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L'Asl 18 ha chiuso il 2003 con un deficit di bilancio di ben 6 milioni. La Regione pagherà?

Morabito decide di entrare con una quota del 3%


Amos sta per diventare realtà, a dispetto della presa di posizione venuta dall’Assemblea dei sindaci dell’Asl 18. Ne parliamo con il direttore generale Francesco Morabito.

  • Ha dichiarato che l’Asl 18 aderirà ad Amos, nonostante il parere contrario dei sindaci...

"È vero. Ma la realtà è diversa da quella riassunta con: "I sindaci dicono no, il Direttore generale sì". I sindaci hanno dato un giudizio politico, arricchito da raccomandazioni di cui terremo conto. L’adesione ad Amos avverrà con una quota poco più che simbolica, del 3%, senza conferimento di servizi sanitari. L’eventuale conferimento di alcuni servizi logistici avverrà in seguito alla verifica circa la compatibilità con la realizzazione del nuovo ospedale, che è e rimarrà l’obiettivo fondamentale dell’Asl 18".

  • Da più parti si dice che la sua scelta sia stata condizionata dalla Regione.

"Su Amos si è discusso e si sta continuando a discutere. Si va dalla paventata "colonizzazione sanitaria" della provincia da parte del Santa Croce di Cuneo al blocco dell’iter del nuovo ospedale e persino al timore della perdita di posti di lavoro. Non è così. Amos si configura come una sperimentazione di modelli gestionali, che prevede una collaborazione tra pubblico e privato per ridurre gli sprechi, senza limitare l’efficacia degli interventi. Ho valutato esigenze ed opportunità di un progetto sorto a livello di quadrante, volto ad equilibrare le istanze del territorio con le esigenze di armonizzazione dell’uso delle risorse su scala regionale e provinciale".

  • Con il nuovo ospedale di Verduno, a che punto siamo?

"Sulla Gazzetta ufficiale della Comunità europea il 17 dicembre è stato pubblicato l’avviso per l’appalto dei lavori. Sull’ospedale nuovo l’interrogativo non è più "si fa o non si fa", ma se i tempi di realizzazione saranno rispettati. Ho ragione di ritenere che lo saranno, perché il quadro dei finanziamenti e la volontà politica sono chiari".

  • Quali servizi saranno mantenuti in città?

"Sia ad Alba che a Bra continuerà l’assistenza ambulatoriale specialistica. Per i prelievi di sangue e il ritiro dei referti non sarà necessario recarsi a Verduno. I lavori di ristrutturazione dei locali presso l’ex convitto civico stanno per concludersi. Nella nuova sede troveranno adeguata sistemazione i servizi amministrativi centrali, territoriali e le attività ambulatoriali".

  • Dopo un 2002 in pareggio, il bilancio 2003 ha registrato un passivo di ben 7 milioni di euro. Quali conseguenze ci saranno?

"Il passivo dovrebbe attestarsi, in realtà, attorno ai 6 milioni, di cui solo 2 e mezzo dovuti alla lievitazione dei costi di gestione (forniture, adeguamenti automatici contrattuali per il personale). Tre milioni e mezzo rappresentano l’importo degli arretrati, che dovranno essere riconosciuti al personale quando sarà esecutivo il contratto di lavoro per il biennio 2002-2003. Il risultato di gestione dell’Asl 18 è comunque migliore di quello di tante altre Aziende piemontesi e il passivo non dovrebbe avere conseguenze".

(di Maria Grazia Olivero da Gazzetta d'Alba del 20 gennaio 2004)



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