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Francesco Guccini in concerto
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Roma 31 Marzo 2000 - Palauer
Torna a Roma con le canzoni del nuovo
"Stagioni"
Francesco Guccini, torna al Palaeur con un 'tutto esaurito',
proprio come un anno fa.
Nel palazzetto romano si respira sempre lo stesso clima, il
pubblico di Guccini è un pubblico di giovani e di adulti,
armati di voce e di vino, tutti seduti sotto al palco ad
attendere le ore 21, perché tutti sanno che il concerto va
seguito rigorosamente seduti.
Francesco è accolto sul palco da applausi e cori prima
ancora di iniziare a cantare. Non si ripete questa volta la
solita storia dello spostamento della "mezza
chiappa", ma Francesco è sempre molto vicino al
pubblico e si ferma a parlare anche con chi gli chiede le
bacchette di Ellade Bandini (percussioni).
Poi il concerto comincia con l'immancabile "Canzone per
un'amica". Guccini alterna vecchi cavalli di battaglia
come "Eskimo", "Auschwitz", "Il vecchio e il bambino",
a i nuovi pezzi di
"Stagioni",
come l'omonimo "Stagioni" in cui il 'Che' è il protagonista tra
uno sventolare di bandiere rosse e raffiguranti Guevara,
"Don Chisciotte" con Juan Carlos "Sancho"
Biondini, e "Ho ancora la forza" scritta con Ligabue,
concludendo poi immancabilmente con "La locomotiva".
Tra scambi di battute con Vince Tempera (tastiere), e Juan
Carlos "Flaco" Biondini (chitarre, e voce in
"Don Chisciotte"), Guccini canta le sue canzoni e
chiacchiera con il pubblico, con la sua solita ironia,
dicendo di essere venuto in nave (riferendosi alla più
recente campagna elettorale) nonostante i tentativi di
dissuaderlo della madre, a cui aveva risposto "lo faccio
per l'Italia". Ed ancora torna a parlare di qualcuno
più 'autorevole' di lui che aveva scritto sulle stagioni,
scusandosi con il pubblico per non aver scritto sull'estate,
nella quale però si fanno cose piacevoli e non si scrivono
canzoni. E così ci fa ascoltare la splendida
"Autunno", ed "Inverno 60", che già
aveva proposto l'anno precedente, ed ancora "Primavera
'59" raccontandoci che cosa lo ha ispirato per le sue
canzoni vecchie e nuove.
Due ore di musica e contatto con il pubblico, in un clima
quasi da osteria, in cui centinaia di persone urlano e vivono
le sue canzoni. Peccato ancora una volta che spesso i canti
del pubblico coprissero la voce di Francesco.
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DS
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