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The Cure in concerto
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Roma 8 maggio 2000 The Dream Tour - Palaeur
Torna dal vivo la band dark
più famosa nel mondo, e tornano a Roma, nonostante la solita
inadeguatezza delle strutture che ospitano la musica dal
vivo. Torna Robert Smith che sale sul palco, notevolmente
ingrassato, ma con il solito carisma di leader incontrastato
del gothic-punk.
Tra i brani del nuovo lavoro "Bloodflowers", i Cure propongono le
più intense melodie di album quali
"Disintegration" o "Faith", con un
perfetto filo conduttore, che lascia meno spazio ai singoli
più classici della new wave anni ottanta. Lo stesso Smith
dice di riconoscere nell'ultimo disco e in
"Disintegration" gli album più personali, e di
aver voluto chiudere la carriera dei Cure con un ritorno più
deciso alle sonorità che più gli appartengono.
Questo tour vede infatti la chiusura dei 20 anni di attività
della band, dopo il quale Robert Smith ha intenzione di
dedicarsi a progetti da solista.
Ed allora, tra la
delusione di alcuni, non c'è spazio per brani come
"Boys Don't Cry", ma i Cure riprongono a sorpresa
brani storici quali "A Forest", musicalmente
reinterpretata, e "Killing an Arab", scatenando
l'entusiasmo del pubblico.
Il tutto in una perfetta cornice scenografica che sposa alla
musica luci ed immagini proiettate alle spalle della band,
con riproduzioni da telecamere del pubblico e della band
stessa.
I Cure dopo aver salutato il pubblico rientrano sul palco per
ben 3 volte, e dopo circa 3 ore di musica, lasciano l'intero
Palaeur soddisfatto ...avremmo potuto chiedere di più solo
alla pessima acustica del palazzetto romano.
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DS
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