I terreni scelti dieci anni fa sarebbero a "rischio geologico".
Ieri la notizia durante la Conferenza dei Servizi a Verduno.
Il Sindaco Rossetto: "Se l'opera non si fara' mi dimetto"
Nuovi guai per l'ospedale Alba-Bra
VERDUNO - Doccia fredda ieri alla conferenza dei servizi sul
nuovo ospedale unico Alba-Bra, tenutasi nel municipio di Verduno: anziché
concludere l’iter per giungere in tempi brevi alla firma dell’accordo di
programma e procedere con il progetto esecutivo e l’appalto, sono sorti nuovi
problemi di carattere geologico relativi alla stabilità del terreno, che
potrebbero mettere addirittura in discussione la costruzione del nuovo complesso
sanitario nel sito designato di Verduno. All’uscita dalla riunione, che è stata
piuttosto concitata, molti hanno cominciato ad avere dubbi sulla realizzazione
dell’opera in quel luogo. Sono stati i tecnici del Servizio geologico della
Regione a comunicare che da rilevamenti effettuati negli ultimi tempi, tramite
apparecchiature (inclinometri) che eseguono monitoraggi sul sito, sono stati per
la prima volta rilevati dei movimenti superiori a quelli registrati in
precedenza, che devono essere approfonditi. Occorre accertare che non ci sia una
frana in atto, che comporterebbe seri problemi. Su nove centraline sistemate
nell’area, due avrebbero rilevato dei valori superiori, ma minimi, che vengono
anche diversamente interpretati. L’architetto Ferruccio Bianco dell’Asl 18,
responsabile del procedimento del nuovo ospedale: "I progettisti incaricati
dall’Asl di progettare il piano di bonifica e di messa in sicurezza del
versante, hanno chiesto di compiere verifiche sui dati. Sono fiduciosi di
riuscire a mettere a punto un progetto che soddisfi tutte le richieste dei
geologi regionali e in grado di dare tranquillità". Questo anche perché la
Regione aveva già espresso un parere favorevole sulla fattibilità dell’opera nel
sito di Verduno. In attesa degli ulteriori approfondimenti, si raccolgono
commenti preoccupati tra i partecipanti alla conferenza di ieri. Il sindaco di
Bra, Franco Guida: "Con sorpresa abbiamo saputo dai tecnici dell’esistenza di
problemi per la stabilità dei terreni, che devono essere approfonditi. Sono
stupito e amareggiato: la conferenza dei servizi avrebbe dovuto dare il via alla
progettazione esecutiva, invece è stato fatto un passo indietro perché ancora ci
devono dire se l’ospedale potrà essere costruito in quel luogo. Le
amministrazioni comunali si sono spese in tutti questi anni, ci sono state
discussioni infinite, incontri per arrivare all’accordo di fare un ospedale
unico. Ieri è venuta fuori una vicenda che ha dell’incredibile e si commenta da
sè. Temo che ci voglia del tempo prima che si convochi la conferenza dei
servizi". Sorpreso e indignato anche il sindaco di Alba, Giuseppe Rossetto:
"Mi auguro che i problemi geologici possono essere chiariti e risolti, anche
perché la Regione ha sempre sostenuto che il nosocomio a Verduno si può
costruire con determinati interventi. Ma se l’ospedale nuovo ‘’salterà’’ io mi
dimetterò da sindaco. Sarebbe inaccettabile la mancata realizzazione di un
progetto riconosciuto come pilota, elogiato da tutti perché va nella direzione
giusta della razionalizzazione. Il non realizzarlo, dopo tante aspettative,
sarebbe una presa in giro per la collettività". Rossetto spera che venga
mantenuta la promessa di convocare la prossima conferenza dei servizi entro
luglio. L’assessore provinciale Antonio De Giacomi ha confermato la
disponibilità della Provincia per quanto riguarda i collegamenti stradali.
Riunioni devono però ancora essere promosse tra Provincia, Regione e autostrada
Asti-Cuneo (il collegamento autostradale avrà un passaggio in galleria non
lontano del nuovo complesso ospedaliero). Giusto Viglino del comitato promotore:
"Lascia allibiti il fatto che siano emersi i problemi ieri, dopo un iter di
dieci anni. Un ulteriore rinvio metterà in seria difficoltà la possibilità di
far fronte ai bisogni sanitari della zona che in questi anni ha fatto dei
sacrifici per contenere le spese di adeguamento delle strutture nella
prospettiva di arrivare in tempi brevi al nuovo ospedale".
(di g.f. da LA STAMPA del 19 giugno 2003)
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