La Capogruppo della Margherita ha duramente contestato la scelta operata dalla maggioranza
Domini: "Doveva prevalere il bene della città..."
"Questa delibera stravolge i piani e i significati di quelle
precedenti", ha detto la capogruppo della Margherita, Mariangela Roggero Domini,
nell'annunciare il voto contrario del proprio gruppo consiliare. Il Comune di
Alba è entrato, nel '97, nel capitale della società Egea con 82.500 quote, ma ha
imposto la ricollocazione della centrale di Via Vivaro fuori dal centro storico,
con l'intento di spostarla lontano dall'ospedale e da una zona popolata ed
esposta al traffico già oltre i limiti sostenibili. Meno di un anno fa, a fine
settembre 2001, rispondendo ad un'interrogazione, il sindaco Rossetto ancora
affermava: "Bisogna dare atto che una ricollocazione ci dovrà essere, perché lo
spostamento della centrale del teleriscaldamento faceva parte di quel pacchetto
attraverso il quale l'Amministrazione divenne socio di minoranza dell'Egea. Non
potremo scordarci e lasciare a tempo indeterminato in dubbio questo problema.
Una soluzione va trovata perché, nello scambio delle controprestazioni, era
prevista la soluzione. Si è fatta l'ipotesi delle adiacenze del carcere, o
dell'impresa Aimeri, di qua o di là della tangenziale, come scelta dello
spostamento, chiarito che la legge regionale ammette deroghe agli insediamenti
in classe terza (zone a rischio, ndr), laddove si tratti di posizionare un
servizio di pubblica utilità". Ora mi chiedo se il differimento della
ricollocazione al 2010 sia coerente con le affermazioni del sindaco. Si rimanda
la soluzione al 2010, quando l'Amministrazione ha avuto oltre tre anni per
trovarla. All'improvviso diventa indispensabile aspettare soluzioni dal Piano
Regolatore. Poi che cos'altro? Vedo male questa soluzione alla Ponzio Pilato e
temo che il problema sussisterà ben oltre il 2010, tenendo conto che si arriva a
questa "non-soluzione" a quasi due anni dalla scadenza del termine ultimo,
previsto per il 2000. Non nascondiamo la nostra preoccupazione, perché la misura
che si vuole adottare nega la tanto decantata riqualificazione del centro
storico prevedendo, inoltre, il potenziamento della centrale di
teleriscaldamento del 12,5% nel medio termine. Non credo che un parco tematico
dell'acqua, pur interessante e condividibile in un altro contesto, possa
costituire una contropartita. Oggi non c'è contropartita che tenga. E' uno di
quei casi in cui il bene della città avrebbe dovuto prevalere su tutto, perché
ritengo che non possa essere considerato merce di scambio. Sia chiaro. La Giunta
Rossetto è tenuta a prendersi tutta la responsabilità della scelta. Le scuse in
merito all'obbligatorietà di certe decisioni, indotta da scelte politiche di
Amministrazioni precedenti, sono pura fantasia. Il Segretario generale ha, di
recente, specificato in commissione che con le delibere precedenti l'obbligo
della ricollocazione entro il 2000 rimane a tutti gli effetti. Di conseguenza
l'impronta dell'esecutivo attuale è netta e inequivocabile, decidendo di andare
in tutt'altra direzione. Siamo certi che gli albesi non ne saranno soddisfatti e
che sarà un argomento di discussione e malcontento anche per i prossimi
anni".
(di m.g.o. da Gazzetta d'Alba del 31 luglio 2002)
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