Logo Margherita
Pagina iniziale
Rassegna stampa locale
Rassegna stampa nazionale
Approfondimenti

In 500 (300 per la Questura) in piazza per ribadire i valori dell'antifascismo e l'opposizione al leader di Alleanza nazionale

"Rossetto va con i partigiani e poi chi invita?"


Il dissenso degli albesi contrari alla visita del vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini, si è coagulato, il pomeriggio di venerdì 4 ottobre, nella manifestazione indetta in piazza Savona dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi).

Circa cinquecento persone (secondo i dati forniti dagli organizzatori; per la Questura di Cuneo, invece sarebbero stati non più di trecento) si sono date appuntamento al monumento alla Resistenza.

Confusi tra la gente si notavano Luciana e Margherita Fenoglio, Bartolo Mascarello e Paolo Farinetti.

L’opposizione consiliare cittadina si è presentata al completo, a iniziare dall’ex sindaco, Enzo Demaria. Unica assente Mariangela Roggero Domini, vicepresidente del Consiglio comunale, perché delegata dall’Ulivo a presenziare alla cerimonia di apertura della settantaduesima Fiera nazionale del tartufo bianco d’Alba.

La manifestazione, coordinata da Renato Vai, dell’Anpi, è iniziata con la deposizione di una corona d’alloro ai caduti. Chiara Colombini e Roberto Savoiardo hanno letto i nomi delle vittime albesi della guerra di liberazione, ricordate dalle lapidi che sono presenti in molti punti della città e del circondario.

È giunto quindi il momento dei discorsi. Molto duro nei confronti del sindaco Giuseppe Rossetto è stato l’intervento di apertura, pronunciato da Giancarlo Bongioanni.

"Con tutti quelli che avrebbero potuto venire per inaugurare la Fiera", ha detto l’ex Presidente del Consiglio comunale, "Rossetto, che va a tutte le manifestazioni partigiane, ha deciso di invitare proprio Gianfranco Fini, gabellando la scelta come istituzionale, quando invece è stata voluta dagli esponenti cittadini di Alleanza nazionale", quegli stessi, ha rilevato, che, non appena hanno ottenuto un posto in Consiglio, "hanno dichiarato che Alba per cinquant’anni era stata governata da delle scimmie". Secondo l’avvocato Bongioanni, l’attuale primo cittadino dovrebbe rammentare che "gli albesi hanno eletto lui e non gli An" e che l’invito a Fini ha diviso la cittadinanza, vittima e memore della repressione nazifascista durante la guerra, invece di unirla.

Coloro i quali si sono succeduti sul palco hanno insistito a lungo sul rifiuto del revisionismo storico, che pone fascismo e antifascismo sullo stesso piano, e non hanno mancato di rimproverare a Fini, in quel momento ospite d’onore in piazza Medford, le frasi di apprezzamento sull’operato di Benito Mussolini pronunciate in passato. Per il generale Libero Porcari, al microfono dopo i rappresentanti dei partiti di sinistra, per Alba "ottobre è il mese della Repubblica del 1944, più che della Fiera del tartufo".

L’ultimo a parlare, preceduto dall’esecuzione dell’inno di Mameli, è stato l’assessore comunale braidese Livio Berardo, in veste di presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Cuneo, che ha tracciato un ampio quadro dell’opposizione al fascismo nell’albese, dall’invasione squadrista del Municipio, nel 1922, fino al termine dell’ultimo conflitto.

"La dimostrazione, che si è conclusa senza incidenti, ha visto la partecipazione non solo dei partiti di sinistra, ma di aderenti ad altre formazioni politiche, anche di maggioranza, e di cattolici, giunti in parte da altri centri", ha affermato Vai. "Siamo contenti, in modo particolare, per la presenza di numerosi giovani".

(di Paolo Rastelli da Gazzetta d'Alba del 9 ottobre 2002)



Scriveteci a: margherita.alba@libero.it
Realizzazione del sito a cura di Luciano Rosso