"Dovrà lasciare entro il 2 febbraio".
La Corte d'Appello: ma potrà ugualmente andare in udienza
Da la Repubblica del 6 gennaio 2002
Castelli dà un mese al giudice del processo Sme
ROMA - Il giudice a latere Guido Brambilla deve prendere
possesso delle funzioni al Tribunale di sorveglianza di Milano entro il 2
febbraio. E’ questo l’orientamento emerso nelle ultime ore tra i collaboratori
più stretti del ministro della Giustizia Roberto Castelli dopo un attento esame
delle pratiche amministrative relative al magistrato del collegio che sta
giudicando, tra gli altri, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e
Cesare Previti. Il Guardasigilli tornerà in via Arenula martedì e, se non ci
saranno improbabili cambiamenti dell’ultima ora, la risposta sarà comunicata
entro la stessa giornata al presidente della Corte d’Appello di Milano Giuseppe
Grechi. Ma quest’ultimo sarebbe a sua volta intenzionato a disporre
l’applicazione di Brambilla al Tribunale ordinario e consentire così la
prosecuzione del processo Sme-Ariosto. Una decisione che, codice alla mano, i
difensori di alcuni imputati impugneranno al Tar. Insomma, il caso è tutt’altro
che risolto e dovrebbe spettare comunque ai giudici amministrativi il delicato
compito di mettere la parola fine sull’azzeramento o meno del dibattimento.
IL MINISTERO - L’iter amministrativo che ha portato al "pasticcio"
proroga-applicazione per Brambilla è stato ripercorso infinite volte nelle
stanze di via Arenula. E’ prevalsa l’opinione che la data da cui deve partire il
conteggio dei tre mesi di proroga sia quella dello scorso 3 ottobre: quel giorno
è arrivato al Tribunale di Milano il Bollettino Ufficiale numero 18 del 30
settembre 2001 sul quale è stato pubblicato il decreto ministeriale di
trasferimento. La scadenza naturale è stata dunque quella del 3 gennaio. Ma
vanno aggiunti i 30 giorni che la legge concede ai magistrati per prendere
possesso della nuova sede. E quindi si arriva al 2 febbraio.
DECISIONI -
La decisione del ministero "sana" indirettamente anche il periodo di proroga
concesso a Brambilla. E la contromossa del presidente della Corte d’Appello di
Milano per far proseguire il processo dopo il 2 febbraio è scontata: Grechi si
appresterebbe a firmare l’applicazione del giudice al Tribunale ordinario,
cercando in questo modo di mettere la parola fine alla querelle . Ma
alcuni avvocati degli imputati sono pronti a sferrare una nuova offensiva: "Il
giudice Brambilla non può essere applicato a una giurisdizione di merito. C’è
un’incompatibilità non superabile con le funzioni di sorveglianza", sostiene
Filippo Dinacci, uno dei difensori di Berlusconi. "Su questo principio esiste
già una sentenza del Consiglio di Stato ed è possibile presentare ricorso al
Tar", aggiunge citando l’articolo 68 dell’ordinamento penitenziario ed
escludendo però che l’iniziativa possa partire dal Presidente del Consiglio.
Piuttosto, Dinacci sottolinea come il "Csm avesse deliberato il trasferimento
del giudice all’Ufficio di Sorveglianza il 26 aprile del 2001. Se il problema
fosse stato posto a quell’epoca - incalza polemicamente - il dibattimento poteva
ricominciare rinnovando solo qualche atto: la discussione delle questioni
preliminari si era conclusa da poco tempo".
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