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Lunghi tratti della via che taglia a metà il borgo sono ancora da sistemare. Proteste di negozianti e residenti. La Regione ha risposto tre volte "no" alla richiesta di contributi

Buche e degrado in corso Piave ad Alba


ALBA - Proteste da commercianti e abitanti di corso Piave per lo stato di abbandono in cui sono lasciati lunghi tratti della via che taglia a metà borgo Piave, uno dei quartieri più abitati della città. Il corso, tra i più importanti di Alba, è stato sistemato negli anni passati nel tratto centrale con nuovi marciapiedi, pavimentazione, arredo urbano e l'introduzione del senso unico. L'intervento faceva parte di un progetto più ampio, che non è mai stato portato a termine. Sono rimasti da sistemare i tratti verso il centro storico e la periferia ai quali si riferiscono le lamentele. L'Amministrazione ha chiesto ben tre volte un contributo alla Regione, che non l'ha concesso: l'ultimo "no" è di pochi giorni fa. Cesare Bella, titolare di un elegante negozio di arredamento nella prima parte del corso, osserva: "Alcuni anni fa era stato eseguito il primo lotto di lavori ai quali avrebbe dovuto far seguito il completamento, ma così non è stato. La situazione attuale della parte da sistemare non è degna di un corso tra i più importanti di Alba, bensì di bassa periferia. Il miglioramento che gli esercenti hanno cercato di apportare ai loro negozi è mortificato da questa condizione: marciapiedi stretti, discontinui, aspetto estetico deprimente, senza l'ombra di arredo urbano. Chiediamo interventi che diano a questo corso un look degno della sua importanza". Secondo Cesare Bella occorrerebbe anche un collegamento più sicuro ed idoneo con la centrale piazza Savona, distante non più di 200 metri, ma separata dal cavalcavia ferroviario. In questo punto era stato costruito un sottopassaggio, che è poi stato chiuso in seguito ad atti vandalici e perché non frequentato dagli albesi. Dall'altra parte di corso Piave, verso la periferia, vivaci proteste da Annamaria Coscia, titolare di un negozio di abbigliamento giovane: "Ho gestito tre negozi nel centro di Alba negli anni passati, ma non tornerei nel centro storico ad esercitare l'attività. La zona di corso Piave dal punto di vista commerciale è ottima: vi abitano molte persone, ci sono supermercati e tante iniziative. L'inconveniente è dovuto al fatto che questo tratto di corso è disastrato: illuminazione insufficiente, marciapiedi e fondo stradale pieni di buche che rendono persino pericoloso il transito ai pedoni, i parcheggi non sono segnalati". Anche Maria Barbero, che gestisce una panetteria, dice che alcuni miglioramenti sono stati apportati, come il rifacimento di tratti di asfalto, ma che occorrerebbero altri interventi. Marina Colombano sollecita una maggiore illuminazione perché la zona è troppo buia. L'assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Pelisseri, replica: "Il Comune ha individuato corso Piave come un centro commerciale naturale e condivide la necessità di concludere la sistemazione per la quale c'è già il progetto. Per tre anni consecutivi abbiamo chiesto un finanziamento alla Regione, senza ottenerlo. Il Comune interverrà con le sue risorse, poco alla volta: uno stanziamento sarà inserito nel bilancio 2004".

(da LA STAMPA del 17 dicembre 2003)



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