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5 milioni di euro per un bacino da 30 ettari. Così il Tanaro potrà esondare tra Alba e Santa Vittoria

Un lago artificiale contro le piene


Cinque milioni di euro per il bacino di esondazione che si realizzerà entro due anni tra Alba e Santa Vittoria, sulla sponda sinistra del Tanaro, in corrispondenza della grande ansa alla confluenza del Talloria. Qui, in caso di piena, secondo le previsioni, potranno defluire 14 milioni di metri cubi d’acqua. Una sicurezza in più, prevista fin dalle prime ipotesi progettuali e che segue la realizzazione, ormai chiusa, delle arginature per il fiume albese.

Si tratta, inoltre, della prima cassa di laminazione – questo il termine tecnico – su un affluente del Po, dopo la tragica alluvione del 1994.

"Se ne parla da tempo, per mettere al riparo dalle piene il territorio", commenta l’assessore ai lavori pubblici di Alba Alessandro Pelisseri. "Solo ora abbiamo i fondi, che figurano tra le disponibilità della Regione, tramite il Ministero delle infra-strutture. La progettazione, così come è stato per i corsi d’acqua minori, sarà seguita dal Comune, in risposta a quanto ci è stato chiesto da Torino".

Sarà una sorta di lago artificiale, insomma, 30 ettari di terreno tra Alba e Santa Vittoria, di fronte alla centrale Tefin, un’area oggi in parte coltivata. Qui si prevede l’abbassamento del piano campagna e la costruzione di una serie di chiuse per permettere al Tanaro di confluirvi in caso di emergenza. Una difesa ulteriore per l’abitato. Anche se si pone il problema degli indennizzi... "All’interno del bacino sarà possibile ripristinare, in seguito agli inter-venti, la coltivazione. È evidente che potranno crearsi problemi in caso di alluvione. E a questo servono le somme per i proprietari", dice Pelisseri.

Si prevede una gara per individuare i progettisti. I lavori? "Entro due anni. La cassa di laminazione rappresenta un elemento di sicurezza per l’albese, in grado di svincolare e, dunque, assicurare l’edificazione per territori oggi non protetti a sufficienza, nonostante gli argini, e per questo bloccati".

(di Maria Grazia Olivero da Gazzetta d'Alba del 11 novembre 2003)



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