Sul futuro della sanità albese il commento preoccupato del capogruppo consiliare della Margherita

Domini: "Noi avremo più tasse e, in compenso, minori servizi"

"Siamo alle solite! Le promesse di coinvolgimento dell'opposizione di Rossetto non hanno funzionato e ora, in mancanza di una riunione preliminare, in grado di disegnare una linea concordata, ci troviamo con nulla di fatto in mano. Dove sta il rapporto privilegiato che questa Amministrazione vanta con la Regione? L'Asi (Azienda Sanitaria Integrata) non si fa; il nuovo ospedale deve essere ridimensionato e, intanto, il nosocomio di Mondovì va avanti". Parla Piera Costa, capogruppo dei Democratici di sinistra in Consiglio Comunale, ricordando le promesse di Guido Crosetto, Tomaso Zanoletti e Francesco Toselli. "La sanità dev'essere un diritto. Se razionalizzazione dev'esserci, affrontiamola, allora, a tutti i livelli". Preoccupato è anche il commento di Mariangela Roggero Domini, capogruppo della Margherita, in attesa del Consiglio richiesto dalla minoranza per discutere la problematica: "Bisogna spiegare alla gente che cosa significa l'Asl unica di Cuneo. Vuol dire, a mio avviso, che si sposteranno servizi nel luogo indicato come centro direzionale. La Regione non tiene conto, pensando di creare le Asi solo nei capoluoghi di provincia, che il cuneese è molto vasto. Ci accingiamo, dunque, a pagare lo 0,5% di aumento dell'Irpef deciso a Torino per pareggiare i conti della sanità, in cambio di minori servizi. E' la politica del centro-destra. Mentre non si mantengono le promesse di diminuire le tasse a livello nazionale, si aumenta l'imposizione locale. Inoltre mi pare fortemente in dubbio la reale volontà politica di costruire l'ospedale a Verduno, mentre è chiaro l'intento di ridimensionare la parte ambulatoriale del servizio sanitario. La spinta verso il privato è una linea che contrasta con la tradizione del nostro territorio, che ha sempre avuto fiducia nella sanità pubblica".