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Mariangela Roggero Domini critica la Casa delle libertà. Soltanto vini e gastronomia in città?

Cultura ad Alba? Una cenerentola


"La politica culturale del centro-destra? Una cenerentola". E' tranciante Mariangela Roggero Domini, vicepresidente del Consiglio Comunale e neocapogruppo della Margherita, nel definire l'impegno nel settore dell'Amministrazione di Giuseppe Rossetto. "Non so se siano ascrivibili alle categorie culturali i 5 milioni spesi per l'elezione di miss Muretto.. O se s'intenda puntare, ad Alba, decine di milioni su interventi che non si giocano in città e che non hanno una ricaduta sul territorio. Ma questo è quanto accade".

La delegata alle politiche culturali di Enzo Demaria che ha avviato il Teatro Sociale - tra polemiche sui costi oggi irrisolte - , ha molto da dire in tema e ha sollevato il tema in Consiglio, attraverso un'interrogazione che dovrebbe essere approdata in Consiglio lunedì.

"Il fatto che, nel corso della Fiera del tartufo, il Cortile della Maddalena sia stato adibito a parcheggio, compromettendone il decoro agli occhi dei turisti e disturbando l'accesso al Museo appena inaugurato, la dice lunga sull'attenzione per quella che dovrebbe essere l'anima del polo culturale cittadino. Sempre che lo si voglia ancora realizzare! E poi si ha l'impressione che gruppi che tanto hanno fatto per la città a livello di promozione e d'immagine siano messi in un angolo. E' il caso della Famija Albeisa, la cui programmazione teatrale è sparita dal cartellone del Sociale in cambio di una sola rappresentazione. Il Comune, inoltre, non sostiene a sufficienza l'importante produzione letteraria dell'associazione di Giovanni Bressano. O basta acquistare un po' di volumi per fare promozione? Il discorso, si badi bene, non va valutato dal punto di vista economico, ma di attenzione e coinvolgimento. E' accaduto anche per la mostra del Macrino, un percorso avviato nel 1996 con un incontro presso la Sopraintendenza di Torino, al quale ero presente in veste di assessore alla cultura, insieme al direttore della Biblioteca civica, Gianfranco Maggi, e ai rappresentanti della Fondazione Ferrero. L'Amministrazione Rossetto ha delegato del tutto la gestione dell'avvenimento. Ricordo, invece, la volontà di lavorare per un impegno alla pari tra Fondazione e Municipio, che aveva richiesto un contributo di 500 milioni alla Regione. Non sono arrivati? Se si preferisce dirottare altrove i denari, non si deve pretendere di discutere di politica culturale… Sia chiaro. La Ferrero ha sensibilità, capacità e forze per portare avanti interventi, ma, anche in questo caso, le carenze del pubblico - mi risulta un impegno di un centinaio di milioni - sono evidenti".

La medesima linea, da parte della signora Domini, si evidenzia per la questione di recente emersa in relazione al museo Federico Eusebio. La sezione naturalistica, a suo avviso, potrebbe essere ben ospitata nella sala Beppe Fenoglio, che necessita di lavori e potrebbe essere trasferita negli spazi che libererà il liceo scientifico Leonardo Cocito. Sarebbe il segno che il Comune valorizza l'attività dei volontari che operano da anni. Invece…

(di Maria Grazia Olivero - da Gazzetta d'Alba del 31 ottobre 2001 - pag.11)



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