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Al Cuneese va la quota minore in Piemonte. La "Granda" ha risparmiato piu´ degli altri territori: la Regione fa i conti sulle spese ridotte

Ultimi per i fondi dalla Sanità


CUNEO - Essere i più parsimoniosi non sempre premia. E´ la "lezione" che gli amministratori locali, i direttori delle Asl del Cuneese e i rappresentanti sindacali hanno imparato, dopo la prima Conferenza di quadrante (organismo che raggruppa le quattro aziende sanitarie della "Granda" e il Santa Croce) svoltasi in Provincia l´altra mattina, presente l´assessore regionale Antonio D´Ambrosio. Il "quadrante 3" - quello cuneese - riceverà infatti dalla Regione, per le spese della Sanità, la cifra più bassa rispetto alle altre zone del Piemonte. Per le Asl di Cuneo, Alba-Bra, Saluzzo-Savigliano-Fossano e Mondovì-Ceva e l´azienda ospedaliera arriveranno 1112 euro pro capite all´anno, quando la media dei trasferimenti regionali è invece di 1195. E´ il fanalino di coda: al quadrante di Alessandria-Asti spettano 1244 euro per cittadino, a Torino 1217, a Novara-Nord 1155. In tutto la Sanità del Piemonte, sulla base dei servizi, costerà 5 miliardi 362 milioni di euro, ripartiti sul territorio. Nella "Granda" la spesa sanitaria, compresa la prevenzione, è stata calcolata in 668 milioni di euro (620 milioni 705 mila se si escludono invece l´aspetto preventivo e l´università). "Finalmente, dopo tante richieste di trasparenza, abbiamo avuto dati precisi sulle spese e i trasferimenti pro capite - ha commentato il presidente della Provincia Giovanni Quaglia, che ha partecipato al vertice -. Se non lo siamo molto dal punto di vista finanziario, siamo invece soddisfatti perché la Regione ha recepito una delle nostre richieste: ammettere in Conferenza anche Provincia, sindaci e componenti del tavolo di concertazione sulla Sanità. E´ giusto che la gestione sia dei direttori delle Asl, ma la scelta su risorse e programmazione deve vedere coinvolti in prima linea gli enti locali". "Non ci sta però bene avere stanziamenti pro capite inferiori rispetto agli altri quadranti del Piemonte - ha spiegato l´assessore provinciale alla Sanità Mario Riu -. Essere i più `´virtuosi´´ non ci ha premiati. Infatti la minor spesa deriva dal fatto che abbiamo cercato di adeguarci alle richieste e alle necessità di bilancio, ma senza mai ridurre la qualità dei servizi. Per questo abbiamo chiesto un contributo di riequilibrio, che la Regione si è impegnata a considerare, perché abbiamo dimostrato un notevole sforzo in questi ultimi esercizi". "E´ assurdo - ha aggiunto il sindaco di Mondovì Aldo Rabbia, che rappresentava gli amministratori dell´Asl 16 con il collega di Ceva Alfredo Vizio -. Questo dato è derivato dalla spesa storica: per aver speso meno, ora ci troviamo ad avere minori risorse. Siamo stati i più efficienti finora, ma non potremo ridurre ancora i bilanci". Malcontento nell'Albese e Braidese per la quota pro capite 2003 assegnata agli abitanti dell'Asl 18, la più bassa del Piemonte e inferiore anche alla media del quadrante di Cuneo. Il sindaco albese Giuseppe Rossetto, che a nome dei colleghi ha chiesto l'aumento della quota all'incontro di quadrante svoltosi a Cuneo, dice: "L'atteggiamento virtuoso dell'Asl 18, che ha chiuso il bilancio 2002 in pareggio senza accedere al fondo di ripiano, non è stato premiato, anzi è avvenuto il contrario. Rivendichiamo una cifra maggiore essendo la quota per Alba-Bra di gran lunga al di sotto della media regionale e provinciale. Non è giusto che altre Asl continuino a ricevere molto di più, potremmo essere costretti a tagliare i servizi". Il sindaco ha aggiunto che "la strada per risparmiare è quella di andare quanto prima alla realizzazione del nuovo ospedale unico Alba-Bra": Rossetto ha annunciato che la giunta regionale ha in programma di approvare, lunedì, il piano finanziario del nuovo complesso (145 milioni di euro) dopo la recente integrazione di fondi da parte della Regione.

(di g.f. da LA STAMPA del 19 marzo 2003)



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