. Come nelle icone di altre feste, quella della Natività della Vergine è stata arricchita di elementi folclorici; e questo avviene a detrimento del senso teologico della scena, la quale, già in sé, ha il carattere di una pittura di genere. Su un grande letto è stesa Anna, la madre che ha appena messo al mondo Maria. Questa si trova nelle mani di due ancelle che si preparano per il bagno della neonata. La bimba è talvolta rivestita di fasce, talaltra da un maforion con le stelle, come viene dipinta in età adulta. L'iconografia suggerisce quindi un'interpretazione: vuole sottolineare che non si tratta di una bimba, ma di colei che dal primo istante della sua vita era eletta per essere la Madre del Figlio di Dio. Ed è anche la ragione per cui la scena si presenta in un quadro magnifico: il medico nell'atto di avvicinarsi al letto per dare una medicina, le ancelle intente a portare cibi e bevande per ristorare la madre dopo la nascita. Infine, la rispettosa distanza di san Gioacchino, che sembra non avere il diritto di assistere all'evento e che guarda attraverso una porta o una finestra, talvolta posta nella parte alta dell'edificio. |
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Origine. La festa è di origine orientale.
Agli inizi del VII secolo, la data della festa fu fissata all'8 settembre.
Alcuni storici vi vedono una reazione della Chiesa bizantina contro il culto
di Iside e Astarte, le divinità matriarcali dei vincitori pagani, che le
onoravano proprio 1'8 settembre. La liturgia A partire dal secolo V, Romano il
Melode si era ispirato agli apocrifi raccontando l'infanzia di Maria e aveva
composto un kontakion sulla nascita della Vergine. Nell'ufficiatura della
vigilia, le letture dell'Antico Testamento ci introducono nel mistero della
vita di Maria. 1 simboli utilizzati nelle letture fanno capire il suo ruolo
nella storia della salvezza. Maria, infatti, è paragonata alla scala del
cielo, vista in sogno da Giacobbe (Gn 28,10-17). Come questa scala, ella è
il legame tra il cielo e la terra; è la Madre di Dio, e per mezzo suo le
nostre preghiere salgono verso il Padre e da lei tutte le grazie sono
distribuite. |
LODI Antifona 1 È nata la gloriosa Vergine Maria, discendente da Abramo, della tribù di giuda, della stirpe regale di Davide. Antifona 2. Nel mondo si è accesa una luce alla nascita della Vergine; beata è la stirpe, santa la radice, benedetto il suo frutto. antifona 3. Con gioia celebriamo la tua nascita o Maria; prega per noi il Signore Gesù. antifona 4. La tua nascita, Vergine Madre di dio, ha annunziato la gioia al mondo intero; da te è nato il sole di giustizia, Cristo nostro dio; egli ha tolto la condanna e ha portato la grazia, ha vinto la morte e ci ha donato la vita. orazione
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Dai Padri occidentali | |
SERMONE SULLA NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA La nascita dalla Vergine Maria rientra nel provvidenziale piano divino della salvezza l. La Natività della beatissima e intemerata Madre di Dio, fratelli carissimi, giustamente reca agli uomini una straordinaria e particolare gioia, perché essa costituisce l'esordio di tutta la storia della salvezza umana. Infatti l'onnipotente Iddio, come, prima di divenire uomo, con l'ineffabile sguardo della sua provvidenza aveva previsto che l'uomo sarebbe perito per mezzo della diabolica macchinazione, così nel profondo della sua immensa pietà aveva progettato prima dei secoli il piano della redenzione dell'uomo. E nell'imperscrutabile disegno della sua sapienza Dio stabilì non solo il modo e l'ordine della redenzione, ma predefinì anche il tempo preciso della sua attuazione. Ora, come era impossibile che il genere umano potesse essere redento senza che il Figlio di Dio nascesse dalla Vergine, così era altrettanto indispensabile che la Vergine nascesse, affinché da lei il Verbo assumesse la carne. La Vergine ha ricevuto i sette doni dello Spirito Santo. In Maria la Chiesa diventa sposa di Cristo 2. Occorreva cioè prima edificare la casa nella quale il Re del cielo sarebbe disceso e avrebbe accettato di essere ospitato. Di questa casa Salomone dice: «La Sapienza si è costruita la casa, ha intagliato le sue sette colonne» (Prov 9, 1). Infatti questa casa verginale è sostenuta da sette colonne, perché la venerabile Madre di Dio ha ricevuto i sette doni dello Spirito Santo: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timor di Dio (Is 11, 2). E certamente la Sapienza, che si estende da un confine all'altro con forza e governa con eccellente bontà ogni cosa (Sap 8, 1), l'ha costruita così affinché ella fosse degna di accoglierla e di generarla dalle viscere della sua intemerata carne. Per prima era necessario edificare la stanza nuziale, affinché fosse idonea a ricevere lo Sposo che veniva per sposare la santa Chiesa. A lui infatti Davide, esultante nello spirito, intona un epitalamio, dicendo: «Il Signore esce come sposo dalla stanza nuziale» (Sal 18, 5). Giustamente allora oggi
il mondo intero esulta di una gioia che si è riversata dovunque; giustamente
tutta quanta la Chiesa, poiché nasce la madre del suo sposo, alterna le lodi
e per la gioia intona un canto. Esultiamo, dunque carissimi, in questo
giorno nel quale, mentre veneriamo la nascita della Vergine, celebriamo
anche l'inizio di tutte le festività del Nuovo Testamento. (S. Pier Damiani,
Testi Mariani, vol 3, ed. Cittanuova). |