Grandezza di Maria e della Chiesa
È cosa degna e giusta che noi, clementissimo Padre, rendiamo alla tua
onnipotenza e pietà quelle lodi che tu ci hai concesso di elevare, perché
dopo molto tempo in questo giorno, or non è molto, ci è nato Cristo Gesù, il
tuo Unigenito, che da sempre era con te e con sé.
Egli si è fatto Figlio della sua
ancella,
Signore della sua madre: figlio
di Maria,
frutto della Chiesa.
Colui che da Maria è nato, è accolto dalla Chiesa.
Colui che per mezzo di Maria si presenta bambino,
per mezzo della Chiesa si
distende in modo meraviglioso.
Maria ha generato la Salvezza dei popoli,
la Chiesa ha generato i popoli.
Maria ha portato la vita nel seno,
la Chiesa l'ha portata nel
lavacro battesimale.
Cristo è entrato nel seno di Maria,
nelle acque della Chiesa si
riveste invece di nuove membra.
Per mezzo di Maria nasce colui che già esisteva,
per mezzo della Chiesa si
rinviene colui che era morto.
In Maria prende vita il Redentore delle genti,
nella Chiesa prendono vita le
genti.
Per mezzo di Maria Cristo è venuto per togliere i peccati,
per mezzo della Chiesa ha espiato
i peccati per cui è venuto.
Per mezzo di Maria egli ha avuto pietà di noi,
per mezzo della Chiesa ci ha
guariti.
In Maria fanciullo, nella Chiesa gigante.
In Maria piange,
nella Chiesa trionfa.
Per mezzo di Maria si è procurato trastulli,
per mezzo della Chiesa ha
assoggettato i regni.
Ha accarezzato Maria con l'affettuosità di un bambino,
ha preso in moglie la Chiesa con
la fedeltà di uno sposo.
Appaiono alla fine le purissime relazioni di un prezioso amore.
Lo Sposo ha dato alla Sposa, cioè
Cristo alla Chiesa,
doni di qua viva con cui
una volta per sempre fosse purificata e gli riuscisse gradita.
Le ha dato l'olio della letizia come unguento profumato perché se ne
ungesse.
L'ha invitata alla sua mensa;
l'ha saziata con nutriente
frumento;
l'ha colmata del vino di
dolcezza.
Le ha dato un ornamento di giustizia,
le ha dato una veste indorata di
varie virtù.
Ha offerto la sua per lei e, destinato a regnare vittorioso,
le ha lasciato in dote i frutti
di una morte accettata e sconfitta.
Ha concesso se stesso a lei in cibo, bevanda e vestimento.
Ha promesso di darle un regno
eterno.
Ha promesso di collocarla alla sua destra come regina.
Ha concesso a lei ciò che era stato concesso alla Madre:
di essere resa madre senza essere
violata,
di generare senza essere
contaminata:
alla Madre una solo volta,
alla Chiesa sempre.
Di sedere come una sposa in un
talamo di bellezza
e di moltiplicare i suoi figli in
un grembo di pietà;
di essere feconda di prole e di
avere una volontà pura da ogni macchia.
Così anch'essa, divenuta ricca in lui e per lui, offre umili doni al suo
Sposo e Signore: di suo gli offre il fatto che ha creduto e, secondo il suo
esempio, il contraccambio d'amore. Per dono di lui, gli offre di aver potuto
ciò che egli ha voluto e di aver voluto ciò che egli ha potuto Gli ha dato
martiri simili a rose, vergini simili a gigli, persone caste simili a viole;
e gli ha mandato questi doni, preparati per mezzo degli Apostoli, ministri
della sua volontà, come tributo a lui dovuto. Perciò, stando alla sua destra
in una felice e gloriosa eternità lo glorifica insieme a te, Padre
onnipotente, che regni con lo Spirito Santo, e insieme a tutti gli angeli
gli dice: Santo...
(Sacramentario Mozarabico, in Testi Mariani del Primo Millennio, pag.
948-49, Città Nuova ed.)
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