Le iniziative per la nuova provincia Alba-Bra guidate dall'Aca, il Coordinamento dei sindaci con Demaria, Guida e...

Una strada in salita
lunga 10 anni

La proposta di legge, con l’elenco dei Comuni aderenti dell’albese-braidese, del monregalese e del cebano, č stata approvata da Comitato costituente Alba-Bra provincia il 23 luglio 1996. Il Coordinamento dei sindaci comprendeva allora Enzo Demaria (Alba), Franco Guida (Bra), Sergio Coraglia (Baldissero, a nome dell’Associazione dei sindaci del Roero), Fulvio Mazzocchi (Barolo), Giorgio Dolcetti (Bosia), Alfredo Vizio (Ceva), Giovanni Avagnina (Cherasco), Carlo Veglio (Cortemilia), Gianfranco Alessandria (Diano), Giovanni Bosco (La Morra), Silvano Prandi (Saliceto), Luigi Ciriotti (Santo Stefano Belbo), Pierluigi Vanni (Sommariva del Bosco). Il Comitato costituente era presieduto da Gian Giacomo Toppino, referente dell’Associazione commercianti albesi (Aca).

Il movimento per Alba-Bra provincia č partito nei primi anni Novanta, dopo l’approvazione della legge 142 del 1990 sulle autonomie locali. Su sollecito delle Associazioni commercianti di Alba e Bra sono stati contattati sindaci, operatori e politici. Tecnostudio di Torino ha valutato la fattibilitā dell’ente. Nel 1993 si č insediato il Comitato costituente, che ha svolto un’intensa attivitā promozionale con incontri, ricerche, contatti. Alla fine del ’93 giā 68 Comuni avevano deliberato a favore del nuovo ente. L’anno successivo si sono studiati i costi, ipotizzando l’allargamento dell’area al monregalese-cebano. Nel 1995 la pratica č approdata alla Regione. Anche la Provincia di Cuneo ha riconosciuto la legittimitā delle istanze di autonomia. A dicembre ’95 la Regione ha espresso una prima valutazione favorevole e il 19 febbraio 1996 il Consiglio regionale ha confermato il suo giudizio. La pratica č ora pendente per il parere definitivo della Camera e del Senato. Il Comitato costituente ha predisposto un disegno di legge per sollecitarne l’approvazione.